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Cronaca Redazione 06 aprile 2012 09:17 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
il ministero boccia il progetto di rimozione degli affreschi di scuola giottesca dal santuario della Madonna di Pontecitra.
MARIGLIANO - Il ministero per i Beni e le Attività Culturali boccia il progetto di rimozione degli affreschi di scuola giottesca dal santuario della Madonna di Pontecitra. Il piano redatto dall’ufficio beni culturali della diocesi di Nola è stato respinto al mittente. Il ministero, infatti, con una nota indirizzata anche al vescovo ha fatto sapere di non giudicare opportuno lo stacco dell’ affresco del Duecento raffigurante la Madonna regina in Trono con bambino, custodito da secoli nel santuario.
Secondo gli esperti del ministero, le operazioni di stacco sarebbero traumatiche e invasive e snaturerebbero il luogo di culto. Da qui la richiesta di un nuovo progetto che contempli preliminarmente la bonifica e il risanamento della parete dov’è collocata la pittura allo scopo di arginare l’umidità, per poi procedere al restauro conservativo dell’opera in modo da evitare il traumatico distacco.
Intanto l’ ufficio diocesano replica:" Chiederemo al funzionario responsabile di zona della Soprintendenza un tempestivo sopralluogo congiunto a Pontecitra per valutare la soluzione più adeguata per la conservazione del pregevole affresco quattrocentesco. Il risanamento della chiesa o meglio la bonifica dell'ambiente dall'umidità non è cosa di poco conto, anche in termini economici: pensare poi a bonificare la sola parete dell'affresco non mi sembra risolva il problema. Chi se le assume le responsabilità se l'affresco sarà danneggiato dall'umidità?".
Nel frattempo è sorto un Comitato pro-affresco pronto a farsi carico di tutte le spese per il restauro e la conservazione dell'icona votiva. Anche un pool di restauratori si è mostrato pronto ad offrire la propria opera gratis chiedendo solo il rimborso delle spese che ammonterebbe a circa 4 mila euro, dimezzando il costo delle operazioni traumatiche di rimozione stimate dalla curia intorno agli 8 mila euro, come testimonia il progetto arrivato in soprintendenza.
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