29/03/2024
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Cronaca Redazione 01 ottobre 2011 23:52 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Solidarietà al quotidiano Metropolis e a tutti i lavoratori della testata giornalistica partenopea per l’atto vile di questa mattina”. Ad affermarlo è Arturo Scotto segretario regionale di SEL. “La libertà di stampa in questo paese è minata e quando non ci pensa il parlamento, con leggi vergogna, è la camorra a farlo. Non è la prima volta che i giornalisti di Metropolis subiscono atti di intimidazione ai quali va la solidarietà degli iscritti e dei simpatizzanti di Sel. Oggi più che mai bisogna sostenere la libertà di stampa e dire con forza un no alla camorra”.
SEL
La solidarietà non basta.
Dare solidarietà al quotidiano Metropolis, per il grave gesto di intimidazione subito, pur essendo un atto dovuto, non basta. Quello che è successo non è solo un’azione che mina la libertà di informazione e violenta liberi giornalisti in libero stato, ma è un atto di violenza verso la città tutta. Serve una ribellione unanime. Propongo un acquisto corale, collettivo, che sia concreto o virtuale (attraverso i social networks). Bisogna che usiamo tutti gli strumenti a nostra disposizione per mostrare con i fatti la vicinanza a Metropolis. Una nuova resistenza per dire no alla camorra, in modo semplice ed efficace. Domani, tutti con il giornale in bella mostra sotto il braccio, per dire con chiarezza, che la città è da un’altra parte. Una provocazione per far capire, a chi deve capire, che la stragrande maggioranza dei cittadini stabiesi, non è con la camorra, ed è per la libera informazione. Non è la prima volta che il quotidiano Metropolis ed i suoi giornalisti subiscono angherie e soprusi: è ora di dire basta. Un gesto simbolico, una grande manifestazione silenziosa. Metropolis in bella mostra per dire basta.
Tonino Scala
«Le vittime di una tale intimidazione non vanno lasciati soli, adesso lo Stato deve reagire». Ad esprimere solidarietà all’intera redazione del quotidiano campano Metropolis, è il Senatore Nello Di Nardo, dell’Italia dei Valori. Dopo la pubblicazione di notizie scomode su un pentito di camorra, il quotidiano è stato oggetto di attenzione dei malavitosi che, dopo aver effettuato un raid presso la redazione del quotidiano nel tentativo di bloccare le copie ed evitare la messa in onda della rassegna stampa, hanno poi imposto alle edicole del territorio di non esporre le locandine e di ritirare le copie del giornale.
«Un atto camorristico grave, che allo stesso tempo mina seriamente anche il diritto alla libera informazione – aggiunge il Senatore Di Nardo – .Adesso Forze dell’Ordine, Magistratura e tutti gli altri esponenti delle istituzioni locali, a partire dell’amministrazione comunale, hanno il dovere di reagire a quest’aggressione ai danni non solo della redazione, ma anche di un’intera categoria di lavoratori, degli edicolanti».
Quindi, il parlamentare dell’Italia dei Valori, chiede maggiore attenzione per l’intero territorio. «Grazie al coraggio di questi giornalisti – conclude Di Nardo – oggi la violenza della camorra è emersa ed è stata denunciata con forza. Ma a Castellammare, come in provincia di Napoli, ogni giorno sono decine, anzi, centinaia le vittime dei soprusi della camorra, sopraffatti con la violenza, su cui troppe volte cala un gelido silenzio».
Sen. Di Nardo (IDV)
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