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Cronaca Redazione 08 ottobre 2010 15:58 Circa 10 minuti per leggerlo stampa
Bene ICI e TARSU, lÂ’amministrazione punta su ambiente, riqualificazione del territorio comunale, recupero delle periferie e videosorveglianza. LÂ’assessore: no allÂ’aumento dei costi di smaltimento rifiuti
Un bilancio equilibrato, che, con l’astensione della minoranza e il voto favorevole e più che bastevole della maggioranza passa in consiglio comunale e assicura continuità amministrativa agli indirizzi politici del Sindaco Esposito e della sua coalizione.
La relazione dell’assessore Armando Di Perna, ha spiegato le scelte politiche fatte su di un bilancio che fu approvato dal Commissario Prefettizio e le manovre attuate dall’amministrazione Esposito, in particolare, per garantire l’ambiente, bonificare e riqualificare l’intero territorio comunale, puntare al recupero delle periferie, incrementare fin dove possibile le spese in conto capitale; cercare di fermare la crescita della pressione tributaria, rivedere le regole di applicazione della Tassa sui rifiuti, con particolare attenzione alle fasce di esenzione; incrementare le spese d’investimento e così continuare a garantire la manutenzione straordinaria di diverse strade comunali e l’adeguamento della Casa Comunale, da rendere più accogliente, nonché intervenire sugli impianti di pubblica illuminazione e di videosorveglianza (con ulteriori 90.000€ ), per rafforzare il sistema di controllo del territorio e degli sversamenti abusivi di rifiuti pericolosi e nocivi. Questi i punti più incisivi del bilancio “riequilibrato”, che apre la strada ai servizi ed alle attività programmate dell’Ente e da programmare fino a fine anno, grazie anche al buon andamento della TARSU e dell’ICI, cha hanno fatto registrare una rispettiva maggiore entrata di € 450.000 e di € 83.000.
Parlando di rifiuti, l’assessore al bilancio ha chiarito che “per la prima volta, con il passaggio alla Provincia della competenza sullo smaltimento, il Comune predisporrà solo una partita di giro. Al di là delle imputazioni contabili, sono tanti i dubbi che questa pesante intrusione sta generando. Dal punto di vista operativo, non si comprende come farà la Provincia a gestire il sistema complesso dello smaltimento nel territorio così variegato e problematico dei 92 Comuni. Dal punto di vista politico-amministrativo, la decisione è poco condivisibile in quanto si muove in senso diametralmente opposto rispetto al principio di autonomia fiscale sancito dalla Legge sul Federalismo, che rappresenta la base per un riassetto della Pubblica Amministrazione che parta dal basso, secondo il principio di sussidiarietà.
Dal punto di vista contabile – conclude l’assessore Di Perna - non è affatto chiaro, né, direi, ammissibile, che la Provincia stessa possa imporre un costo a tonnellata per lo smaltimento in maniera univoca, rapportato a percentuali di raccolta differenziata di anni pregressi e, per questo, non significativi. Ad oggi la contestazione voluta dal Sindaco, e messa in atto con atti formali dagli Uffici, contro l’aumento di ben sette euro a tonnellata del costo di smaltimento non ha avuto esiti positivi; sta di fatto che, grazie all’attività di recupero evasione, l’adeguamento che la tariffa ha dovuto subire per il 2010 a causa del suddetto aumento è stato appena di sei centesimi di euro per le abitazioni, pari ad una percentuale vicina all’1%”.
Giuseppe Piscopo
RELAZIONE AL BILANCIO dell’assessore Armando Di Perna
La prassi amministrativa dei documenti contabili presuppone che la salvaguardia degli equilibri di Bilancio sia squisitamente tecnico, che svolga quindi una funzione di mero spostamento di risorse disponibili in eccesso laddove queste sono invece insufficienti, al fine di garantire la prosecuzione dei servizi fino al termine dell’esercizio finanziario.
Nel caso di specie, ci troviamo a valutare un Bilancio redatto da una gestione commissariale che, oltre ad essere politicamente non in sintonia con le direttrici che questa amministrazione si è voluta dare, è anche amministrativamente poco funzionale alla copertura di servizi ed interventi da porre in essere già a partire da questo ultimo scorcio di anno.
Ecco come un provvedimento, che potrebbe esaurirsi in una serie di riallocazioni poco significative, acquisisce una funzione di riprogrammazione delle attività e della politica economica, e getta le basi anche per la predisposizione del Bilancio triennale che di qui a breve avrà inizio.
