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Cronaca Redazione 12 agosto 2013 23:35 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Intervista esclusiva al vescovo di Nola sulla mensa estiva organizzata da volontari e dall'Amministrazione comunale per le persone meno abbienti
MARIGLIANO - Ci siamo recati dal vescovo di Nola per sentire direttamente un suo parere sull’iniziativa, intrapresa da alcuni volontari e dall’Amministrazione comunale di Marigliano, che ha permesso anche in estate che ci fosse la mensa per gli indigenti e i meno abbienti.
Eccellenza, cosa ne pensa di questa iniziativa nata a Marigliano, che va a continuare un servizio in un periodo di chiusura della mensa parrocchiale?
Io parto dal principio che l’amore non va mai in vacanza, i poveri non vanno mai in vacanza, i problemi dell’uomo non vanno mai in vacanza. Mi auguro, che sempre più persone , anche nel periodo estivo, si prodighino per i tanti uomini e le tante donne sfortunati, che vanno ad aumentare sempre più data la crisi che stiamo vivendo. Sono particolarmente contento, poi, che nella mia Diocesi, e soprattutto a Marigliano, per l’esperienza che si sta vivendo con la mensa estiva, ci siano persone disposte a donare un po’del proprio tempo, un po’ del proprio cuore, un po’ del proprio interesse per chi soffre, anche di solitudine. Il problema più grave di oggi è avere a fianco una persona per la quale sei importante, una persona che ti sorride, che ti apre il cuore e che è disposta a darti una mano. Dopo viene il “piatto”, dopo viene il “pezzo di pane”, prima bisogna aprire il cuore agli altri, altrimenti il gesto del dare può risultare un gesto iniquo: c’è una bella differenza fra un atto di carità e uno fatto per togliersi un pensiero.
Sarebbe auspicabile che il servizio di mensa possa trovare nuove forme di interazione?
La mensa parrocchiale di Marigliano è da tempo che fa veramente tanto per i meno abbienti . E il grande lavoro è frutto della generosità e dello spirito di sacrifico di un piccolo gruppo di persone sensibili. Però ora è arrivato il momento di fare un passo avanti! La mensa parrocchiale deve diventare il segno concreto di tutte le Comunità cristiane sul territorio, nessuna parrocchia può delegare la carità, perché la carità non si delega: la carità è il segno concreto dei discepoli di Gesù. La mensa parrocchiale diventi una realtà concreta e affidabile, come avviene altrove, soprattutto la domenica : sembra strano che proprio la domenica, a Pasqua, ecc. nei giorni più belli per stare insieme, tante persone bisognose rimangono sole . Spero che si faccia questo passo avanti, con il coinvolgimento di tutte le comunità come il GI.FRA, i frati Francescani, i Padri della Redenzione, con il coinvolgimento di tutti i cristiani.
Anche l’Amministrazione comunale deve far parte di questo progetto?
Ogni Istituzione deve fare la sua parte, davanti alle persone che soffrono, tocca a tutti , ognuno per quello che può dare, nella qualità e nella quantità. Tutti dobbiamo essere coinvolti nella solidarietà, le Comunità cristiane, i centri commerciali ecc. e tutti gli uomini di buona volontà: ognuno deve fare la sua parte, senza vanità, ma per spirito cristiano.
Eccellenza, dunque, questa del sindaco è stata una buona iniziativa ?
Quello del sindaco,Antonio Sodano, è stato un grande gesto di attenzione verso i più deboli, di umanità e di sensibilità, un grande gesto di chi si preoccupa concretamente dei bisogni delle persone: oggi chi ha una responsabilità deve rendersi conto dei veri problemi che la gente vive”.
Giovanna Giaquinto
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