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Cronaca Redazione 03 novembre 2012 23:33 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANELLA - Anche l’Associazione A.L.T. (Ambiente-Legalità-Territorio) La Fenice scende in campo con i comitati per l’acqua pubblica lottando per riappropriarsi di uno dei beni comuni più importanti del pianeta e per il diritto alla vita. Una battaglia che fino all’ultimo istante ha visto, a Marigliano, in prima linea il compianto professore Sebastiano Monda. Intanto mentre i cittadini rivendicano l’acqua pubblica i sindaci si tirano indietro. E’ accaduto, infatti, che alcuni primi cittadini attraverso Barbati del Comune di Camposano si sono espressi a favore della privatizzazione , negando in pratica il risultato del referendum e ribaltando la sentenza del TAR Campania che aveva bocciato gli aumenti decisi il 2 agosto 2011.
La Regione, infatti, vanta un credito di oltre 157 milioni dalla Gori che ha preso l'acqua l'ha rivenduta ai cittadini senza versare il dovuto corrispettivo all’Ente regionale. Ora si punta su un maxicondono con la scusa di salvare i lavoratori anche degli impianti regionali, utilizzati sempre più spesso dal privato come arma di ricatto nei confronti degli Enti pubblici. Per l’Associazione Alt La Fenice: ” I lavoratori sono i primi a subire le conseguenze di una gestione disastrata, sempre sull’orlo del baratro, e che non promette nulla di buono nemmeno per il futuro”.
Dice il presidente, Esposito, facendosi portavoce della volontà popolare:” Se si vogliono veramente tutelare i lavoratori e le loro famiglie l’unica soluzione possibile è chiudere l’esperienza GORI s.p.a. e trasferire lavoratori e impianti ad una nuova azienda pubblica consortile la cui gestione sia realmente trasparente, democratica e partecipata e che dia garanzie per il futuro dei lavoratori e garanzie di efficienza per gli utenti”.
In un comunicato fatto pervenire agli organi di stampa da ALT la Fenice si legge: “Ora chi pagherà secondo voi?
Come sempre i ceti meno abbienti, i malati cronici, la scuola, i trasporti pubblici e tutto ciò che è sociale; premiando in questo modo una gestione fallimentare addossando ai cittadini più poveri i costi di una politica scellerata e che ora, apertamente disconosce i più elementari concetti di democrazia chiedendo ai meno fortunati, ai poveri di pagare per colpe non loro”.
L’indice è puntato in particolare contro Il sindaco di Mariglianella , Felice Di Maiolo, che secondo l’accusa non ha rispettato e considerato il 63% dei cittadini che si recarono alle urna per i referendum acqua pubblica...
“E' democratico solo l'esito delle elezioni –dice Leopoldo Esposito- mentre il referendum non conta nulla. Come la pensano tutti quelli che proteggono la GORI, dimenticandosi che le elezioni si possono “truccare” anche con metodi camorristici come il voto di scambio o pagandolo, mentre per un referendum, che è sempre espressione della maggioranza dei cittadini, non esiste questo sconcio. Qual è dunque l'espressione più democratica tra le due forme? viva la democrazia....monarchica. Sindaco, rispetti il volere popolare, il volere dei mariglianellesi”.
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