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Cronaca Loredana Monda 22 luglio 2011 17:33 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Arresti di camorra. In mattinata, i carabinieri della Compagnia di Nola del Capitano Andrea Massari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’ufficio del giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Sono stati, quindi, arrestati il cinquantaduenne Carmine Giugliano e il quarantottenne Enrico Coppola, entrambi residenti nella città bruniana. I due uomini sono accusati di concorso in estorsione aggravata anche dal metodo mafioso. Gli episodi in contestazione attengono a più rate estorsive (per un totale di almeno € 6500 euro), incassate, in tempi diversi. Avrebbero agito ai danni di un imprenditore, che ha collaborato con l’Arma, consentendo di ricostruire i fatti e di delineare il ruolo di entrambi.
L’ordinanza notificata agli arrestati è incentrata su richieste estorsive formulate a cavallo fra il 2009 ed il 2010, con la classica formula della richiesta di un “regalo per i carcerati”, formulata a Pasqua, Natale e Ferragosto. Si sarebbero spacciati per i referenti di Piazzolla. La capacità intimidatoria di questa affermazione trova riscontro nella personalità di Carmine Giuliano, parente acquisito di Biagio Cava, a capo dell’omonimo clan operante nella contigua provincia di Avellino, per averne sposato una cugina. La presenza camorrista sul territorio di Piazzolla di Nola e zone limitrofe di questo soggetto, noto come “Ninuccio Giugliano” , è, peraltro, attestata da altri recenti indagini, che hanno provato la commissione di estorsioni in nome, appunto, del cinquantaduenne, gravato da precedenti specifici in materia di traffico di droga e di danneggiamento ed incendio commessi a fine estorsivo.
Si tratta di una situazione che pone in stato di allerta, se si considera che la persona offesa ha ripreso un atteggiamento omertoso e interrotta la collaborazione con le forze dell’ordine, solo a seguito di un incendio, che ha recentemente e gravemente danneggiato alcune sue strutture aziendali in Piazzolla (evento per il quale proseguono le attività di indagine onde accertarne i responsabili).
L’episodio di danneggiamento avvenuto è solo l’ultimo di una serie di attentati dinamitardi, che ha interessato il territorio nolano, negli ultimi mesi, evidenziando una recrudescenza del fenomeno camorristico e l’apertura di scenari nuovi nella geografia criminale del luogo, non più rappresentata dalla monopolistica presenza del Clan Russo.
Gli arrestati stamattina rappresentano l’ultimo – in ordine di tempo – esempio di come anche gli interventi repressivi (che hanno, da ultimo, interessato estorsioni su Marigliano, Saviano, San Vitaliano) non riescano completamente a bonificare il territorio dell’agro nolano dalla infestante presenza della camorra e di come il vuoto di potere che inevitabilmente consegue all’esecuzione di provvedimenti restrittivi sia inesorabilmente riempito da altri soggetti, assetati di affermare la propria capacità di imporsi quali “nuovi” referenti camorristici, anche vantando , come in questo caso, il blasone camorristico di clan storici quale il Clan Cava, pronto all’espansione nei territori contigui.
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