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Cronaca Redazione 31 gennaio 2013 20:55 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Ingerenze strane nel nuovo PUC di Brusciano: la denuncia di Giosy Romano, candidato sindaco alle prossime amministrative-
BRUSCIANO - “Ci sono interessi forti della criminalità sul nuovo Piano Urbanistico Comunale approvato con una forzatura dal Palazzo di Città”. A denunciarlo è il consigliere comunale, Giosy Romano, che lancia di nuovo la sua candidatura a sindaco nelle prossime elezioni comunali. L’indice è puntato contro i quindici stralci apportati al Puc in Consiglio Comunale dalla maggioranza, che hanno visto un via vai di consiglieri comunali e dello stesso sindaco Angelo Antonio Romano, che si sono allontanati dall’aula alternativamente per bypassare il conflitto d’interessi in merito a suoli che sarebbero diventati edificabili di parenti, congiunti e amici.
E’un fiume in piena, Giosy Romano, che ha convocato apposta nella sede dell’Associazione “Fare Nuovo” i giornalisti per denunciare i retroscena del piano urbanistico comunale. Retroscena su cui stanno indagando anche i carabinieri e in particolare la polizia di Acerra per quanto riguarda un suolo trasformato in edificabile che, stando alle indagini, entrerebbe in un’operazione in odore di camorra. “ Altra lottizzazione inquietante quella che apparterebbe ad un congiunto del primo cittadino, Angelo Antonio Romano, che già nel ’98 con il precedente piano, redatto dall’architetto Pasquale Miano, fece parlare di sé con la trasformazione in edificabile di un terreno di proprietà di suoi familiari insistente nell’area destinata ai comparti. Terreno che compare come edificabile anche con il nuovoPUC”, dice Luigi D’Amato, candidato nella lista di Giosy Romano.
Allora il sindaco era La Gatta che tolse ad Angelo Antonio Romano la delega di vicesindaco ammettendo le denunce dell’opposizione, capitanata dall’avvocato Luigi Travaglino e da Pasquale Capasso. Ne ha per tutti Romano che nella conferenza stampa era affiancato da Luigi D’Amato, Fabio Terracciano e da Felice Castaldo. “Questo è un piano speculativo confezionato apposta per gli interessi forti che non ha previsto niente per la piccola edilizia privata e che taglia fuori gli artigiani locali i quali devono delocalizzare le proprie attività fuori dai centri abitati, in base ad un’ordinanza della Procura. Pena: la chiusura dell’attività. Il comune, invece, li ha ignorati”. “Si sono giustificati – rintuzza Giosy Romano - dicendo che gli artigiani non hanno somme disponibili per acquisire i terreni del PIP, ignorando volutamente il concetto di condomini o rustici produttivi che avrebbe consentito loro di continuare ad operare. Insomma favoriscono la disoccupazione costringendoli ad abbassare le saracinesche”.
Indice puntato anche nei confronti di un suolo ai confini con Somma Vesuviana, che prevede un esproprio per pubblica utilità per costruirvi una scuola. “A chi servirà questa scuola distante dal centro? Chi volete che ci andrà?”, dice Romano. Pollice in giù anche per la mancata previsione di aree destinate a parco urbano, teatro e per la mancata rifunzionalizzazione dell’auditorium De Filippo. “L’unico parco è previsto nell’housing sociale che chissà chi altro dovrà favorire”, continua Romano, forte del consenso popolare di chi non ha affatto digerito gli scandali giudiziari in cui il sindaco Angelo Antonio Romano è rimasto coinvolto tra cui la condanna per concussione a 4 anni di reclusione e ultimamente la vicenda della sua convivente Lucia Esposito, arrestata a casa del primo cittadino e poi rilasciata, ma la città non ha dimenticato.
Giosy Romano aveva chiesto al Comune, prima di approvare il PUC, di appellarsi contro la decisione degli organi sovra comunali, che “hanno ritenuto ancora pregiato da un punto di vista agricolo un terreno che si trova in un’area nota per gli sversamenti illegali. Un suolo che poteva essere destinato agli artigiani. Altro punto di non ritorno la mancata edificabilità di piccoli lotti di terreno che rientrano nella cinta urbana che potevano incentivare la piccola edilizia familiare non speculativa. “Si è preferito trasformare, invece, i suoli agricoli di via Padula in edificabili per favorire geometri amici, e personaggi che per quanto riguarda i comparti faranno pressioni sui poveri proprietari per spingerli a cedere i terreni. E’ difficile che i singoli privati riescono a mettersi d’accordo e così entrano in gioco gli interessi loschi”.
Non fa nomi, Giosy Romano, circa gli interessi camorristici denunciati in merito al PUC. “Stanno indagando le forze dell’ordine. E’ circolato un volantino in città finito anche nelle mani della polizia dove si faceva riferimento ad ingerenze della criminalità da noi denunciate anche in Consiglio Comunale”. Contrariamente all’altra frangia dell’opposizione che ha applaudito l’ architetto, Gaetano D’Amore, redattore del PUC, l’opposizione dice no allo scempio urbanistico e alle scellerate logiche di speculazione e spartizione e chiede di conoscere i risultati delle indagini che hanno visto lo stesso architetto destinatario di una bomba.
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