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Cronaca Redazione 23 giugno 2012 18:31 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
PALMA CAMPANIA –ANGRI. Nessuna boccata d’ossigeno per gli operai della centrale di sollevamento delle acque di Angri, che non percepiscono gli stipendi da 6 mesi. “Solo proclami e falsi impegni”, denunciano gli operai che annunciano di nuovo lo stato di agitazione minacciando di bloccare anche l’erogazione del servizio idrico. Si sentono presi in giro.
La Regione si era impegnata a riunire la giunta per venerdì scorso per liquidare il settore idrico stornando i fondi necessari alla ditta Gemis di Palma Campania che non ne vuole affatto sapere di anticipare gli stipendi. Un impegno che era stato preso dopo l’esasperata protesta di alcuni operai, che si erano portati sul torrione più alto della centrale minacciando di buttarsi giù e rifiutando persino l’acqua da bere. Per 5 ore sotto il sole cocente erano rimasti barricati a venti metri di altezza rischiando ladisidratazione. Sul posto anche i carabinieri, i vigili del fuoco e gli operatori del 118.
Momenti di grande tensione si erano avuti quando uno dei lavoratori, Antonio Di Sauro, aveva scavalcato l’inferriata che sormonta la torretta dell’acquedotto
sporgendosi talmente tanto da rischiare di precipitare nel vuoto. A farsi garante per i lavoratori presso la regione era stato il sindaco di Angri, Pasquale Mauri, preoccupato per il tono aspro che aveva assunto la protesta. Intanto si è trattato solo di false promesse. Il che tradotto significa nessuno stipendio per gli operai. “Ci hanno condannato a morire. E queste sono le istituzioni? Sono quelle che permettono che padri di famiglia non abbiano neanche i soldi per mangiare? Siamo indebitati. Se a loro fa piacere ci lasceremo morire di sete e di fame”.
Si fa appello a qualche politico regionale affinché si faccia portavoce della vertenza. L’indice è puntato anche contro la ditta Gemis che, stando a quanto dichiarato dal sindacato Femca Cisl, è completamente sorda alle proteste degli operai. La Gemis, infatti, fin dal primo momento si è lavata le mani dicendo che non può pagare gli stipendi ai propri operai perché è da mesi che non riceve le dovute spettanze dalla Regione Campania. Uno scaricabarile, dunque tra ditta e Regione Campania dove a pagarne le spese sono 40 operai con moglie e figli a carico-. La cosa più assurda è che nessuna ditta finora impegnata nel settore idrico regionale è rimasta sorda ai richiami degli operai come la Gemis. .
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