18/04/2024
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Cronaca Redazione 04 maggio 2009 00:19 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
In questi giorni il nostro territorio è assurto all’attenzione dei media, dei giornalisti professionisti, di quelli “freelance”. Anche stavolta per nulla di buono: stanno raccogliendo testimonianze, cartelle cliniche, fotografie e sofferenze di nostri concittadini che vivono in zone che sono state definite SIN (sito di interesse nazionale per la bonifica). Ho conosciuto Giampiero, giornalista professionista, un signore grintoso, attento, appassionato.
Ha aperto il suo note-book e ha mostrato quelle che Lui definisce “le tirate di spazzatura”, ossia i rifiuti disseminati come un filo di Arianna lungo le strade e gli alvei; le strade che non percorre chi ci amministra. Sarà ospite del nostro Comune. E’ venuto a viverci per un po’ di mesi. Non potevo immaginare che dopo lo “Spazza-tour”, la vocazione del nostro territorio fosse diventata quella “turistico-oncologica”. Toccate ferro, lo sto facendo anch’io! Non si è fermato nemmeno il 1°maggio, Giampiero: durante le news delle 20,30 è stato messo in onda un servizio sulla Vasca San Sossio: scopro che della bonifica promessa (poco più di 4 milioni di euro, o sbaglio?) “a ristoro” delle eco(?)balle di Boscofangone, v’è solo una traccia, una “trincea” per precisione.
Bisogna pensare, allora, che sarebbe stato meglio che questa pseudo-bonifica non fosse cominciata. Quei rifiuti, non sono certo quelli della “massaia”!! Sono macrabamente ancora lì; coperti, nella migliore delle ipotesi di “messa in sicurezza”, da un telo. Se le cose stanno così, mi domando: ma coloro che vivono a ridosso dei rifiuti dissotterrati (penso ai docenti, al personale non docente e gli studenti dell’Istituto Rossi Doria, oltre che ai concittadini) se li stanno inalando e se li stanno “fumando”? E’ un sogno? E’ un incubo? E’ una frode? E’ solo falso allarmismo? Chi è preposto al controllo ci dia una risposta!
Avete mai sentito parlare di bio-magnificazione? Già: biomagnificazione! .. Si racconta che, qualche anno fa, il presidente cafone di una squadra di calcio promossa in serie B, alla costatazione di un cronista: “ i suoi calciatori sono bravi, ma ci manca amalgama” abbia risposto: “ Chi ò tene, che mò c’ho accattamm?!”. No! Sulla bio-magnificazione non è consentito ironizzare! Se non lo sapete e tenete alla vostra pelle, andatevi a cercare cosa significhi… Oggi pomeriggio, domenica, mi imbatto in Emiliano, giornalista freelance: giovane, con una barba da fighetto, armato di microfono e tanto di macchina fotografica.
Ha saputo che fui operato per una lesione precancerosa e mi vuole intervistare e fotografare. Accetto, a patto che mi faccia una foto che mandi in pensione quella con la “farfalla” che accompagna, già da un po’ di anni, i miei scritti. Gli riferisco delle due denuncie fatte sulla Vasca San Sossio. Si meraviglia che, dopo due anni e più, non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Un quarto d’ora, o giù di lì ,e lo saluto. Poi mi rendo conto di aver dimenticato di passargli un documento che ritengo importante: è la registrazione che feci con il mio telefonino (“Alla fine ci sei riuscito a farne una!” Mi ha detto mio figlio che sa della mia scarsa dimestichezza con questi diabolici aggeggini e con la consolle della Xbox) al Sub-Commissario alle Bonifiche della Regione Campania, ing. Cicatiello.
Già esperto di ecosistemi, l’ing. Cicatiello afferma che in Campania non vi sono discariche per rifiuti speciali. Così, quelli dell’Agrimonda, ad esempio, finiranno, forse, nell’unica discarica disposta ad accoglierli: quella in “provincia di Alessandria”. Una cosa però è certa: chiederanno pacchi imprecisati di danaro! Il sub-commissario afferma che in Campania si producono (legittimamente) rifiuti speciali, industriali che non si sa dove smaltire! Dunque, vediamo se ho capito bene: l’unica preoccupazione dei nostri politici è la produzione, l’occupazione, il Pil. Poi dove cavolo vadano a finire i rifiuti prodotti non è un loro problema. Così come mi domando: dove andranno a finire le ceneri del nostro temodistruttore (scusatemi, ma non riesco proprio a chiamarlo termovalorizzatore!)? Pare che le ceneri siano poco meno di 1/3 di quanto viene mandato in combustione…
Ma, ormai, poco importa.. Ho fatto la scoperta dell’acqua calda: il problema dei rifiuti non riguarda i rifiuti domestici, ma quelli industriali e speciali! Quelli che hanno sì un nesso di causalità con i tumori (checchè ne dica il sig. Greco!). Se i politici pensassero di chiudere il cerchio della filiera industriale (materia prima, forza lavoro, prodotto finito, conferimento dei rifiuti speciali e/o industriali) tutti capiremmo che una vita umana vale più di un secchio di car-fluff imbevuto di schifezze liquide!
Nino Serpico architetto
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