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Cronaca Redazione 08 settembre 2012 20:25 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Verdi Ecologisti: " se il Prefetto non interviene andiamo a riaprire noi la strada anche perchè con l' inisio dell' anno scolastico i disagi aumenteranno. I cittadini di questo quartiere non sono di serie B".
NAPOLI - " La storia della chiusura della strada statale 162 che collega i paesi vesuviani al centro di Napoli inizia quando un camion-cisterna si capovolge provocando un morto e un incendio - raccontano il capogruppo dei verdi Ecologisti della VI Municipalità Antonio Rescigno ed il commissario regionale del Sole che Ride Francesco Emilio Borrelli - che coinvolge anche la discarica abusiva sottostante.
Immediatamente intervengono i Vigili del Fuoco, ma il disastro ambientale si è ormai già consumato.
Subito dopo l'incendio cominciano le trattative per i lavori, importanti aziende dei paesi vesuviani si fanno avanti per ovviare al problema a causa dei danni che la chiusura della strada stava provocando alla loro economia.
Era tutto pronto quando il Prefetto si accorge che quell'asse è una fondamentale via di fuga in caso di eruzione del Vesuvio e dispone l'immediata apertura per una questione di ordine pubblico dopo aver fatto effettuare dei controlli statici e strutturali del viadotto".
"Improvvisamente i fondi, sempre troppo carenti, si trovano e la statale viene riaperta.
Nessuno però - denunciano Rescigno e Borrelli - ha pensato a Ponticelli, tanto se il Vesuvio erutta i cittadini del quartiere possono anche morire e nel frattempo quali aziende ci sono da tutelare?? Che economia bisogna salvare?? Tanto a Ponticelli secondo alcuni abitano esclusivamente cittadini di serie B. Con l' inizio dell' anno scolastico i disagi aumenteranno notevolmente. Se il collegamento stradale non sarà ripristinato andremo ad aprire noi nuvamente la strada. Non accettiamo la ghettizzazione culturale e sociale di un quartiere che andrebbe sostenuto e non ulteriormente isolato e abbandonato al suo destino".
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