Prima di entrare nel dettaglio delle voci di entrata e di spesa che sono interessate dal provvedimento in esame, volevo sottolineare le macroentità su cui si è voluto operare e i principi ispiratori delle scelte, perché siamo convinti che ai cittadini debba essere chiaro la cornice dentro la quale l’amministrazione decida di muoversi, altrimenti anche interventi necessari e giusti, perdono di incisività.
Sicuramente dall’analisi delle risultanze contabili è chiara l’intenzione di proseguire nella forte e molto efficace campagna a favore dell’ambiente, della cura del territorio. A dispetto di quanto qualcuno vuol far credere con una sterile campagna mediatica costruita sull’abbandono, nocivo quanto incontrollato, di amianto sul territorio, la politica che si sta ponendo in essere è strutturale e non estemporanea, continua e non sporadica; da parte mia, poiché sono tante le risorse finora impegnate, comunali ma anche di Enti sovraordinati da noi coattivamente coinvolti, spero questi provvedimenti di pulizia e riqualificazione possano davvero dare il via ad una svolta civile di tutta la cittadinanza, fino ad ora quasi giustificata nei fatti a non aver cura di un territorio che versava in condizioni non dignitose. Ebbene speriamo che, con gli interventi già fatti, e con quelli che andrò a descrivere, programmati e finanziati con questa delibera, gli anastasiani ritrovino finalmente il piacere di rispettare l’ambiente e non costringano i soggetti preposti ad agire coercitivamente con sanzioni amministrative e/o penali.
Il dato che più di ogni altro si evidenza dalla lettura dei dati in delibera, che si presenta molto chiara nella sua struttura tabellare, è la importante riallocazione di risorse dal Titolo I della Spesa al Titolo II, quindi da spese correnti e ripetitive a spese d’investimento. C’è un segnale forte che questa amministrazione vuole lanciare con questo primo atto di programmazione, che coglie l’indirizzo partito da questo Consiglio nell’ultima seduta attraverso le parole della Capogruppo del Popolo della Libertà, che consiste nell’incrementare fin dove possibile le spese in conto capitale, anche utilizzando entrate correnti o, come vedremo tra poco, applicando una parte dell’Avanzo disponibile.
In definitiva, la situazione che si palesa è questa: minori spese correnti per € 404.000 e maggiori spese d’investimento per € 630.000.
Entrando nel dettaglio delle poste di bilancio, notiamo subito che l’analisi delle entrate è condizionata fortemente dai maggiori accertamenti tributari. L’attività di incrocio di informazioni anagrafiche e catastali che l’ufficio Tributi sta ponendo in essere, unito ai benefici indiretti del condono, hanno generato una maggiore entrata Tarsu per € 450.000 e altri € 83.000 per Ici. Questi risultati non ci permettono di abbassare la guardia, perché c’è ancora una piccola parte di cittadini che evadono le tasse locali e una grossa parte che invece le eludono, attraverso dichiarazioni errate o mendaci. Il nostro intento non può che essere quello di rafforzare l’attività tributaria, anche servendoci di risorse esterne, per raggiungere un duplice obiettivo: da un lato, fermare la purtroppo costante crescita della pressione tributaria, dall’altro andare finalmente a rivedere le regole di applicazione della Tassa sui rifiuti, con particolare attenzione alle fasce di esenzione, al momento del tutto inadeguate.
Parlando di rifiuti, una menzione va fatta alla irrisolta questione del passaggio alla Provincia della competenza sullo smaltimento. Per la prima volta, dai nostri capitoli di riferimento, vengono infatti scorporate le somme in entrata ed uscita relativi al servizio, in quanto il Comune predisporrà solo una partita di giro. Al di là delle imputazioni contabili, sono tanti i dubbi che questa pesante intrusione, direi spossessamento di funzioni, sta generando. Dal punto di vista operativo, non si comprende come un Ente sovraordinato possa riuscire a gestire un sistema complesso come quello dello smaltimento (a cui dovrebbe aggiungersi salvo ripensamenti anche la raccolta), in un territorio così variegato e problematico come quello rappresentato dai 92 Comuni della Provincia di Napoli. Dal punto di vista politico-amministrativo, questa decisione è poco condivisibile in quanto si muove in senso diametralmente opposto rispetto al principio di autonomia fiscale sancito dalla Legge sul Federalismo, e che rappresenta la base per un riassetto della Pubblica Amministrazione che parta dal basso, secondo il principio di sussidiarietà. Dal punto di vista contabile, infine, non è affatto chiaro, né, direi, ammissibile, che la Provincia stessa possa imporre un costo a tonnellata per lo smaltimento in maniera univoca, correlando lo stesso a percentuali di raccolta differenziata di anni pregressi e, per questo, non significativi. A tal proposito, voglio comunicare al Consiglio e ai cittadini anastasiani che la contestazione voluta dal Sindaco e messa in atto con atti formali dagli Uffici contro l’aumento di ben sette euro a tonnellata del costo di smaltimento, non ha avuto fino ad ora esiti positivi; sta di fatto che, grazie all’attività di recupero evasione, l’adeguamento che la tariffa ha dovuto subire per il 2010 a causa del suddetto aumento è stato appena di sei centesimi di euro per le abitazioni, pari ad una percentuale vicina all’1%.
