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Cronaca Redazione 09 novembre 2012 23:53 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
La preside si sfoga su dei manifesti murali chiedendo aiuto a tutta la cittadinanza
MARIGLIANO - “Non lasciateci soli. Tutti insieme diciamo basta con gli atti vandalici che continuamente vengono perpetrati al Liceo Scientifico Cristoforo Colombo”. Il Consiglio d’Istituto si riunisce d’urgenza e stila un manifesto, che viene affisso in tutta la città a firma della preside Maria Grazia Manzo, dei rappresentanti della consulta provinciale, Vicenzo Esposito, Luca Simonelli e dei rappresentanti degli studenti Dario D’Angelo, Andrea Cretella e Alfonso Calabria.
La scuola ritiene un dovere civico e morale informare la cittadinanza, le famiglie, le Istituzioni, le Associazioni e gli organi di stampa che il Liceo è oggetto di attacchi vandalici da circa 3 anni, che mirano ad indebolirne la vitalità formativa e a privare i giovani di opportunità di crescita. “Questa mia, unita ad una lettera con i docenti e con il personale tutto, vuole essere un appello affinché non si diffonda la falsa idea che la scuola, questa scuola, sia impotente o peggio ancora che si voglia arrendere di fronte a chi operando nell’ombra, come solo i vigliacchi sanno fare, provoca danni alle cose, ma soprattutto all’immagine non solo del liceo, ma della città di Marigliano tutta”.
La preside ci tiene a precisare che quella che definisce immagine non è pura forma, ma sostanza, perché espressione di senso d’appartenenza, frutto di lavoro costante, di impegno continuo, di risorse investite e di dedizione. “Non deve apparire esagerato –precisa la dirigente scolastica- di amore per la cultura e la propria scuola, luogo che ad essa è confacente, e per una città Marigliano che sento ed ho imparato a sentire mia”.
La preside, infatti, non ha mai sospeso le attività didattiche proprio per non darla vinta ai vandali contando anche sulla disponibilità dei collaboratori scolastici che hanno in questi mesi provveduto a pulire le aule dalle polveri di estintori, saccheggi, di uova, vetri rotti e allagamenti. Ma di fronte ad una bottiglia incendiaria lanciata a scuola in questi giorni, la preside ha deciso di scuotere le coscienze civiche investendo del problema tutta la cittadinanza. Neanche il ricorso alla vigilanza privata e un allarme collegato con i carabinieri sono stati sufficienti a fermare il fenomeno.
I raid si susseguono a raffica. Ora però si passa al contrattacco. Persino gli studenti sono stanchi dei sospetti che in questi anni sono caduti su di loro e chiedono che vengano individuati i responsabili. Già nei mesi scorsi, infatti, sul nostro sito avevano scritto una lettera per prendere le distanze dalle incursioni vandaliche.
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