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Cronaca Redazione 31 maggio 2012 00:05 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
CIMITILE- Il Maggio dell’Architettura organizzato dalla SiebenArchi, coordinata dall’ Arch. Antonio Ciniglio e Arch. Claudio Bozzaotra, ha visto nel suo quarto incontro, presentato dal Presidente Arch. Rosa Ferrara, la consegna di due importanti premi. Questa iniziativa ha reso possibile la compresenza di grandi figure della cultura architettonica e degli studenti ai quali sono stati rinnovati i fini del “Maggio dell’Architettura” : diffondere la cultura e la conoscenza architettonica come un’esperienza per approfondire il proprio bagaglio culturale. I premi assegnati sono: il Premio CampaniaArchitetture conferito dal Prof. Arch. Massimo Pica Ciamarra all’ Arch. Beniamino Severino, al committente ed all’impresa per la “Casa a Pozzotevere (CE)” per la capacità di aver coniugato i due elementi essenziali dell’architettura: l’ archetipo, la semplicità del disegno e quella del genius loci, della materia che caratterizza il nostro territorio; il premio CultArch 2012 al sostegno ed alla diffusione della cultura architettonica invece è stato conferito dal Prof. Arch. Marco Romano, docente presso Università degli Studi di Genova, al all’ Arch. Giovanni Marucci, direttore del SACU: Seminario di Architettura e Cultura Urbana dell’Università degli Studi di Camerino, seminario che si tiene a Camerino ( MC) solitamente nei primi giorni di Agosto che vede presenti molti studenti, nonché gli interventi di importanti figure dell’ architettura contemporanea. Il premio è una sfera in terra vesuviana contenente pietra pomice risalente alla eruzione del Vesuvio del 79 d.c..
La serata è quindi proseguita con la conferenza sul tema della “Città come opera d’ arte” tenuta dal Prof. Arch. Marco Romano, figura di grande rilievo internazionale per la Pianificazione Urbanistica contemporanea che ha ricoperto, negli anni ‘ 70, la carica di direttore del Dipartimento di Urbanistica all’ Istituto Universitario di Architettura di Venezia, nonché curatore della 17esima mostra triennale di Milano. L’ Urbanista ha esordito partendo dal concetto di “bella città” domandandosi in che modo una città potesse essere vista come un’ opera d’ arte e trovando una risposta nelle facciate dei palazzi delle città, arricchite con vari decori che hanno l’ intento di rappresentare una volontà di bellezza, volontà che caratterizza solamente le città europee; ciò è dovuto al fatto che i cittadini europei mostrano la propria condizione sociale nelle facciate delle case. Marco Romano spiega che nasce in questo modo il confronto tra le varie città sui temi collettivi quali, la costruzione di chiese, la costruzione delle mura della città che rappresentavano l’orgoglio di ogni cittadino, la costruzione di un palazzo municipale che aveva principalmente una funzionalità di tipo simbolico; il primo palazzo municipale fu costruito ad Anagni promosso dal pontefice come segno visibile del suo appoggio alla lega dei comuni lombardi.
Ma il motivo per il quale la città può essere definita come un’ “opera d’ arte” è dato dal fatto che, col passar del tempo, sono stati inventati nuovi temi collettivi; primo tra tutti è il tema della “strada principale”, voluta dai mercanti dell’ epoca e, nella strada principale furono messe tutte le botteghe principali collocate ai pian terreno. Altro tema collettivo è quello delle “strade monumentali”, dove si addensano i palazzi più cospicui della città e dove, a differenza del tema precedente, si trova una totale assenza di botteghe. L’ urbanista continua spiegando la nascita del concetto di “piazza principale”, invenzione totalmente europea, intesa come piazza dove è collocato il palazzo municipale e luogo dove si cominciarono a tenere le assemblee cittadine. Dopo la piazza principale si assiste alla costruzione, in tutte le città, della “piazza del mercato” ed ancora, la “piazza monumentale” fatta da bei edifici con un’ architettura coordinata. Quindi, “la città come opera d’ arte” , in quanto i temi collettivi sono stati disposti in città dando origine a delle sequenze esteticamente significative.
A conferma di quanto detto, l’ architetto ha infine concluso mostrando delle diapositive raffiguranti Piazza San Marco a Venezia con le facciate dei palazzi decorati e confrontandole con le facciate dei palazzi delle città arabe rigorosamente non decorate; ancora mostrando un’ immagine della città di Berna nel 1176 dove, essendo ancora lontano il concetto di piazza, la città era disposta lungo la strada principale. Infine sono stati mostrati gli studi fatti dall’ architetto, per un nuovo impianto urbanistico per le città di Monza e di Milano. Il quinto ed ultimo appuntamento del “Maggio dell’Architettura” si terrà il 1 giugno a Cimitile presso le Basiliche Paleocristiane in cui si parlerà di “Empatia Creativa” con l’Arch. Mario Cucinella presentato dal Prof. Arch. Mario Losasso, docente presso il DPUU-Dipartimento di Progettazione Urbana ed Urbanistica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Si ricorda inoltre che presso la Chiesa di Santo Stefano delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile è presente una mostra del Prof. Arch. Riccardo Dalisi con le sue opere realizzate in collaborazione con la falegnameria Mazzocca.
Anita Bianco
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