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Cronaca Redazione 05 luglio 2011 14:14 Circa 6 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Tutte le forze sociali, politiche ed istituzionali scrivono al presidente della Provincia di Napoli, al presidente del Tavolo dei Sindaci e
ai sindaci dei Comuni dell'Area Nolana sul ruolo che avevano le Agenzie di Sviluppo locali alla loro nascita e sulla crisi attuale dell'Agenzia di Sviluppo Nolana. Questo è il contenuto della missiva.
Le ultime vicende che hanno interessato l'Agenzia di Sviluppo dei Comuni dell’area nolana impongono alle forze sociali, politiche ed istituzionali un'attenta riflessione sul ruolo della stessa e sui suoi destini.
Le Agenzie di Sviluppo locali nacquero in un contesto profondamente diverso da quello attuale.
Con la fine dell'intervento straordinario (anni '90) e con l'avvento dei finanziamenti europei (2000/2006 e 2007/2013) il ruolo delle Regioni, tramite i POR, divenne determinante. Le Regioni meridionali, in particolare, andarono assumendo funzioni e compiti programmatori del territorio di grande rilievo. Si avviò, in quella fase, una feconda stagione basata sullo “sviluppo locale” capace di stimolare “dal basso” e utilizzando forme innovative, sostitutive dell'intervento straordinario.
Nacquero, in quel periodo, (fine anni '90), un po' ovunque i Pit (Piani Territoriali Integrati), promossi dai Comuni che costituirono i tavoli di partenariato ed i “Soggetti Gestori”, chiamati a svolgere il ruolo di promozione dei progetti di sviluppo territoriale e sovracomunale.
I Soggetti Gestori divennero veri e propri bracci operativi dei Comuni.
La debolezza progettuale di questi strumenti, costretti a procedure complesse, burocratiche, e farraginose, si scontrarono, ben presto, con la necessità di raccordarsi in modo più stringente e meno velleitario al PTR, lo strumento di Programmazione Regionale, per utilizzare le risorse scaturenti da finanziamenti nazionali ed europei.
Il quadro definito dal PTR Campania, pur con tutti i suoi limiti, ha rappresentato, per alcuni anni, un punto di riferimento utile e positivo per delineare le nuove strategie di sviluppo a livello territoriale. I risultati non sono mancati. La crescita occupazionale e del PIL nella nostra Regione fu superiore, in quel periodo, alla media nazionale.
Nel corso di quella fase sorsero diffusamente, in un quadro evolutivo della Programmazione Negoziata, le Agenzie di Sviluppo Locale, intese come strumenti snelli ed operativi, capaci di promuovere, progettare e coordinare gli interventi indispensabili tesi al raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Con le recenti e profonde modifiche, nazionali e regionali, economiche e strutturali, si è affermato, da una parte, una nuovo modello centralizzato della gestione delle risorse disponibili, non sempre utilizzate per lo sviluppo delle Regioni meridionali (clamoroso è l'esempio dei fondi FAS, ma non solodi questi), dall'altra si è assistito, da parte del Governo, alla riduzione drastica dei trasferimenti finanziari agli Enti Locali. Ciò ha reso estremamente complessa, se non addirittura impossibile, l'attuazione di qualsiasi idea di sviluppo programmato del territorio.
In questo contesto la crisi del ruolo delle Agenzie di Sviluppo Locale era pressoché inevitabile. Abbiamo assistito, infatti, ad un lento, graduale e progressivo depauperamento delle funzioni, della capacità e del carattere progettuale di tutte le Agenzie di Sviluppo.
La crisi dell'Agenzia di Sviluppo Nolana, nonostante la significativa progettualità espressa, è clamorosamente esplosa con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e con le decisioni da esso assunte.
Fin dalla sua nascita l'Agenzia ha mostrato scarsa incisività nella capacità di realizzazione di opere per lo sviluppo territoriale con rari e poco significativi progetti finanziati.
