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Cronaca Redazione 17 luglio 2012 12:23 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
I livelli di floruri riscontrati nelle acque campionate sono risultati superiori a quelli consentiti.
MARIGLIANO - Vietato l’utilizzo di 8 pozzi a Marigliano. Sono risultati inquinanti. Si trovano tutti nei pressi della bomba tossica “Agrimonda” dove sono depositati da 17 anni quintali di ceneri combuste di fitofarmaci e chimici per l’agricoltura. Era, infatti, il 14 luglio del 1995 quando un incendiò distrusse il deposito, situato alla periferia di Mariglianella, vicino alla zona residenziale di via Pasubio a Marigliano. Una zona che ancora paga lo scotto dell’inquinamento con un vertiginoso aumento di patologie tumorali.
Intanto a far scattare adesso l’allarme inquinamento delle falde acquifere sono stati i risultati di un campionamento effettuato dall’Arpac tra il
novembre e il dicembre 2011 e reso noto soltanto in questi giorni. I livelli di floruri riscontrati nelle acque campionate, infatti, sono risultati superiori a quelli consentiti.
Quanto basta per mettere in allarme il palazzo di città che a firma del primo cittadino, Antonio Sodano, .ha disposto il divieto più assoluto di utilizzare le acque anche per scopi irrigui. Allertata anche l’Asl Na3 Sud e la polizia municipale oltre a tutte le altre forze dell’ ordine presenti sul territorio con il corpo di guardia forestale.
Si sollecita il rispetto dell’ordinanza a tutela della salute pubblica coinvolgendo tutte le autorità deputate ai controlli. I pozzi dove sono scattati i sigilli si trovano in via Pasubio, uno in particolare èà situato in via XI Settembre, cioè la Variante 7 Bis, a ridosso del sito Agrimonda. A trasmettere i dati al Comune,che poi ha preso tutti gli opportuni provvedimenti, è stata la Provincia .
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