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Cronaca Redazione 06 febbraio 2013 17:27 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Solidarietà della Chiesa di Nola ai lavoratori Fiat di Pomigliano d’Arco
NOLA - “Nessun lavoratore può essere trattato come merce di scambio e mortificato nella sua dignità; la persona viene prima dello spread, della finanza, dell’economia, della politica. Solo l’uomo deve essere il centro delle attenzioni dell’intera società, per costruire la civiltà dell’amore”. Queste furono le parole del vescovo mons. Beniamino Depalma durante la celebrazione eucaristica di Natale a Pomigliano.
Con queste parole, la Chiesa di Nola esprime oggi solidarietà e vicinanza ai 19 operai ai quali l’Azienda Fiat, pur garantendo lo stipendio, ha comunicato l’impossibilità di assegnare loro mansioni.
Se lavorare senza ricevere un salario- fa sapere l’Ufficio per la Pastorale sociale e il Lavoro, la Giustizia e la Pace, la Salvaguardia del Creato della
Diocesi di Nola - o non ricevendo un salario adeguato è ingiusto, è altrettanto ingiusto ricevere un salario senza lavorare: l’uomo, attraverso il lavoro, è chiamato a mettere le proprie capacità al servizio della società, a servizio degli altri e non a raggiungere posizioni di privilegio o dominio: non siamo chiamati ad essere produttori di denaro, siamo chiamati a vivere secondo Carità.
La Chiesa di Nola chiede quindi all’Azienda Fiat di farsi promotrice di un ritorno al dialogo perché si possa trovare una strada per il rientro in fabbrica di tutti i lavoratori: un rientro che segnerebbe non la vittoria di una parte ma di tutto il Sud, dell’intero Paese.
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