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Cronaca Redazione 08 ottobre 2011 16:19 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Lettera aperta al Presidente dell'ATO 3 Sarnese-Vesuviano ed ai Sindaci dell'Area Nolana
NOLA - Egregi signori, sappiamo tutti bene che, nel corso di questi ultimi mesi, sono intervenuti eventi di tale portata che hanno letteralmente modificato il quadro di riferimento a cui eravamo abituati.
Il Presidente dell'ATO, pochi giorni prima della consultazione referendaria, aveva indetto l'Assemblea dei Sindaci (o dei Soci, come preferite) per deliberare, tra l'altro, l'aumento delle tariffe idriche.
La CGIL della Zona Nolana aveva invitato a soprassedere a tale decisione, in quanto inopportuna e inutilmente provocatoria, vista la vicinanza del pronunciamento popolare. La richiesta fu accolta, con nostra grande soddisfazione, e l'Assemblea fu rinviata a data successiva.
Cosa che fu tempestivamente realizzata all'indomani dell'esito referendario.
Poichè, con ogni probabilità, Sindaci, Presidenti, Amministratori e GORi, premevano a causa delle imminenti e meritate vacanze, l'Assemblea dei Sindaci si tenne il 2 agosto u.s. con una massiccia partecipazione dei Comitati che, nel corso di questi anni, hanno condotto una meritoria azione di "resistenza civica e civile".
In quella seduta furono deliberati aumenti tariffari nell'assordante silenzio dei media e con lo "strano" avallo di alcuni Sindaci (ma tant'è!). Aumenti che serviranno, solo in piccola parte, a coprire l'enorme deficit finanziario prodotto e accumulato dalla GORI. Il servizio non solo non migliorerà, ma addirittura peggiorerà come già dimostrato da alcuni casi intervenuti nei mesi estivi.
Quella decisa è stata una scelta consapevole e colpevole.
L'Assemblea, di fatto, ha tradito (in presenza di una minoranza azionaria) la volontà espressa dagli italiani i quali, al di là dei meri formalismi tecnici, hanno palesemente dimostrato di volere e di pretendere che la gestione dell'acqua sia ripubblicizzata così come è stato fatto, coraggiosamente, dal Comune di Napoli.
Desidero, se me lo permettete, riportarvi una breve frase di Don Aniello Tortora, Direttore dell'Ufficio Diocesano di Nola:
"Il risultato del referendum - strumento di partecipazione politica ed alta espressione di democrazia della società civile - deve essere assolutamente rispettato. La Chiesa di Nola dice NO alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, NO ai profitti del mercato sui beni comuni essenziali, NO ad uno scippo della democrazia".
So bene che i problemi dello spirito non attengono al vostro interesse e non richiamano la vostra attenzione, ma in questo caso la Chiesa di Nola ha voluto, ancora una volta, richiamare con grande forza "un nuovo impegno civile che metta al centro la persona umana e non le rigide leggi di mercato o la speculazione finanziaria che rende sempre più poveri i poveri".
E poichè, invece, siete molto attenti ai fattori economici e speculativi, cercate almeno di non addurre motivi che adombrerebbero pesanti rischi per i lavoratori. Il problema è inesistente, si tratta di un ridicolo terrorismo psicologico che, forse, viene anche alimentato da qualche pseudo-sindacalista vostro amico. Non esiste, infatti, nulla di tutto ciò.
L'unica cosa sensata che potreste fare, prima di essere travolti dalla collera popolare, è quella di ricondurre, a livello regionale, la definizione di un percorso di uscita dal grande imbroglio messo in piedi e di chiedere con forza il superamento di una condizione inaccettabile di vuoto normativo e legislativo che recepisca in toto la volontà del popolo sovrano: ma dubito che avrete la forza di farlo.
Cgil Zona Nolana
Il Responsabile
Salvatore Velardi
P.S.
In data 25 marzo 2009 con il Presidente di allora, dott. Mario Sorrentino, al quale va riconosciuto il merito di non aver mai subito i condizionamenti e le pretese della "GORI" e di aver revocato la delibera che prevedeva analoghi aumenti tariffari, le Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL UGL Campania sottoscrissero un protocollo di intesa nel quale, tra le altre cose, veniva previsto che si sarebbe proceduto, con cadenza semestrale, alla verifica degli impegni assunti. Prendiamo atto che quel Protocollo, anche se non è stata data formale disdetta da parte vostra, è stato da Voi ritenuto superato e non più vincolante, così, come d'altra parte, è accaduto per i diversi impegni assunti nel corso di quest'anno.
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