19/04/2024
(201 utenti online)
Cronaca Redazione 03 giugno 2011 23:50 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Lunedì 6 giugno: convegno denbuncia di Sinistra e Libertà e Federconsumatori
NOLA - Un convegno-denuncia, con numeri alla mano e documenti che parlano chiaro,
raccontando il disastro del modello Gori nella gestione delle risorse idriche dell’ATO3
Sarnese Vesuviano.
Lunedì 6 giugno, nella Chiesa dei SS Apostoli di Nola, città simbolo della resistenza contro
la privatizzazione dell’acqua, si terrà l’appuntamento convocato da Sinistra Ecologia e
Libertà e Federconsumatori.
“A pochi giorni dal referendum per il SI all’acqua pubblica, ancora molti provano a far
passare la leggenda che il privato è più efficiente e più efficace nella gestione del servizio
idrico – sottolinea Giuseppe Grauso, responsabile Federconsumatori Napoli per le
questioni legate al servizio idrico - I fatti, purtroppo per i cittadini, sembrano indicare il
contrario. Dopo meno di un decennio dalla sua costituzione la Gori Spa, che gestisce le
risorse idriche nei 76 comuni dell’ATO3 Sarnese Vesuviano, presenta bilanci in rosso e
perdite costanti.
Per correre ai ripari, l’unica soluzione paventata è quella di un fortissimo aumento delle
tariffe. Già dal 2011 gli aumenti previsti sono fino al 30% e colpiscono in particolar modo i
consumi essenziali. Inoltre, non è che l’inizio, perché sufficiente appena ad arrestare
l’emorragia.
Per ripianare il debito accumulato, pari a 125 milioni di euro, ci potrebbero volere nei
prossimi anni interventi sulle tariffe ancora più pesanti.”
Un modo, sottolineano da Sinistra e Libertà, per scaricare, sulle spalle dei cittadini,
gestioni allegre, piani di investimento sballati e assunzioni clientelari.
“Già alla fine di aprile – nota Guido de Carlo, di SEL area nolana – l’assemblea dei sindaci
dell’Ato3 avrebbe dovuto approvare gli aumenti proposti dal CDA dell’ATO3 presieduto
dal Senatore Carlo Sarro, ma la riunione è stata disdetta a poche ore dall’inizio: nessuno
aveva cuore di prendere decisioni così drastiche a pochi giorni dall’inizio della campagna
elettorale.
Tuttavia, quando i riflettori si spegneranno e anche i referendum saranno passati, il tema
si riproporrà all’attenzione degli amministratori locali.
Dire SI al referendum oggi, significa prendere atto del fallimento del modello
Gori/Acqualatina, e intraprendere altre strade capaci di garantire il servizio, le tasche dei
cittadini e la tutela dei lavoratori della stessa Gori, che non devono pagare per le
incapacità e scorrettezze del proprio management”.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti