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Cronaca Redazione 14 febbraio 2011 10:13 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
I cittadini pronti alle barricate
CIMITILE - Nell'area nolana si allarga il fronte della resistenza alla privatizzazione dell'acqua, ora anche Cimitile è sulle barricate. Con una diffida indirizzata all'amministrazione comunale, la Gori passa alle maniere forti ed intima all'ente locale di mettere fine alla lunga querelle sulla gestione del servizio idrico integrato all'ombra delle basiliche paleocristiane.
La Spa chiede al Comune il trasferimento immediato di tutta la documentazione necessaria per la regolare gestione del servizio e per instaurare il rapporto con l'utenza. Inoltre, Gori diffida l'amministrazione dal realizzare qualsiasi intervento nell’ambito della gestione del servizio e di astenersi da "attività pregiudizievoli nei suoi confronti foriere di responsabilità civile, amministrativa, contabile e penale - si precisa nell'atto di diffida - tenuto conto che il persistere della condotta del Comune ha comportato e continua a comportare certamente danni anche agli utenti ed alla collettività, danni per i quali sarà interessata la magistratura contabile". Come se non bastasse, oltre il danno anche la beffa: a titolo di risarcimento danni, in via provvisoria e salvo ulteriore quantificazione, il Comune dovrà corrispondere 740mila euro a Gori.
Eppure Cimitile è riuscita a respingere più volte nel corso degli anni i ripetuti tentativi di Gori di acquisire il servizio idrico cittadino, grazie anche ai tanti che avevano sostenuto nel 2007 l’ipotesi del referendum comunale, poi accantonata dall’amministrazione Provvisiero.
"La situazione è grave e il rischio di una imminente privatizzazione è da respingere in tutti i modi possibili - denuncia Tommaso Panagrosso, capogruppo consiliare del movimento "Per Cimitile" - la cittadinanza è pronta a ribellarsi in massa allo scippo del servizio idrico, sia per motivi etici che pratici. Alla luce di quanto accaduto a Nola e negli altri Comuni che hanno subito continui disservizi ed aumenti tariffari indiscriminati, non accetteremo decisioni avventate e non permetteremo che i Cimitilesi paghino conseguenze così pesanti. L'indignazione è tanto forte - conclude Panagrosso - che ormai è maturata in tanti cittadini l'esigenza di costituire un nostro Comitato civico per portare avanti con fermezza la battaglia per l'acqua. Non possiamo restare inermi".
Una vicenda paradossale che ha fatto balzare all'onore delle cronache anche l'altro paese ribelle, Roccapiemonte, anch'esso ricadente nell'Ato3 Sarnese-Vesuviano e che è riuscita a resistere finora all'avanzata della Gori. L'amministrazione comunale, in questo caso, ha già garantito un sostegno unanime alla lotta dei comitati civici e ha deciso di avviare una causa contro Gori alla Corte di Giustizia Europea, affidando l’incarico al legale Maurizio Montalto, specialista in diritto e gestione dell’ambiente, collaboratore del coordinamento regionale dei movimenti per l’acqua.
"Cimitile e Roccapiemonte stanno diventando i simboli in Campania della resistenza in difesa dell'acqua come bene comune - sostiene Gianluca Napolitano, rappresentante del Comitato civico per la difesa del diritto all'acqua - cercheremo in ogni modo di favorire un'alleanza strategica tra le due comunità. Tanti cittadini si sono mobilitati e tanti altri stanno prendendo coscienza in questi mesi, la cosa fa ben sperare anche in vista dei referendum nazionali che si terranno nella prossima primavera".
COMITATO CIVICO PER LA DIFESA DEL DIRITTO ALL’ACQUA
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