19/04/2024
(159 utenti online)
Cronaca Andrea America 08 giugno 2013 23:44 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
Non c’è dibattito televisivo in cui politici, sindacalisti, imprenditori, sondaggisti e intervistati, non convengono nel ritenere che in Italia il problema del lavoro sia il primo da affrontare. Tutti si sciacquano la bocca affermando che la questione occupazionale è drammatica e le previsioni sono fosche. E questo ormai da anni. Ma di risultati si continua a non vederne nemmeno l’ombra. Anzi, la situazione peggiora di giorno in giorno. Ai vecchi disoccupati, si aggiungono i nuovi, in particolare giovani laureati e diplomati, i precari e coloro che avevano un lavoro e l’ hanno perduto. Senza parlare dell’aumento dell’area di povertà, soprattutto nel Mezzogiorno e in Campania, dove tre giovani su quattro sono disoccupati e un terzo delle famiglie è in condizioni di povertà.
E’ ovvio che la disoccupazione è la causa principale della povertà, della disperazione e dell’emarginazione. Non mancano le solite proposte, i soliti appelli, dal Presidente della Repubblica alla Confindustria,dal governo ai sindacati, ai partiti, ogn’uno sembra che abbia la soluzione a portata di mano, ma di risultati non se ne intravede nemmeno l’ombra. Niente luce in fondo al tunnel. Solo buio su buio. Continua a mancare una visione lucida, critica e pratica, sul da fare, non c’è un progetto serio e fattibile che persegua la crescita e lo sviluppo, dove ognuno sia posto in grado di portare il proprio contributo. Non meno preoccupante è il comportamento dei politici e di quello che resta dei partiti, i quali in un momento così drammatico con la fame e la miseria alle porte, invece di accorciarsi le maniche per vedere cosa e come fare da subito, continuano a comportarsi come se tutto fosse nella normalità .Continuano a parlare a vanvera e nel caso migliore affermano che la colpa è della crisi economica e finanziaria. L’unica priorità per Lor Signori, sembra essere la disputa interna ad armi bianche, per la presenza dei loro uomini nei posti di comando del partito, negli organismi e nelle segreterie.
Come se la povertà non dovesse riguardarli perchè secondo loro è una disgrazia piovuta dal cielo, e non è la conseguenza di scelte sbagliate, cattiva politica, mancato sviluppo, arretratezza culturale, occasioni perdute. In questo quadro preoccupante, di povertà e disoccupazione, si caratterizzano anche le amministrazioni locali per immobilismo e incapacità, il governo regionale, e in qualche misura anche i sindacati, i quali hanno dimenticato del tutto il periodo delle rivendicazioni e della dure lotte con al centro il “Mezzogiorno e lavoro”. Secondo alcuni dati la percentuale della disoccupazione in Italia è del 13% e in Campania del 41, di cui il 49% sono giovani dai 18 ai 37 anni, in cerca della prima occupazione. Non hanno mai lavorato. Una situazione a dir poco esplosiva. Certo, l’interesse generale è quello di vincere la crisi, ma se non si danno nell’immediato, risposte ai giovani e ai loro problemi si commette un arbitrio morale e un’ingiustizia che sarà lunga quanto la loro vita. C’è di vero anche che spesso si prendono a riferimento le condizioni delle medie e grandi città, perdendo di vista, il dramma dei piccoli comuni, i quali oltre a essere considerati serbatoio elettorali per alcuni, per il resto sembrano essere dimenticati da Dio e dagli uomini. In provincia di Napoli ci sono situazioni da vedere per crederci. Solo a pochi chilometri da Napoli, in centri come Marigliano, Brusciano, Mariglianella, San Vitaliano e altri, l’orologio sembra essersi fermato al dopoguerra. In questi paesi il degrado, l’abbandono e il disagio hanno raggiunto limiti mai visti nel passato, neanche nei periodi dei film in bianco e nero. Il 70%dei giovani è senza lavoro e senza speranza.
Per chi è possibile se ne fanno carico i genitori, per altri è miseria nera. Emarginazione e povertà, sono ormai presenti nella metà delle famiglie. Sono in condizioni di povertà. In quest’area, ormai è tutto fermo, dall’edilizia, al commercio, dall’artigianato alla piccola industria. Manca perfino il lavoro nero e precario. Senza parlare dell’agricoltura, liberamente avvelenata e ammazzata sotto gli occhi di tutti, con i ricchi colpevoli, che seppure noti, non sono mai stati chiamati a rispondere delle responsabilità. In questa zona,come nell’intera provincia di Napoli, ha ripreso con forza il contrabbando delle sigarette e dell’abusivismo Delle amministrazioni locali, poverine, meglio non farne cenno, siamo di fronte a tanti piccoli sindaci “del rione Sanità”. Si caratterizzano esclusivamente nel rilascio di licenze ai centri di scommesse, ai negozi con la scritta fuori “compro oro”. E ovviamente non mancano piccoli presidi di spaccio e delinquenti allo sbando. In alcune ore della giornata le vie principali di questi paesi incutono un senso di tristezza e inquietitudine, non si vedono anime vive in giro, spesso solo anziani abbandonati o seduti in fila orizzontale sulle sedie, davanti al circolo o qualche bar.
Per i giovani che si ritrovano in gruppi, quasi sempre sfiduciati e delusi, si discute quasi sempre della loro volontà a voler emigrare al Nord o in altre nazioni per cercare lavoro e fortuna. Per queste ragioni, per evitare di assistere ancora a quei dibattiti in cui i politici e sindacalisti sembrano dei medici al capezzale di un incurabile, per avere una Chiesa Nolana più sensibile e concreta nell’impegno sui problemi del lavoro e dello sviluppo, ritengo che al momento sarebbe necessaria una mobilitazione ad ogni livello. Prima che sia troppo tardi. Ma che sia mobilitazione davvero, e senza che nessun politico o chicchessia osi mettere il cappello sulla miseria e sulla disperazione dei giovani e delle famiglie. E prima che qualcuno possa chiedere al sindacato del perché si è rassegnato di fronte alla crisi, ne farei del problema lavoro, l’unico e solo obiettivo di impegno e di lotta, riscoprendo l’unità, l’autonomia,a partire dall’entroterra napoletano e riscoprendo in termini nuovi la partecipazione dei giovani disoccupati alla lotta per il lavoro.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti