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Cronaca Andrea America 05 gennaio 2013 23:38 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANELLA - Confesso che stanotte ho sognato la befana. L’ho vista ai primi chiarori dell’alba, con il paesello imbiancato di neve,le campane che suonavano a festa e lei seduta sulle scale del Comune, con al fianco un sacco di carbone nero che discuteva animatamente col sindaco, il quale tutto impettito e abbigliato come un cavaliere, insisteva per mandarla via. Era una vecchietta bellina, di media altezza, dal naso stampato sul viso, indossava un gonnellone scuro e ampio, un grembiule a fiorellini con delle tasche grandi, uno scialle in lana colore rosa, un cappellaccio nero in testa, un paio di ciabatte colorate, una borsa Louis Vuitton contraffatta.
Aveva con sé una scopa consumata che aveva cavalcato per l’intera notte, volando sui tetti dei castelli, palazzi, ville, parchi e lottizzazioni, lasciando giocattoli e caramelle ai bambini bravi e buoni, il carbone ai bugiardi e mangiapane a tradimento. Al fianco del sindaco c’era l’istrionico assessore, che si racconta da solo, il quale con una spada in mano urlava come un pazzo: “Se ne deve andare, questa è un’infiltrata dell’opposizione ed è sempre meglio una escort che la befana”.
Sullol spiazzale del Comune c’era una folla di umili genitori, con i figlioletti accanto, il volto consumato dalla fame, dalle mazzate dei governi Monti e Berlusconi, che protestavano a viva voce, nella speranza di ricevere un giocattolo o l’impegno a non pagare la bolletta. Il sindaco, un tipo tranquillo e senza pensieri, che vive in una dimensione senza alcun contatto con la realtà, preoccupato di quanto stava accadendo, dopo aver richiamato ad un atteggiamento rispettoso e composto il suo assessore, e dopo essersi assicurato che la befana era la stessa che ha donato a Roma una casa al ministro berlusconiano senza che questi neanche lo sapesse, ha invitato tutti nel suo ufficio per un caffè, chiedendo di lasciare in portineria il sacco col carbone per distribuirlo ai cattivi e invidiosi consiglieri dell’opposizione, i quali sono irresponsabili, protestano continuamente contro gli amministratori che pensano solo a se stessi, non la smettono di chiedere un nuovo piano regolatore e di sollecitare interventi a favore dei giovani e delle famiglie in difficoltà.
La befana insospettita dalla gentilezza del sindaco, non credendo più alle sue promesse di mari, monti e colline, per poi ritrovarsi senza neanche un giocattolo, ha rifiutato l’invito. Con un ghigno sinistro e tono sospetto, gli ha chiesto soltanto di prestare più attenzione per la scuola, per gli adolescenti, di dare un computer alle famiglie povere che scrivono i figli online, smetterla con l’aumento delle tasse comunali, e ridurre l’Imu.
Al sindaco non è piaciuta la risposta della befana e stava li li per esplodere. Avrebbe voluto reagire, ma si è comportato come un signore d’altri tempi.
Di fronte a ciò, sono rimasto sorpreso, pur essendo d’accordo con le richieste della befana, non ne ho condiviso il tono. Ho preso le difese del sindaco e mi sono detto “ Guai a chi lo tocca”. Nonostante tutto, è pur sempre il primo cittadino, il massimo esponente dell’istituzione locale, che stimo e gli voglio bene. Non sarà una cima ma è una persona a modo,di gran lunga migliore di molti professionisti della parcella e di imprenditori per caso. Tra l’altro, sono sicuro come la morte, che delle concessioni edilizie in zona agricola e nelle aree di lottizzazione, non ne sa niente e non si è mai interessato. Ho il sospetto invece che sia stata proprio la befana a rilasciarle.
E così ho invitato la vecchietta a riprendersi il sacco col carbone, e di comunicare ai Re Magi in arrivo, che al posto dell’ oro, incenso, cemento e mattoni, era preferibile che portassero il progetto per traghettare il paese sulla sponda della giustizia sociale e del bene collettivo. Aggiungendo che se avessero portato anche il decreto di revoca del commissariamento del Comune affidato all’onorevole, amico del beneficiario della casa al Colosseo, avrebbero fatto una scelta di buon senso. Al frastornato sindaco ho consigliato di non drammatizzare e di dare accoglienza e ospitalità ai Re Magi, mentre nel cielo si udiva una musica dolce che accompagnava il canto degli angeli. Emozionato e distratto, non ho visto più la befana. Era sparita in una nuvola colorata tra fanciulli sorridenti e mamme in festa. Davanti a me c’era soltanto il sacco col carbone e il sindaco con lo sguardo fisso verso l’alto.
Nel vederlo abbattuto e disorientato, l’ho abbracciato e rassicurato, in fondo, anche se berlusconiano è pur sempre un amico, una brava persona, anche se spesso confonde la storia e le persone, o prende fisco per fiasco. E nonostante qualche cattiveria. Gli ho detto con chiarezza che se si comporta bene, l’anno prossimo gli regalerò maggiore stima e affetto, e una calza piena di cioccolatini, caramelle, sciù sciù, gomme masticanti e torroncini. Mi ha sorriso, ringraziato, stretto la mano, e con tono pacato ritrovato, mi ha risposto che dobbiamo tutti quanti dimenticare questi ultimi tre anni della vita amministrativa.
Dobbiamo collaborare,riscoprire la buona politica, dialogare e giudicarlo soltanto per quello che farà da oggi in poi, sottolineando che la sua missione in questo mondo, è quella di fare del bene,indipendentemente dalla sua volontà e da quella del demiurgo che cerca di muovere i fili del suo destino come un burattinaio.
All’improvviso un fragore inusitato ha squarciato il silenzio ambiguo della notte gelida, un tuono forte che spaccava l’aria, tra urla e scalpitare di cavalcature mi ha svegliato, sono accorso vicino alla finestra e dai vetri ho visto fuori una forte pioggia, il paese era allagato.
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