25/04/2024
(157 utenti online)
Cronaca Redazione 30 maggio 2012 00:41 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
BRUSCIANO- Ha confessato l’uxoricida. E’ stato il marito, Salvatore Velotto, ad uccidere la 33enne moglie. L’uomo guardia giurata particolare , presso la Cosmopol di Avellino, le ha sparato con la sua pistola d’ordinanza. Vincenza Zullo è stata trovata morta in una pozza di sangue nella cucina di casa. Nell’altra stanza i due figli che dormivano. Una bambina di 6 anni che non si è accorta di nulla e un ragazzino di 11 anni che è stato svegliato dallo sparo. I piccoli sono stati seguiti per tutta la giornata dall’assistente sociale del Comune di Brusciano, Antonella Maccaro, nell’attesa che il giudice li affidi a qualche familiare, probabilmente alla nonna materna.
Macabra la scena del delitto. Vicino al cadavere della donna c’era ancora la pistola dalla quale è partito il colpo che l’ha raggiunta mortalmente al viso. A denunciare l’accaduto ai carabinieri è stato lo stesso omicida che dopo aver compiuto il delitto ha telefonato ai militari. “Mia moglie si è suicidata”, avrebbe detto pressappoco così al centralino dei carabinieri rilasciando le proprie generalità e l’indirizzo della sua abitazione al civico 21 di via Biagio Caccia. Un racconto contradditorio che però non ha convinto gli inquirenti che lo hanno sottoposto ad una lunga serie di domande. La confessione, infatti, è avvenuta al termine di un estenuante interrogatorio durato fino alla tarda mattinata di ieri. L’omicidio sarebbe avvenuto al termine di un litigio avvenuto per motivi passionali. Il marito, infatti, da tempo intratteneva una relazione sentimentale con una donna di Eboli. Secondo quanto dichiarato dall’uxoricida, i due coniugi erano praticamente separati in casa.
La tragedia sarebbe avvenuta alle 23:00. L’uomo avrebbe dichiarato che lui si stava preparando per andare al lavoro e che la moglie gli aveva preparato il caffè e una colazione a sacco da consumare durante la notte, così come faceva sempre. Poi il litigio sfociato nell’efferato omicidio. Sempre secondo la sua confessione: la moglie all’improvviso gli avrebbe sottratto la pistola. Nel tentativo di togliergliela sarebbe partito accidentalmente il colpo. La versione però non convince gli inquirenti. Alle 18:00 di ieri Velotto è stato arrestato e condotto nel carcere di Poggioreale, come indiziato di delitto. A condurre le indagini è stato il capitano Michele D'Agosto
FUORI ALLA CASERMA DALLA CHIESA DI CASTELLO DI CISTERNA
Scene di tensione fuori alla caserma “Dalla Chiesa” del nucleo operativo di Castello di Cisterna. In attesa c’erano i parenti della vittima. Salvatore Velotto, alle 18:00, è uscito insieme ai carabinieri ed è stato condotto sull’auto che lo ha tradotto al carcere di Poggioreale. Alla vista delle telecamere ha cercato di coprirsi il volto con un giornale. Da lontano uno zio della povera Vincenza ha gridato:”Lasciatelo. Lo ammazzo io. Ha ucciso la ,moglie davanti ai figli. Aveva l’amante”. Un altro parente rivolto ai giornalisti ha aggiunto:”Quella donna è qui nel per la quale l’avrebbe uccisa è qui nel bar accanto. Andate intervistatela. .
VILLETTA DELL’ORRORE
L’abitazione dove è avvenuto il macabro omicidio è stata posta sotto sequestro per non inquinare la scena del delitto. Si tratta di una villetta circondata dal verde ancora in via di completamento. Fuori ci sono ancora gli attrezzi di un cantiere fermo da anni. Intorno è tutto un silenzio. La gente non vuole commentare l’accaduto: se ne sta chiusa in casa, praticamente barricata.. Al centro del paese, invece, il fatto si commenta. Tutti affermano che Velotto era un uomo violento e che in passato era stato anche denunciato da un parente per accoltellamento e aggressione. Il caso, però, non sarebbe andato avanti e così se ne sarebbe uscito pulito pulito. Raccontano di frequenti litigi tra i due.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti