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Cronaca Pasquale Iannucci 24 gennaio 2013 09:51 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Riceviamo e pubblichiamo
NOLA - Al Concilio Vaticano II di Roma , 11 Ottobre 1962, ero presente anch’io e lo sono stato per tutto lo svolgimento del Concilio. Presente perchè all’epoca ero segretario particolare di S.E. Mons. Adolfo Binni, Vescovo di Nola. Per questo ringrazio sempre il Signore, per aver avuto la possibilità di essere stato spettatore del grande evento che ha dato alla chiesa universale una grande spinta di incremento teologico, liturgico e pastorale. Lo scorso 11 ottobre 2012 in occasione del cinquantesimo anniversario del concilio, il nostro vescovo ha chiamato a raccolta i Sacerdoti e le rappresentanze di tutti le parrocchie della diocesi per ricordare il grande avvenimento ecclesiale. In quella occasione, oltre a ricordare il cinquantesimo anniversario del Concilio e l’inizio dell’anno della fede, il nostro Pastore ha indetto il Sinodo Diocesano.
Durante lo svolgimento, improvvisamente mi sono distratto: volgevo lo sguardo intorno a me e alla stragrande folla di fedeli che si accalcava nella cattedrale di Nola e pensavo ai giorni del Concilio, chiedendomi: “tra questa moltitudine di sacerdoti e fedeli, forse il sottoscritto può dire che quel giorno c’ero anch’io”. Durante le sessioni del Concilio, ogni mattina accompagnavo il mio Vescovo nella Basilica Vaticana ove si svolgevano le assise conciliari; ai segretari ed accompagnatori dei Vescovi era consentito rimanere là fino all’apertura dei lavori del concilio. Intanto si invocava lo Spirito Santo e si leggeva il Libro della Parola di Dio, su un grande piedistallo sotto la cupola di Michelangelo. Poi nel silenzio risuonava l’armoniosa e chiara voce del Cardinale Pericle Felice, segretario generale del concilio che imponeva l’extra omnes (invito agli estranei ad uscire fuori della basilica). Confesso che qualche volta, insieme ai confratelli amici incuriositi, sono rimasto ad ascoltare, dietro le gradinate ove sedevano i padri conciliari, lo svolgimento successivo.
La varietà di sentenze che animavano le discussioni sui vari argomenti messi all’o.del g. era vasta, ed estesa era la tematica da trattare. Ero al corrente anch’io di ciò che si sarebbe parlato il giorno dopo, perchè ai padri conciliari, in anticipo, venivano inviate copie delle cose da discutere. Il mio vescovo date le difficoltà visive che aveva, quasi tutti i pomeriggi, mi chiamava nella sua stanza dell’albergo in cui eravamo ospitati e si faceva leggere i documenti con il giuramento di mantenere il segreto. Le riunioni conciliari cominciavano alle ore otto e terminavano alle ore tredici; si parlava in latino, con ordine e rispetto delle varie opinioni manifestate e le conclusioni erano il risultato di votazioni segrete. Al termine dei lavori accompagnavo il mio vescovo alla macchina parcheggiata nei pressi del Sagrato della Basilica, dove ci aspettava il nostro buon autista, l’indimenticabile Pietro Durelli, il quale con devozione e spirito di sacrificio, serviva il Vescovo Binni.
L’albergo che ci ospitava era riservato per i soli vescovi e tra questi presenti, ricordo S.E. Antonio Cece, Vescovo di Aversa con il suo segretario; S.E. Vincenzo De Chiara, vescovo di Otranto (che era stato mio insegnante di Sacra Scrittura durante gli anni del seminario regionale di Salerno) e il Vescovo di Cava e Sarno, Mons. Vozzi. Nelle ore libere, specialmente dopo cena, tra noi c’era la lieta e gioiosa ricreazione fatta anche di qualche partitella a carte. Mentre le mattinate erano riservate alle assise in vaticano, nei pomeriggi i vescovi si riunivano in case religiose, per parlare di cose che meritavano più attenzione e particolare riflessione. Ringrazio il lettore per la cortese attenzione e chiedo scusa per queste mie divagazioni senili e cari ricordi. A un “Presbitero” come me, anziano, per non dire vecchio, 82 anni si può applicare il detto dell’antico proverbio: “semel in anno licet insanire”.
Da sinistra: S.E. Mons. Adolfo Binni Vescovo di Nola e il segretario personale Don Prezioso De Giulio
Don Prezioso De Giulio
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