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Cronaca Redazione 29 marzo 2011 23:32 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il sindaco Angelo Antonio Romano si difende dagli attacchi dell'opposizione
BRUSCIANO. “Il parroco don Giovanni Lo Sapio dovrà testimoniare. Lui sa che
sono innocente e che non ho mai chiesto nessuna tangente“. Ad affermarlo è il
sindaco di Brusciano, Angelo Antonio Romano condannato per tentata concussione
in concorso insieme al consigliere comunale Salvatore Papaccio. Ad accusarli è
stato un imprenditore edile della zona il quale ha dichiarato che i due per il
rilascio di una concessione edilizia gli avevano chiesto una tangente di 500
mila euro.
E’ furente il primo cittadino che ha affermato di non aver mai avuto
nessuna denuncia se non quella di una persona che intendeva cementificare in
città e che risulta proprietario di altri suoli. Ad indignare il primo
cittadino sono i ripetuti attacchi che la minoranza del Pdl gli lancia sui
manifesti murali sollecitando le sue dimissioni anche alla luce della condanna
dai pubblici uffici per 5 anni. “Rifiutano ogni forma di confronto e di
dialogo. E’ da mesi che va avanti così. Dovevo forse aprire la città alla
cementificazione?”. afferma il sindaco.
Ne ha per tutti il primo cittadino che dichiara di essere solo e senza un riferimento di partito:”C’è una regia
politica che da circa un ventennio anziché accettare le sconfitte elettorali
tenta di fare arrestare gli amministratori locali”. Nell’83, infatti, furono
arrestati per peculato e abuso in atti d’ufficio gli assessori Vittorio
Mocerino e Raffaele Castaldo, entrambi poi assolti. Lo stesso destino si
prospetta per lui e Papaccio se la tentata concussione verrà accertata anche
negli altri due gradi di giudizio. A suscitare la reazione del primo
cittadino è la richiesta di dimissioni. “Perché devo dimettermi? La legge
non lo prevede.
I consiglieri di maggioranza e la gente hanno piena fiducia
in me”.. In prefettura hanno assicurato il primo cittadino, che non è
prevista la revoca del mandato nel caso in cui la concussione non è stata
consumata. “Volevano che io facessi approvare una licenza edilizia –tuona il
sindaco- sovradimensionata rispetto alla cubatura prevista dalla legge”. Per
quanto riguarda l’accusa di concussione, invece, chiarisce:”Non ho mai chiesto
un euro a nessuno. La verità è che non mi sono lasciato corrompere. Dirò questo
ai giudici”. . .
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