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Cronaca Redazione 09 novembre 2011 23:17 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
POMIGLIANO D'ARCO - L’accordo Alenia sul Piano industriale vale la pena di salutarlo come una buona notizia per la Campania, e questo per molti motivi che qui sinteticamente vanno richiamati:
a) in primo luogo è teso a riorganizzare e rilanciare la presenza del gruppo aeronautico nella realtà produttiva della Campania e del Mezzogiorno;
b) la grave crisi economica che sta attraversando il Paese, con le notevoli ricadute sui livelli occupazionali e con le tensioni sociali collegate necessitava di un accordo quanto più sereno tra tutti gli attori in gioco;
c) il comportamento della dirigenza aziendale, si è caratterizzato per un sostanziale equilibrio nel proporre scelte coraggiose, e un passaggio, il più indolore possibile, da una unità produttiva ad un’altra;
d) l’atteggiamento del sindacato che, in una logica di salvaguardia dei lavoratori e della loro professionalità acquisita nel tempo, si sono prodigati alla ricerca di un accordo che valorizzi il ruolo delle risorse umane quale elemento essenziale;
e) si è delineato il sindacato del prossimo futuro, con elementi di modernizzazione nella contrattazione industriale;
f) si è confermato il valore del lavoro al centro delle scelte industriali dell’azienda.
Tutto ciò fa si che nei prossimi anni avremo non solo la salvaguardia dei posti di lavoro, ma un rafforzamento dell’occupazione del gruppo Alenia soprattutto a Napoli, con una previsione di 500 unità nel prossimo biennio grazie agli investimenti previsti nell’accordo, calcolati in ordine ai tre miliardi e duecento milioni di euro entro il 2020. E’ il caso, quindi, di mettere la parola fine ai fiumi di parole spese in questi giorni dalle cassandre, dai rivoluzionari di giornata, e da coloro che avevano paragonato questo accordo ad una nuova versione della trattativa ben nota della FIAT. Ben diverso invece si presenta l’accordo raggiunto in quanto non si sostanzia in una operazione di retroguardia e di fuga produttiva dal contesto meridionale , bensì si caratterizza per una logica di innovazione e di sviluppo, seppure in un contesto economico difficile e con poca visione strategica.
Quando ciò accade va riconosciuto il merito a chi con esperienza e professionalità ha voluto il Piano , e condotto questa trattativa. Non vi è dubbio che per raggiungere certi risultati, gli interlocutori devono godere di assoluta legittimazione dalla controparte. Legittimazione della quale gode l’A.D. Giuseppe Giordo, e indubbiamente il nuovo presidente dell’Alenia, Amedo Caporaletti, senza il quale, con molta probabilità questo accordo avrebbe avuto vita molto più difficile. L’esperienza di quest’ultimo, la sua tenacia, il suo profilo manageriale, la sua formazione etica morale, il riconoscimento di una vita spesa ad assoluto interesse dell’organizzazione nel suo complesso, non possono non aver pesato nelle scelte fatte dalle stesse organizzazioni sindacali. Caporaletti ha sempre dialogato e dimostrato attenzione per i sindacati, e per tutti coloro che hanno inteso dare un contributo costruttivo per l’innovazione e lo sviluppo dell’industria aeronautica. Ha sempre affrontato le sfide impossibili, come quella del risanamento dell’Agusta, fino a farla diventare la più importante industria elicotteristica del mondo. E non è detto che dopo l’accordo Alenia, non stia già progettando di fondere il settore elicotteristico con quello del velivolo civile di Finmeccanica.
Si è generata, in altri termini una concezione manageriale più orientata al cambiamento e rispondente alle crescenti e sempre più complesse esigenze che emergono nei nuovi contesti produttivi caratterizzati da un profondo mutamento sia nelle tecnologie che negli stessi modelli organizzativi. È per tutto ciò, che il futuro del gruppo in tutte le sue componenti, soprattutto in Campania, oggi ci appare più roseo ed è anche la dimostrazione che con professionalità, moderazione, legittimazione e coerenza, è possibile raggiungere accordi che uniscono le diverse componenti in gioco, e non dividerle così come in altri contesti è tristemente accaduto.
Andrea America
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