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Cronaca Redazione 21 aprile 2013 00:14 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Nessuna prescrizione per il reato del sindaco di Brusciano Angelo Antonio Romano.
BRUSCIANO - Non sarà prescritto il reato per tentata concussione del sindaco di Brusciano, Angelo Antonio Romano. Su richiesta del pm Simona Di Monte, la quinta sezione della Corte d'appello di Napoli, ha accolto la richiesta dell'accusa rappresentata dall'avvocato Anna Iossa.
Se è vero che la legge antocorruzione, promossa dal governo Monti, ha ridotto la pena per un determinato tipo di concussione definita indebita induzione alla concussione prevedendone quindi una prescrizione a più breve termine, il reato commesso dagli amministratori di Brusciano non si è prescritto perchè è stato accertato che si tratta di concussione per costrizione. Per dirla in poche parole; tentata estorsione.
Intanto il dibattimento è stato rinviato al 4 ottobre in quanto il nuovo presidente della quinta sezione, Stanziola, subentrato ad Eugenio Giacobini dove documentarsi sul caso. Il fatti risalgono al 2004 quando il sindaco di Brusciano, Angelo Antonio Romano, fu denunciato dal noto 'imprenditore edile Angelo Perrota, che lo accusò di avergli chiesto una tangente di 500 mila euro tramite l'ex presidente del consiglio comunale, Salvatore Papaccio, per poter ottenere la concessione edilizia per la costruzione di 70 appartamenti.
In primo grado il sindaco Romano è già stato condannato per la tentata concussione in concorso a 4 anni di reclusione e cinque anni d'interdizione dai pubblici uffici insieme all'ex presidente del consiglio Salvatore Papaccio, condannato a 4 anni.
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