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Cronaca Redazione 24 giugno 2013 23:30 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Protesta e petizione dei cittadini della popolosa strada contro il Comune e la GORI
MARIGLIANO - Centinaia di famiglie senza acqua in via Michelangelo. E' ormai da settimane che l'acqua non esce dai rubinetti. La situazione è davvero critica. Soltanto ieri sera verso le undici dalle fontane è sgorgata un poco d'acqua. Acqua, che, comunque, non ha la pressione necessaria per consentire di fare una doccia. Alcuni residenti sono riusciti a tamponare approvvigionandosi d'acqua nei garage. Ma andare in bagno resta un problema.
E così, se fino a qualche mese fa si doveva fare i conti con una rete idrica colabrodo, che allagava l'asfalto creando disagi anche ai frequentatori di una ludoteca, ora niente acqua in casa. Alla base della siccità ci sarebbe proprio la riparazione di questo guasto tamponato finora, ma non risolto. La Gori, allora, sembra evidente, pare abbia ridotto la portata d’acqua nelle condutture, per evitare altri guasti. Risultato: niente acqua per tutti. Gli utenti sono inviperiti e così hanno avviato una raccolta di firme. Anzi ad avviare la raccolta di firme è stato il sig. Giovanni Minardo, abitante in via Michelangelo al n° 5. Obiettivo: sollecitare le autorità ad intervenire. "Questa Gori gestisce il servizio in maniera pessima. Paghiamo le tasse per non vederci garantiti i servizi”.
La sua petizione, firmata da più di 50 abitanti, è stata protocollata al Comune di Marigliano il 20 giugno scorso. In essa il sig. Giovanni Minardo espone il problema che lo affligge e minaccia di denunciare l’Ente e la Gori, se non si risolve subito l’inconveniente, perché , tra l’altro, ha anche persone allettate in famiglia , che hanno un continuo bisogno di acqua. Intanto cresce anche la rabbia dei disubbidienti, che puntano l'indice contro l’Amministrazione Sodano, che dopo tante promesse fatte, chiude il conto comunale con il quale si consentiva ai cittadini, che ritengono l’acqua un bene comune su cui non si devono fare profitti, di pagare la tassa sull’acqua.
Il conto era troppo oneroso rispetto al ristretto gruppo di dissidenti che ne faceva uso. E così dopo più di 3 anni il Comune fa dietro front, non rispettando un deliberato del Consiglio Comunale, dove l’Amministrazione in carica, apertamente aveva dichiarato che stava valutando la possibilità anche di gestire in proprio il servizio idrico e di conseguenza di liquidare la Gori. Il tutto studiando tramite un gruppo di legali la possibilità di rescindere il contratto di privatizzazione.
Ancora più fastidioso per i cittadini, però, appare l’ assordante silenzio dell’opposizione comunale, che, o dorme o fa finta che il problema non sussiste.
I cittadini chiedono all’Amministrazione Sodano per il prossimo anno di indicare un numero di conto su cui poter versare la loro tassa sull’acqua, perché nulla vogliono aver a che fare con la Gori, la quale, come diceva Massimo Troisi, con l’acqua, confondendosi, invece di berci sembra ci mangi.
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