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Cronaca Redazione 27 novembre 2012 21:04 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Saviano - La solita banalità che potrebbe sembrare un’intervista, oggi l’abbiamo trasformata in qualcosa di esclusivo accendendo i riflettori su una personalità emergente dell’ambito culinario. Abbiamo incontrato il cuoco Gianfranco Chichierchia, impegnato da pochi mesi nelle cucine del pub ‘The Drugstore’. Ci ha accolto in divisa, essendo già alle prese con le prelibatezze che avrebbero servito agli ospiti del locale e, con la stessa allegria e determinazione con le quali si dedica alla sua passione, ha scambiato quattro chiacchiere con noi. Una persona cordiale ma soprattutto un cuoco eccezionale, dall’estro inconfondibile…insomma proprio una gran bella personalità! Abbiamo colto l’occasione per porgli, con piacere, alcune domande:
1 – Gianfranco come e quando è nata questa sua passione per la cucina?
Dopo aver conseguito il diploma presso un istituto alberghiero, ho deciso di sposarmi totalmente con la cucina. Dopo 5 anni di buona gavetta, ora sono ben 16 anni che lavoro in ristoranti e alberghi diversi. Sono stato al Nord Italia per 8 anni ed anche lì ho vissuto varie esperienze lavorative. Tra le tante, sono stato a Venezia, citta d’arte per eccellenza, ed è lì che mi sono avvicinato tantissimo anche all’arte, soprattutto contemporanea, sperimentando l’accostamento di odori, quadri e prodotti culinari diversi.
2 – Quali sono gli aspetti positivi e quali quelli negativi, della sua professione, soprattutto in un’epoca come la nostra?
Fortunatamente ho vissuto sempre esperienze bellissime nell’ambito della mia professione, grazie alle quali ho avuto un avvicinamento positivo al mondo della cucina. Per questo motivo alla mia professione collego principalmente aspetti positivi, che mi hanno condotto ad un attaccamento sempre più forte alla mia passione. Certo, le difficoltà non mancano mai, ma credo fortemente nella volontà e soprattutto nella passione, per raggiungere i propri obiettivi.
3 – Come è giunto alle sperimentazione e creazione dei diversi piatti ispirati alle opere dell’artista Gina Affinito?
L’ispirazione e la successiva sperimentazione sono nate grazie alla collaborazione di Dino De Lucia. All’inizio ci abbiamo pensato un po’ per scherzo, poi è stata tutta un’improvvisazione. Da qui è nata questa prova di avvicinamento concreto all’arte, attraverso l’estro di entrambi, fino alla creazione di piatti somiglianti ai quadri ma, principalmente, commestibili e piacevoli da gustare! Con l’artista Gina Affinito ci rincontreremo prossimamente al Filangieri di Napoli, per la sperimentazione di altri piatti ispirati ad opere d’arte, stavolta di ben 5 artisti diversi.
4 – Quali sono le sue ambizioni future? (magari anche nel mondo televisivo)
Il sogno televisivo mi ha accompagnato sin da subito, ma credo che mi ci vorrà ancora un po’ di esperienza. Sento, comunque, di essere sulla giusta strada, mi godo la mia prima esperienza lavorativa in un pub, qui al Drugstore, e nel frattempo, se dovesse arrivare qualche proposta importante, la coglierò al volo!
Ringraziamo di cuore il sig. Gianfranco Chichierchia per aver condiviso con noi le sue esperienze e i suoi propositi. I nostri più cari auguri per la sua carriera culinaria!
Lucia Iovino
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