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Cronaca Redazione 30 gennaio 2013 21:05 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
La Cgil nolana attacca il sindaco Biancardi sul problema acqua
NOLA - Anche la Cgil nolana si scaglia contro le parole del sindaco Geremia Biancardi sul problema acqua, e dopo la sentenza del Tribunale di Napoli sui rapporti contrattuali, che sta infiammando la società civile di Nola.
“Un'ennesima caduta di stile del Sindaco Biancardi. Di fronte alla sentenza della X Sezione Civile del Tribunale di Napoli, che ha sancito la legittimità del passaggio della gestione del SII alla Gori (il Comitato Civico per l’Acqua Pubblica ha già annunciato di voler presentare appello), il Sindaco di Nola (carico di palesi contraddizioni) "attacca" e tenta di dividere, come è solito fare, il Comitato in buoni e cattivi” . Sono le dure parole del responsabile nolano della Cgil Salvatore velardi.
“E' un metodo che utilizza spesso: lo fa con le Associazioni, con le forze politiche, con quelle sindacali, sociali, ecc. ecc.
Secondo la sua visione del mondo vi è sempre qualcuno più buono degli altri e qualcuno che, invece, strumentalizza in mala fede.
La Cgil Nolana giudica quest'atteggiamento non consono, non utile e dannoso per l'intera Città di Nola.
Tra l'altro non siamo riusciti ancora a comprendere quale posizione il Sindaco Biancardi abbia realmente.
Il lunedì lo vediamo a totale difesa della Gori, il martedì si dichiara a favore dell'acqua pubblica, il mercoledì si schiera a favore degli aumenti tariffari, il giovedì si iscrive al club dei sindaci "pro acqua pubblica", il venerdì è contro il Comitato, il sabato contro i cittadini che hanno avanzato ricorso. La domenica, bontà sua, ci risparmia astenendosi da ogni giudizio”.
Continua nella sua accusa la Cgil: “Naturalmente il Comitato Nolano e, più in generale, quello Nazionale, non ha alcun bisogno delle nostre argomentazioni. Sa bene come continuare a portare avanti una battaglia che, lo vogliamo ricordare, iniziò con un Referendum consultivo che si tenne a Nola con il Sindaco Felice Napolitano e che si è conclusa con la vittoria schiacciante nei referendum del 12 e 13 giugno dello scorso anno a favore della gestione dell'acqua pubblica.
Caro Sindaco il vero problema è che Lei continua a non fare chiarezza: per il Comune di Nola e per il suo massimo rappresentante l'esito referendario ha valore o no? Si punta ad individuare strade che puntino a ricondurre al pubblico la gestione del servizio o no? La sentenza cui si fa riferimento attiene alla legittimità di atti ormai antichi: da allora tanta "acqua" è passata e tanti provvedimenti (legislativi o meno) si sono avuti. Ma di fronte ad una questione "DEMOCRATICA", come il rispetto di un esito referendario cosa pensa di fare? Sappiamo bene che occorrono nuovi provvedimenti legislativi e provvedimenti attuativi (quanto meno a livello Regionale): ma Lei cosa fa?
Caro Sindaco esca dall'ambiguità: dica forte e chiaro il suo pensiero.
E, relativamente alle presunte divisioni del Comitato, non farebbe meglio a pensare, piuttosto, alle divisioni della Sua maggioranza, e a tentare di governare una Città come Nola, abbandonata a se stessa?
Avevamo assunto un ruolo positivo e propositivo, ma di fronte all'assenza di scelte condivise che continuano a puntare sulla divisione più che alla coesione, il nostro non può che essere un giudizio totalmente negativo e non solo sul problema Gori”.
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