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Cronaca Redazione 11 maggio 2012 23:15 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
CIMITILE - Mai location più adatta delle Basiliche Paleocristiane per parlare di “Arte ambientale e Architettura del paesaggio” , il tema della prima serata della V edizione del “Maggio dell’Architettura” organizzato dalla SiebenArchi di Nola coordinata dall’ Arch. Antonio Ciniglio. Un evento che riconosciuto da un’istituzione importante come la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” si avvia a diventare una tradizione.
Infatti è stato ritenuto encomiabile il fine che la manifestazione si propone: promuovere il dibattito su temi attuali dell’architettura ed estenderlo altre che agli “addetti ai lavori” alle amministrazioni ed alla cittadinanza e riportare l’attenzione su una professione che storicamente ha svolto il ruolo di migliorare la qualità della vita nelle nostre città. Dopo un breve saluto del sindaco di Cimitile Nunzio Provvisiero, il tema della serata è stato introdotto dall’ Arch. Massimo Pica Ciamarra, vicepresidente dell’ “INArch” , Istituto Nazionale Architettura. Illustrato il rapporto che attualmente intercorre tra architettura e paesaggio, e sottolineata la necessità di ritornare all’autentico scopo del costruire, cioè trasformare tenendo conto che l’elemento su cui si interviene è parte del paesaggio, per cui l’artista non deve dimenticare che il suo scopo prevalente resta quello di migliorare le condizioni di vita, l’architetto ha presentato l’ospite della serata: il Prof. Massimo Bignardi critico d’arte e docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Siena. Il professore ha stigmatizzato l’importanza del bene ambientale all’interno della città considerato non più come abbellimento, ma elemento di compartecipazione alla città. A sostegno di quanto affermato ha portato ad esempio la documentazione di manifestazioni come “Napoli 1970” dove appare evidente che dei simboli natalizi semplici hanno assunto significati reconditi, “Volterra 1973” alla quale egli ha rimproverato di aver affidato il design al nome piuttosto che alla qualità.
Quanto alla ricostruzione della città siciliana Gibellina, rinata dopo il terremoto, il professore ha criticato il fatto che molte delle nuove architetture non sono riuscite a riproporre spazi di aggregazione. Nella realizzazione della stazione di Mugnano, il Bignardi, ha visto realizzato l’interscambio tra l’architettura e l’arte ambientale ed ha ritenuto giusto che in essa si sia voluto realizzare un luogo di bellezza. Infatti anche se si tratta di un luogo transitorio i viaggiatori saranno ben felici di identificarsi in quella bellezza sia pure temporaneamente. La conclusione del professor Bignardi è stato un invito a non disconoscere la storia e le tradizioni, affinché l’artista e l’architetto contemporaneo non dimentichino che nati da una architettura buia (il grembo materno) e destinati a finire in una architettura che non vedremo mai (la tomba), in vita si adoperino a realizzare volumi senza dimenticare l’importanza della luce. Se è stata suscitata la vostra curiosità siete tutti invitati al prossimo appuntamento 11 maggio a Cimitile presso le Basiliche Paleocristiane. Tra gli ospiti il Prof. Benedetto Gravagnuolo docente della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e l’artista Raffaela Mariniello.
Anita Bianco
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