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Cronaca Loredana Monda 18 febbraio 2012 19:18 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Mattanza di cani: non è finita. Un’altra cinquantina di carcasse è stato scoperta due notte fa, sempre sui Regi Lagni. I meticci erano in buste di plastiche come l’altra volta, ma poco più avanti rispetto al primo rinvenimento. Il tutto inserito in un contesto degradato. Se è vero che tutt’intorno ancora si nota qualche abitazione e qualche campo coltivato, è altrettanto vero che in quel luogo, che in alcuni punti preda di un lezzo insopportabile, in cui continuano a venire fuori cani morti chissà come e quando, ci sono erbacce alte e tante pozze, ma soprattutto una quantità indescrivibile di rifiuti d’ogni genere. Si notano materiale di risulta edile, eternit, buste varie, materassi e tanto altro, per finire anche un’auto abbarbicata su una sponda del lagno.
Sembra una porzione di territorio nota a pochi, praticata da pochi. Sconosciuta o dimenticata dai più. In quell’area non ci passa, insomma, quasi nessuno. In quell’area, qualcuno ha lasciato altri cani morti. E, l’altra sera, dinanzi allo stesso orribile spettacolo, è andato in scena un copione già noto: rimozione e sequestro delle carcasse, invio di in struttura specializzata, controlli ai microchip, accertamenti vari. Tutto è accaduto mentre la Procura della Repubblica di Nola ancora indagava sul primo sconcertante rinvenimento ad inizio di gennaio scorso. Sull’argomento, con un comunicato, i Verdi denunciano: "Territorio indifeso e non presidiato dallo Stato". E aggiungono, attraverso le dichiarazioni del loro commissario regionale, Francesco Emilio Borrelli: "Altri 50 cani sono stati ritrovati l' altra notte nell' alveo della "vergogna" a Marigliano, dove lo scorso 9 Gennaio furono ritrovate le carcasse di decine di meticci. Lo scenario raccapricciante è purtroppo lo stesso della precedente mattanza.
Uguale anche la modalità di soppressione di questi poveri animali che dopo essere stati barbaramente uccisi sono stati rinchiusi in buste di plastica nera abbandonate nei pressi dell' alveo". "Se questa mostruosità - continua Borrelli - è stata ripetuta a distanza di un mese ci sono secondo noi diverse ragioni. La prima è che l' Alveo Frezza a Marigliano resta un luogo isolato e sicuro per i criminali dove poter sversare ogni cosa: dai rifiuti tossici ai cadaveri di animali. Il secondo è che non è stato fatto nulla di concreto per fermare la mattanza che anzi continua in modo addirittura spregiudicato e spavaldo. La criminalità si sente sicura nal continuare lo sversamento illecito di carcasse animali nello stesso sito nonostante il clamore mediatico e le indagini della Procura di Nola. Non ci resta che autorganizzarci e presidiare da soli il territorio contro questa ennesima strage di animali indifesi di cui ad oggi non sappiamo nè la genesi nè gli autori".
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