19/04/2024
(185 utenti online)
Cronaca Redazione 15 gennaio 2011 19:48 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
A Mirafiori ha vinto il sì. È stato un vero e proprio testa a testa. A decidere per il sì, è stato il seggio numero 5, quello dei 449 impiegati.
Ha dichiarato Gigi Malabarba di Sinistra Critica, gia' senatore e operaio Fiat di Arese: "Ancora una volta e' il voto di capi, quadri e impiegati a determinare le condizioni di lavoro degli operai alla catena di montaggio, che pagheranno in prima persona per un accordo scellerato".
"Ma ancor piu' che a Pomigliano -ha aggiunto- gli operai di Mirafiori non solo hanno resistito al ricatto ma si sono straordinariamente opposti in maggioranza a un fronte unito tra Marchionne-Confindustria-Governo-Cisl Uil Ugl Fismic-Pdl-Udc-Fli-Pd. Si tratta di un risultato straordinario per la grande dignita' dimostrata dai lavoratori e dalle lavoratrici su cui investire per la lunga lotta di resistenza che si apre, a partire dallo sciopero del 28 gennaio che deve trasformarsi in sciopero generale di fatto, lo voglia la Cgil o meno".
Per il segretario della Fiom Maurizio Landini quello ottenuto e' un risultato straordinario: “Sarebbe un atto di saggezza riaprire una trattativa”. ''Il voto di Mirafiori, per il quale Rsu e iscritti Fiom si sono spesi, dimostra che non c'è la possibilità di governare la fabbrica senza il consenso dei lavoratori'' e quindi nega il ritorno del modello autoritario delle fabbriche-caserme. Sappiano Marchionne e Confindustria che cosi' non si governa''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti