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Cronaca Redazione 07 giugno 2012 17:07 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
“Senza stipendi da 4 mesi” incrociano le braccia gli operai del ciclo integrato delle acque e degli impianti di sollevamento di Nola e Angri. Scioperano ad oltranza indicendo un’assemblea permanente riservandosi azioni più eclatanti se non saranno pagati gli stipendi nel più breve tempo possibile. Si tratta di circa 40 operai che lavorano per conto della ditta Srl Gemis di Palma Campania che gestisce gli impianti di proprietà della Regione Campania. “Ci stanno calpestando la dignità. Abbiamo dei figli -gridano gli operai- a cui non riusciamo neanche più a garantire un piatto a tavola. Ci hanno ridotto all’elemosina.
Si vergognassero. Si fa a scarica barile sulla nostra pelle”. A farsi portavoce della vertenza la Femca Cisl con il rappresentante sindacale Giovanni Ferraioli. “Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire –denuncia Ferraiolo- abbiamo invano cercato di sollevare la questione, ma se ne sono strafegati tutti. La Gemis ci ha chiuso le porte”. Intanto la vertenza è finita anche in un esposto inviato all’assessore alle Risorse Idriche e Ambiente della Regione, Giovanni Romano, al presidente Stefano Caldoro e al coordinatore dell’A.c.g.5. Michele Palmieri. Si sollecita un tavolo d’incontro per affrontare la questione. La ditta, infatti, si è lavata le mani dicendo ai sindacati che non può pagare gli stipendi ai propri operai perché è da mesi che non riceve le dovute spettanze dalla Regione Campania. Stesso discorso dal dirigente di settore della Regione Campania.
Michele Palmieri:”Non abbiamo soldi”.. Nel frattempo a farne le spese sono i poveri operai che per andare a lavoro ogni giorno devono utilizzare l’auto. “La benzina costa e nessuno ce la dà gratis”, denunciano. Quello della gestione delle acque, infatti, è un argomento molto delicato dove ci sono in corso numerosi ricorsi davanti al Tribunale Amministrativo della Campania e dove la Regione vanta un credito nei confronti della Gori di circa 170 milioni di euro. Intanto, però, mentre le altre ditte che gestiscono gli altri 23 impianti della Regione Campania stanno con enormi sacrifici garantendo regolarmente gli stipendi agli operai, la Gemis in tanti mesi ne ha liquidato solo uno. Un solo stipendio che non è bastato neanche a coprire le spese finora sostenute per le cartelle dell’acqua e dell’energia elettrica.
“Ma che sperano che qualcuno di noi si suicidi? Se dobbiamo arrivare a questo ce lo dicessero. Tra di noi ci sono persone che hanno persino il mutuo della casa da coprire. Ma come si fa?”. Sono esasperati e pronti a tutto gli operai che minacciano persino di interrompere il servizio di erogazione idrica alla cittadinanza per dare maggiore voce alla propria protesta. “Ci beccheremo una denuncia penale-gridano- ma a questo punto non sappiamo più cosa fare. Lottare o soccombere perché senza soldi si muore”. Alla Regione Campania stanno cercando di trasferire anche la gestione degli impianti alla Gori attraverso un nuovo accordo di progamma non ancora sottoscritto dalle parti tra Ato3 e New Co. Per il momento però niente di ufficiale. Solo chiacchiere e la protesta va avanti.
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