L’Agenzia si è, invece, contraddistinta come ente di gestione dei fondi sociali assegnati dalla Regione ai Comuni dell’Ambito 11, avendo ricevuto in modo anomalo l’affidamento della gestione del Piano Sociale di Zona, fin dal 2004.
L’Agenzia ha così assunto i connotati di uno strumento d’intermediazione politica per operazioni clientelari, come incarichi professionali ed affidamento di servizi.
Non si conoscono le reali attività svolte né l’entità dei finanziamenti utilizzati.
L'accelerazione impressa dal nuovo CdA nel corso di questi mesi ha portato all'implosione della struttura ed al suo immobilismo quasi totale. Le guerre interne rappresentano solo un aspetto, forse quello meno significativo, di quanto sta accadendo.
Gli atti prodotti dagli ultimi c.d.a. con il clamoroso licenziamento del Direttore Generale A. Setaro, accusato di aver operato fuori da “un quadro di trasparenza, legalità e chiarezza di responsabilità” (verbale c.d.a. 10 Giugno 2011) e con le modifiche dei regolamenti al fine di rafforzare il ruolo gestionale diretto del c.d.a., rappresentano ulteriori episodi della guerra per bande insorta per il controllo delle sempre più esigue risorse a disposizione dell’Agenzia.
Questo documento intende offrire all'attenzione dei Sindaci, dei Partiti, delle Associazioni, dei cittadini dell'Area Nolana motivi di riflessione. E' venuto il momento di decidere, nella chiarezza delle rispettive posizioni, ruoli e responsabilità, il destino di questa struttura, che da Agenzia strumentale, tende ad assumere, sempre di più, il ruolo di “intermediazione politica sovracomunale” con il risultato di svuotare, di fatto, i compiti istituzionali propri delle Amministrazioni Comunali e dei Consigli Comunali. Sta cambiando, inoltre, il ruolo di soggetto attuativo che le dovrebbe essere proprio. Si va affermando, insomma, un ruolo di potenziale “supergiunta sovracomunale”, al di là dei compiti e delle funzioni che lo Statuto prevede.
Si ritiene sia venuto il momento affinché le singole Amministrazioni ed i Consigli Comunali (anche in seduta straordinaria) siano chiamati ad esprimersi.
In particolare ci si domanda se sia ancora giustificata l'esistenza di una tale struttura, sempre più un inutile carrozzone politico-clientelare, e se sia ancora adeguata e funzionale alle nuove esigenze del territorio ed alle politiche di sviluppo che si intendono perseguire.
Infine, il mancato perseguimento degli obiettivi propri dell'Agenzia di Sviluppo Nolana rendono ancora più incomprensibile il permanere nella propria sfera gestionale di attività improprie quali la gestione del Piano Sociale di Zona (L. 328), unico caso nel panorama regionale e nazionale.
Uno scandaloso ed inutile spreco, aggravato oggi dal forte taglio delle risorse per le politiche sociali affidate dalla Regione ai Comuni.
Si ritiene, infatti, che sia preferibile ricondurre l'intera materia delle Politiche Sociali nelle mani del Comune di Nola, in quanto ente capofila dell'Ambito 11. Sarebbe, questa, una scelta che garantirebbe un migliore e più razionale utilizzo delle competenze e delle professionalità interne ai Servizi sociali dei Comuni, che nell’Ufficio di Piano potrebbero meglio coordinare le attività degli operatori selezionati.
E' convinzione diffusa che le risorse economiche e finanziarie utilizzate per il mantenimento operativo dell'Agenzia (molto discutibile anche nei recenti ed inutili affidamenti degli incarichi professionali) possono essere diversamente e più utilmente distribuite ed utilizzate.
Cgil Zona Nolana – Sinistra, Ecologia e Libertà – Città Viva Nola – Partito Democratico – Rifondazione Federazione della Sinistra - Italia dei Valori Area Nolana – Nola ai Nolani – Etica e Politica - Progetto per Nola
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