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Cronaca Annamaria Bianco 22 luglio 2010 23:42 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
I ragazzi della Giovane Italia (circolo Roberto Bigliardo) e di Lista Trenta hanno voluto ricordare Paolo Borsellino.
ACERRA – Sono passati diciotto anni dalla morte del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta, nella strage del 19 luglio 1992 in via d’Amelio. Diciotto anni nel corso dei quali la lotta alla mafia è diventata sempre più dura e la coscienza popolare è andata via via sempre più risvegliandosi, specie fra i giovani.
E infatti, anche ad Acerra, i ragazzi della Giovane Italia (circolo Roberto Bigliardo) e di Lista Trenta hanno voluto ricordarne la memoria lunedì scorso, regalando un commovente presente al magistrato meteora della sua epoca: un minuto di silenzio nella piazza che oggi porta il suo nome, assieme a quello di Giovanni Falcone, suo collega ed amico rimasto ucciso nell’attentato di Capaci il 23 maggio dello stesso anno.
Un gesto importante e che costituisce senz’altro una risposta a quanto accaduto invece a Palermo la notte fra il 16 ed il 17 luglio, dove due statue in gesso raffiguranti i magistrati ad opera dell’artista Tommaso Domina, installate quello stesso pomeriggio nella centrale via Libertà, sono state danneggiate da ignoti a neppure 24 ore di distanza.
Nell’ex pretura nostrana invece una cinquantina di ragazzi circa si è radunata con rispetto alle ore 20.00, con uno solo striscione e dei fiori, salutando all’insegna della semplicità i veri uomini d’onore della storia. “Potrei anche morire da un momento all’altro, ma morirò sereno pensando che resteranno giovani come voi a difendere le idee in cui credono. Ecco, in quel caso, non sarò morto invano”, disse una volta Borsellino ai membri del Fronte della Gioventù nel 1990. Oggi quelle parole non potrebbero essere più vere. E i fatti l’hanno dimostrato.
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