Senza lasciare il settore Ambiente e della cura del territorio, passiamo ad analizzare le poste di Spesa, nuove o rimpinguate con il provvedimento che andiamo ad approvare.
Ad ulteriore conferma della centralità del tema, sono stati finanziati, con le maggiori entrate tributarie, interventi, programmati e da programmare, di bonifica e riqualificazione dell’intero territorio comunale, in particolare per il recupero delle periferie, per € 120.000.
Per le spese di parte corrente, siamo ancora costretti a finanziare debiti fuori bilancio per sentenze per circa € 80.000 e fatture non riconosciute in tempo nei Servizi LLPP, Ambiente e Pubblica Istruzione. A questi si aggiungono ben € 30.000 di risorse destinate per riequilibrare capitoli di spese ripetitive quali energia elettrica, consumi telefonici e manutenzione ordinaria, si ha palesemente idea che la programmazione fatta appena cinque mesi fa e che non risentiva nemmeno di pressioni politiche, non è stata idonea nemmeno a soddisfare le esigenze contabili primarie, quelle per intenderci che non dipendono da scelte discrezionali. Trova, inoltre, finanziamento per questo ultimo scorcio di anno l’assistenza domiciliare per ulteriori €15.000, che si sommano agli altri €20.000 stanziati a luglio; in realtà questo servizio ricade sulle nostre casse non per competenza, ma per un meccanismo davvero strano secondo cui le spese relative ai servizi continuano ad essere delocalizzati, mentre le entrate tendono ad essere accentrate (vedi Tarsu alla Provincia).
L’ultimo elemento che resta da analizzare è quello sui cui volutamente si è concentrato, come già detto, il massimo sforzo economico; mi riferisco alle spese d’investimento, che danno spessore ad un lavoro di riequilibrio del Bilancio che sia quanto mai sostanzioso e non di facciata, prospettico e non improvvisato. Gli interventi che hanno trovato copertura riguardano allora la manutenzione straordinaria di diverse strade comunali, l’adeguamento della Casa Comunale, che possa rendere più accogliente e ordinato l’accesso e la ricezione dei cittadini, e, ancora, ha trovato copertura economica il progetto di implementazione degli impianti di pubblica illuminazione così come il secondo lotto - dopo quello finanziato dalla Regione - di videosorveglianza. Con questi ulteriori 90.000€verrà rafforzato il sistema di controllo del territorio, con particolare attenzione alle zone dove avvengono sistematicamente sversamenti di rifiuti pericolosi e nocivi.
La somma totale impegnata per questi interventi è di 500.000€ completamente finanziata con fondi comunali, vuoi attraverso maggiori entrate accertate, vuoi per applicazione dell’avanzo disponibile, così come risulta dalla delibera di Consuntivo approvato nell’ultima seduta di Consiglio. In merito all’Avanzo di amministrazione, dalla proposta di delibera risulta ricalcolato in seguito alla sua parziale applicazione, allo svincolo di somme precedentemente accantonate, alla gestione dei residui attivi e passivi; il valore disponibile risulta ad oggi di circa 900.000 €, superiore a quello risultante dalla delibera di Consuntivo, nonostante i numerosi interventi finanziati.
Ci auspichiamo che una gestione attenta della spesa e la rivisitazione, ormai improcastinabile delle norme, con particolare riferimento al Patto di Stabilità, possano dare sempre maggiore qualità ai nostri provvedimenti e rendere realizzabile il progetto molto ambizioso di rinascita del nostro territorio che i cittadini anastasiani hanno avallato con convinzione e larga maggioranza nelle urne.
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