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Cronaca Redazione 11 agosto 2012 01:24 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
LAURO - L’altro giorno (martedì), Migliano, la frazione del Comune di Lauro in lutto per la tragica scomparsa di Giovanni Peluso, ha vissuto una intensa giornata di dolore per le esequie celebrate nel pomeriggio. In realtà, il piccolo paese era piombato nel silenzio più cupo, in un’atmosfera di profonda tristezza già dalla prima mattinata di venerdì scorso, quando la notizia del tragico incidente stradale che, nella notte, era costato la vita del giovane 28enne, da tutti stimato, amato e apprezzato, ha incominciato a diffondersi tra l’incredulità di tanti, prima, e lo sgomento di tutti dopo.
Un paese atterrito ma unito in un dolore sincero: gli amici di Giovanni, tantissimi giovani e ragazzi, sbigottiti ed ammutoliti per la perdita del compagno buono, onesto, sincero, generoso e disponibile. Segno e testimonianza per l’affetto per Giovanni è stata la partecipazione in massa all’esequie con un lunghissimo e silenzioso corteo di persone di tutte le età e provenienti da tutti i paesi del circondario, che ha seguito la bara bianca portata in spalla dai giovani amici in lacrime di sincero dolore. La commozione è andata crescendo ed ha preso inevitabilmente tutti, soprattutto quando nel cielo si sono alzati i palloncini bianchi insieme al volo delle colombe e sul feretro sono piovuti ininterrottamente confetti e fiori bianchi. Come era stato richiesto dalla famiglia di Giovanni, soprattutto dall’angosciata mamma, il rito delle esequie è stato accompagnato da segni di “festa”, anche per corrispondere al carattere sereno ed allegro dell’amato giovane.
Partecipata la celebrazione eucaristica, seguita in devoto raccoglimento dentro e fuori la chiesa che, del resto, non è riuscita a contenere tutte le persone e perciò gli altoparlanti hanno diffuso all’esterno tutta la cerimonia accompagnata da toccanti e significativi canti, non di lutto. Ma l’apice della commozione è stata toccata durante la sosta nel campo di calcetto, a metà strada tra la chiesa ed il cimitero, che Giovanni Peluso gestiva da diversi anni. Sotto una sua gigantografia tra i fiori e le note di una canzone di Vasco Rossi, scelta dagli amici che bene conoscevano i suoi gusti, tutti i ragazzi ed i giovani sul tappeto verde hanno fatto corona alla sua bara.
E Giovanni è stato ricordato da quattro amici di diversa età che ne hanno esaltato le qualità di generosa disponibilità agli altri, di non comune senso dell’amicizia, di dedizione alla famiglia e di attaccamento al lavoro, di serenità suscitatrice sempre di concordia nelle relazioni umane, di determinazione e consapevolezza nelle azioni piccole e grandi della sua vita. Con il cuore gonfio di tristezza, la mente inondata di ricordi, l’animo già carico di nostalgia e di rimpianti, gli amici tutti, soprattutto i giovani, hanno salutato con un commosso e ripetuto “ciao Giovanni”, espressione di veri sentimenti di affetto e di amicizia, i soli capaci di annullare il distacco della morte e di assicurare il ricordo di una vita e di una persona umanamente avvertita e sentita come “esempio prezioso ed illuminante per i coetanei”.
Foto dal Corriere dell'Irpinia
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