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Cronaca Redazione 01 febbraio 2012 17:44 Circa 6 minuti per leggerlo stampa
CAÂ’ NISCIUNE EÂ’ FESSO!
La GORI ha inviato nuovamente Raccomandate ai cittadini nolani disobbedienti della bolletta
con le solite minacce di distacco acqua e via discorrendo. Non è la prima e non sarà l’ultima.
E’ un ricatto vergognoso che richiede una risposta proporzionata ed urgente.
La domanda che più frequentemente i cittadini ci rivolgono è la seguente: ma allora che l’hamme vinte a ffà ‘stu referendum? (tradotto significa: a cosa è servito vincere i referendum?). Ed hanno ragione. La GORI sta ancora imperversando nel territorio dell’ATO3 Sarnese vesuviano (1,5 milioni di abitanti, 500 mila utenze, 65 comuni della provincia di Napoli,11 della provincia di Salerno), sostenuta dall’Ente d’Ambito, abolito alla data del 31 dicembre 2011 ma poi prorogato non si sa perché. Sostenuta ancor di più da una quarantina di sindaci, tra cui quello di Nola, che male hanno digerito l’inattesa vittoria dei referendum.
Soffermandoci sui quattro esiti referendari si osserva che il “legittimo impedimento” non è stato più invocato da chi l’aveva voluto, di energia nucleare nessuno più ne parla ma dell’Acqua tutti ancora se ne approfittano, nel senso che non intendono assolutamente rispettare il voto degli Italiani e perpetuano gestioni colabrodo ed inefficienti, come quella della GORI.
Tanto per chiarirci le idee: la GORI ha un debito verso la Regione Campania di circa 150 milioni di euro per acqua comprata e NON PAGATA, deve restituire 20 milioni di euro agli utenti per mancata depurazione, ha debiti verso Comuni per rate di mutuo per altri 20 milioni di euro.
L’ATO3 Campania, che è quello che ci interessa da vicino, è un esempio di offesa programmata verso i cittadini: il 2 agosto i sindaci hanno perfino deliberato l’aumento delle tariffe e sappiamo tutti che i voti determinanti sono stati quelli di Castellammare di Stabia, Nola, Pomigliano d’Arco, Portici, Scafati e Torre del Greco nonché della Provincia di Napoli del presidente Cesaro, un esito scontato a cui ha contribuito anche l’assenza di tanti altri Comuni.
Le motivazioni addotte dai sindaci e dai figuri dell’Ente d’Ambito, tutti ex politici riciclati, non ci hanno mai convinto, anzi fortemente indignato perché il nostro voto deve essere rispettato.
Tuttavia, sotto la spinta dei Comitati e di Amministrazioni contrarie al mantenimento in essere della GORI, qualcosa è iniziato a cambiare, guardando con attenzione a quanto ha fatto in breve tempo il Comune di Napoli, liquidando l’ARIN SpA e istituendo ABC-Acqua Bene Comune- azienda municipalizzata. Operazione complessa, tuttora in corso, ma che costituisce il caposaldo della nostra vittoria popolare e l’obiettivo al quale tendiamo con sempre maggiore insistenza perché la vittoria del 12 e 13 giugno ha ribaltato le posizioni in campo: ora siamo tutti noi cittadini dalla parte della LEGGE e difendiamo, pertanto, i nostri diritti.
Fuorilegge sono coloro che ostacolano la pubblicizzazione del servizio idrico.
La prova provata è la tattica attendista attuata dall’Ente d’Ambito e dai Comuni pro GORI, tra cui il nostro, che effettivamente ha ottenuto il risultato di portare un certo scompiglio nella cittadinanza e negli stessi Comitati. Alcuni attivisti, pochissimi in verità, si sono arresi, molti utenti sono stati “consigliati” di non seguire più i Comitati, i referenti locali sono stati calunniati ed offesi dal Sindaco, che in pieno Consiglio Comunale li ha definiti “truffatori”.
La GORI, forte di questi appoggi politico-amministrativi ha continuato, pertanto, come suo solito a vessare ed intimidire gli utenti, spesso spalleggiata astutamente da agitatori professionisti che hanno ulteriormente impaurite le persone, specie quelle più anziane e deboli.
