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Cronaca Redazione 30 agosto 2011 20:25 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Pusher cinquantenne patteggia dieci mesi di pena detentiva ai domiciliari per spaccio di cocaina
Ha patteggiato dieci mesi di pena detentiva il pluripregidicato napoletano V.D., di 50 anni, che, sabato scorso, era stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Scauri e dai loro colleghi della Compagnia di Formia con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, che, per decisione del Giudice Piscitiello, sconterà il suo debito con la Giustizia nella sua casa formiana, dove risiede con l’attuale compagna e due bambini piccoli, era stato colto in flagranza di reato mente cedeva alcune dosi di cocaina ad un gruppo di studenti formiani. Era da tempo che i militari operanti in città tenevano sotto stretta sorveglianza il pusher partenopeo, aspettando il momento buono per intervenire.
L’occasione si è presentata allorquando si è notato che tre studenti formiani sono stati visti entrare nell’abitazione dello spacciatore ed uscirne quasi subito. La sospetta circostanza ha allertato gli uomini dell’Arma della splendida cittadina laziale in riva al Tirreno, che, fermati i tre ragazzi, li hanno trovati in possesso di un grammo di cocaina pro capite. L’ora tanto attesa sembrava essere arrivata, non c’era tempo da perdere, bisognava procedere subito ad un blitz nell’abitazione di V.D. Detto fatto, i Carabinieri del centro pontino effettuano un’accurata perquisizione nel domicilio del malvivente partenopeo, rinvenendo altre sei dosi di “neve”, già pronte per lo spaccio e 400 Euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio, che, ovviamente, vengono sottoposte a regime di sequestro giudiziario.
E’ così che si è potuto assicurare alla Giustizia un pericoloso venditore di morte, che, con la sua non certo encomiabile attività, tanti guai e rovine umane ha prodotto anche in terra pontina. Numerosi i precedenti penali a carico dell’interessato per lo stesso tipo di reato per il quale, anche questa volta, è finito sotto la mannaia delle Forze dell’Ordine. Gli inquirenti ritengono che l’uomo sia legato, a filo doppio, al clan camorristico dei Sarno, attivo nella zona napoletana di Ponticelli. Daniele Palazzo
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