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Cronaca Redazione 21 gennaio 2011 16:39 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Il Comitato ha respinto con sdegno l’invio di “raccomandate” di una società di recupero crediti (la CIDO Srl) su carta intestata della GORI
Grande partecipazione popolare all’attesa assemblea pubblica di mercoledì 19 gennaio, indetta dal Comitato civico per la difesa del diritto all’acqua nella Chiesa dell’Immacolata, luogo simbolo del movimento nolano che da oltre 6 anni lotta per la ripubblicizzazione del servizio idrico.
Innanzitutto è stata annunciata con soddisfazione l’adesione di altre associazioni cittadine e zonali alla causa dell’acqua, (Assofelix, Fonseca 30, Campo de’ Fiori, L’AIA ) e nel contempo stigmatizzata l’assenza del Sindaco alla pubblica manifestazione, segno di un interessamento solo di facciata, ma sostanzialmente inconsistente, se non subdolamente ostile.
Due gli argomenti all’esame dell’Assemblea: la situazione di Nola e la campagna referendaria per l’abolizione del decreto Ronchi e, di conseguenza, della privatizzazione della gestione del servizio idrico.
Per quanto concerne la situazione di Nola che vede contrapposti Comitato da una parte e ATO e GORI dall’altro, i delegati Restituta De Lucia e Romolo Romano hanno confermato che il Presidente Sarro dell’ATO3 ed il nuovo Direttore Bruno della GORI hanno riconosciuto che esiste un “caso Nola” ed hanno mostrato concreti segni di apertura al dialogo ed al riconoscimento di alcune richieste avanzate dalla cittadinanza tramite il Comitato, che dovranno essere recepite in un protocollo d’intesa.
Il Comitato ha respinto con sdegno, ritenendole intimidatorie e lesive dell’onorabilità di ogni cittadino, l’invio di “raccomandate” di una società di recupero crediti (la CIDO Srl) su carta intestata della GORI che fa rinvio ad un allegato conteggio che, invece, manca del tutto. La minaccia della sospensione dell’erogazione (distacco del contatore) ha chiaro intento ricattatorio oltre ad essere illegittima. I cittadini non hanno mai affermato di non voler pagare ma di pagare in misura giusta e su dati certi. A tal riguardo, è stata data comunicazione che recentemente il Giudice di Pace di Nola ha accolto la richiesta dei primi due di oltre quattrocento esposti di cittadini, condannando il Comune di Nola al risarcimento e motivando la sentenza col fatto che “i tabulati del Comune non sono attendibili”. Viene così di fatto a cadere il teorema delle tariffe applicate dalla GORI SpA.
Per il secondo capo all’odg, Claudio Jampaglia – milanese doc , coautore del best seller “salvare l’acqua” – ha illustrato con estrema competenza e precisione il perché della lotta contro la privatizzazione dell’acqua, portando numerosi esempi di città italiane ed estere, precisando la normativa europea in materia e il ruolo che debbono svolgere i Comuni, responsabili della sanità cittadina e dell’efficienza ed efficacia del servizio pubblico anche quando è svolto, come a Nola, da un soggetto pubblico-privato, ma di fatto in mano ai poteri forti della politica e della finanza, senza distinzioni alcune tra governi di centro destra o di centro sinistra.
Jampaglia nel dirsi veramente meravigliato della forza del Comitato Nolano, ha ringraziato tutti i presenti ricordando che Nola continua ad essere, non solo in Italia, un riferimento costante ed indiscusso di questa battaglia civile e democratica.
Ha concluso con efficace dialettica oratoria Don Aniello Tortora delegato del Vescovo per la Pastorale sociale, che pur da un angolo visuale diverso, non ha potuto non rilevare l’unicità di intenti tra laici e cattolici , affermando che la gestione pubblica dell’acqua è garanzia di una partecipazione responsabile delle comunità rispetto alla gestione privatistica che riduce l’acqua “ humile, bella, pretiosa et casta” come diceva S. Francesco, in una merce su cui fare ingiusto, condannabile ed esecrabile profitto. Oggi (21 gennaio ndr) si terrà alle 16,45 il secondo incontro tra Comitato, ATO, GORI e Comune.
Comitato Civico per la Difesa del Diritto all’Acqua
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