Eppure, ancora oggi, a Nola, come a Castellammare e Marigliano, si resiste.
A Nola resiste 1 utente su 3 che vale più di una vittoria!
Allo scopo di difendere le categorie più deboli e per mettere un punto fermo alla questione GORI, il Comitato aderì nel 2009 ad un tavolo di trattativa composto da Comune, GORI ed ATO e fu stabilito di istituire un Ufficio Comunale di controllo delle bollette, molte delle quali definite “pazze”. E’ trascorso un anno e dell’Ufficio neanche l’ombra. Negli ultimi tempi, a seguito di due raccomandate della GORI il Sindaco Biancardi dichiarò ai delegati del Comitato che “la questione GORI l’avrebbe risolta lui” ma questa è rimasta a tutt’oggi una pia intenzione.
Il Sen. Sarro promise che non ci sarebbero stati i distacchi che la GORI minacciava e onestamente distacchi non ce ne sono stati ma la questione, invece di semplificarsi, si fa sempre più ingarbugliata.
Infatti, ad ogni lettera minacciosa della GORI né il Sindaco né il Presidente dell’ATO, Sen. Sarro, prende una posizione univoca nel senso obbligato indicato dai referendum, e cosa succede?
Succede che la disponibilità del Sindaco e del Presidente finisce col rafforzare la GORI perché altre persone, deboli, ansiose, stanche, vanno a pagare e diminuisce la forza di cui ha bisogno la battaglia dell’acqua iniziata nel 2004 per volere dei cittadini a Nola come negli altri 75 Comuni sfortunati di avere a che fare con la GORI! Non c’è un solo Comune in cui i cittadini si siano dichiarati soddisfatti di questo gestore che provoca solo tensioni sociali.
Però le cose stanno cambiando: su iniziativa del Sindaco di Palma Campania sono stati invitati tutti i sindaci dell’ATO3 per costituire il Tavolo dei Comuni favorevoli alla ri-pubblicizzazione del servizio idrico e procedere alla liquidazione della GORI. Alla prima riunione si sono presentati in 22 sindaci e di questi 12 o 13 hanno già sottoscritto l’accordo. Ovviamente i Sindaci di Nola, Marigliano, Pomigliano, Ercolano, ecc. non hanno partecipato.
Il Sindaco Biancardi, richiesto al riguardo, rispose che “avrebbe aderito” riconfermando la promessa che “la questione GORI l’avrebbe risolta lui”.
Analoga iniziativa, forse politicamente più robusta, è stata assunta recentemente dal Sindaco di Napoli alla presenza di altri sindaci di grandi città favorevoli all’attuazione dei referendum. Anche a questa iniziativa, i sindaci pro GORI non vi hanno partecipato.
Tutto ciò premesso, il COMITATO di Nola si rivolge direttamente ai cittadini, a tutti i cittadini sia quelli che finora si sono opposti alla GORI e sia quelli che nel corso di questi anni hanno ceduto, perché riprendano la DISUBBIDIENZA DELLA BOLLETTA ed il BOICOTTAGGIO DELLA GORI. Infatti, solo così è possibile far rispettare la volontà popolare e salvaguardare la dignità di ciascuno perché solo con servizi efficienti e tariffe eque si possono difendere anche i magri redditi delle famiglie sempre maggiormente compromessi dalla crisi e dallo sperpero di denaro pubblico in iniziative e società ben rappresentate dalla GORI SpA e dai suoi difensori palesi ed occulti.
Tale iniziativa sarà proposta anche a tutti i Comitati Civici dell’ATO3 perché tutti insieme e con la medesima modalità di lotta possiamo accelerare il processo di liquidazione della GORI e la ripubblicizzazione del servizio idrico mediante aziende municipalizzate o consortili.
Lo Stato ci chiede e ci chiederà ancora maggiori sacrifici per uscire dalla crisi e rilanciare l’economia, noi abbiamo il diritto di chiedere allo STATO: GIUSTIZIA E RISPETTO DEL VOTO REFERENDARIO DEL 12 E 13 GIUGNO 2011.
CACCIAMO VIA LA GORI DAI NOSTRI TERRITORI !
Comitato Civico per la difesa del diritto all’acqua di Nola
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