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Cronaca Redazione 31 gennaio 2011 09:36 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
31 gennaio incontro con gli gli assessori regionali De Mita, E.Russo ed E. Cosenza.
Il prof. dott. Luigi Conventi dell'Associazione Città Viva, a proposito dell'incontro, che si terrà oggi tra il sindaco e gli assessori regionali De Mita, E.Russo ed E. Cosenza, per l'emergenza del Villaggio Preistorico di Nola scrive al sindaco chiedendo concretezza e non parole, facendo notare, che in Regione il Villaggio Preistorico non è elencato tra Siti Archeologici “grandi attrattori”
"Non a caso faccio presente che, mentre scrivo - ribadisce il presidente di Città Viva - navigando nel sito della Regione Campania tra i BB.CC. e Siti Archeologici “grandi attrattori” non compaiono né il “Villaggio preistorico di Nola” né il “cippus abellanus” né il grande anfiteatro ed altri ritrovamenti dell’epoca romana, e neanche i pregiatissimi reperti custoditi nel locale Museo Archeologico, valorosamente propagandati e salvaguardati per oltre 10 anni dall’Archeoclub e dall’Associazione Meridies di Angelo Amato de Serpis.
Qui mi pongo la domanda: ma a che cosa sono serviti i tanti simposi ed incontri culturali finora organizzati anche con l’intervento della Regione Campania?... Pubblichiamo di seguito la lettera.
Nell’augurare “buon lavoro” a Lei ed agli On.li Regionali che interverranno al “tavolo istituzionale” per la risoluzione della grave emergenza che investe il nostro Villaggio preistorico, La prego di dedicare pochi minuti a questa missiva, che vuole offrire un modesto contributo alla discussione, con invito a leggerla ed a farla allegare al verbale della riunione.
Consapevole del gravoso impegno affidatoLe all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta del 7 volgente, preliminarmente riporto, qui di seguito e sebbene ben noti, i riferimenti normativi che disciplinano la materia dei BB.CC. in generale e dei siti archeologici in particolare:
- artt. 9) e 117 lettera s) Costituzione della Repubblica Italiana;
- decr. Legisl. 22 gennaio 2004 n.42, come modificato dal D.L. 3 giugno 2008 n. 97;
- art. 14 D.L. 195/2009 convertito in L. 26/2010.
Inoltre, è doveroso specificare che nel dicembre 2009 il Consiglio dell’Unione Europea ha inserito la conservazione del patrimonio culturale tra i temi per i quali è necessario coordinare i programmi di ricerca degli Stati membri.
All’Italia è stato affidato il ruolo di coordinamento.
Il 25 febbraio 2010 il Ministero Istruzione Università e Ricerca ed il Ministero Beni Artistici e Culturali hanno siglato la dichiarazione che avvia le attività di coordinamento della Programmazione congiunta della Ricerca europea nel settore della protezione e valorizzazione dei beni culturali. Nella “dichiarazione congiunta dei due Ministri” si legge: “…un tema come quello dei beni culturali, strategico per lo sviluppo e la competitività del nostro Paese, diventa una priorità per l’Unione Europea. L’Italia, infatti, oltre ad essere il Paese al mondo che detiene il maggior numero di siti riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è lo Stato che con oltre 40 milioni di euro l’anno investe di più in Europa nel settore della ricerca applicata alla conservazione dei beni culturali.”
La normativa europea, nazionale e regionale (per quanto è stato da essa recepita) quindi offre la risoluzione del grave problema della “protezione” del nostro sito, classificato un “UNICUM” al mondo da studiosi internazionali, e per la sua “valorizzazione”. Né l’una, né l’altra, per quanto mi sovviene, è risultata finora assicurata e neanche portata al tavolo competente.
Il 31 gennaio 2011, Ella Signor Sindaco, ha il dovere istituzionale di iniziare l’iter burocratico per inserire il sito del “villaggio preistorico di Nola” nell’albo dei beni culturali bisognosi di urgente tutela e valorizzazione, affinché il Consiglio dei Ministri, per il tramite degli Organismi Regionali, e previo parere vincolante della competente Soprintendenza, con proprio Decreto proceda in tal senso, non solo per risolvere il grave problema dell’innalzamento della falda freatica (i professionisti accreditati presso i Ministeri sanno come intervenire) quanto per valorizzare il sito stesso nell’ambito di quel coordinamento voluto dall’Unione Europea.
Non a caso faccio presente che, mentre scrivo, navigando nel sito della Regione Campania tra i BB.CC. e Siti Archeologici “grandi attrattori” non compaiono né il “Villaggio preistorico di Nola” né il “cippus abellanus” né il grande anfiteatro ed altri ritrovamenti dell’epoca romana, e neanche i pregiatissimi reperti custoditi nel locale Museo Archeologico, valorosamente propagandati e salvaguardati per oltre 10 anni dall’Archeoclub e dall’Associazione Meridies di Angelo Amato de Serpis.
Qui mi pongo la domanda: ma a che cosa sono serviti i tanti simposi ed incontri culturali finora organizzati anche con l’intervento della Regione Campania?
Per essere più chiaro, e con la presunzione di interpretare il comune sentire della cittadinanza nolana, che Ella conosce bene, non credo che il tavolo Istituzionale possa racchiudere la complessa problematica nella ricerca tecnica “delle cause” della prevedibile attuale situazione, quanto sentirsi obbligata nell’assunzione delle competenze che responsabilmente le leggi fanno carico ad ognuno, ai diversi livelli istituzionali, per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione (riprendendo e completando nel tempo lo scavo all’epoca appena iniziato) del sito nolano in narrativa.
Chiudo ringraziando gli intervenuti per l’aver voluto ascoltare e conservare il mio messaggio.
Distintamente,
Prof. dott. Luigi Conventi
CG. Consiliare Città Viva Nola
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