Cronaca
Redazione
11 febbraio 2009 23:22
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MARIGLIANO: L'ESERCITO DI FRANCESCHIELLO
La POLIZIA MUNICIPALE è costituita in Corpi o Servizi dipendenti direttamente dai Comuni. Tutt'oggi viene impropriamente utilizzata in Italia la vecchia denominazione di Vigile Urbano per indicare l'appartenente alla Polizia Municipale, che più correttamente va denominato "Agente di Polizia Municipale" o "Agente di Polizia Locale".
Con lo Statuto nel Regno di Sardegna (1848), e con la Legge Comunale e Provinciale (1859), venne sancita a livello legislativo la possibilità per questi enti di dotarsi di proprie guardie, per vigilare sul rispetto dei propri atti normativi con l’autorizzazione dei Governatori Provinciali che potevano anche rifiutare la costituzione dei servizi . Con le leggi di Pubblica Sicurezza (1859), invece, ci furono le prime attribuzioni di funzioni in materia di pubblica sicurezza alle guardie municipali. Raggiunta l’unità d’Italia, questo modello venne esteso anche al resto dei territori annessi, nei quali, per altro, già esistevano corpi di Guardie Civiche.
Nel 1907 Giovanni Giolitti, ministro dell'interno del proprio governo, provvide a regolare la materia riunendo le “Guardie di Città” nel Corpo degli Ufficiali ed Agenti della Pubblica Sicurezza R.D. 01 agosto 1907 n.690 , riconoscendo ai comuni di poter provvedere alla vigilanza dei regolamenti locali a mezzo proprio personale che doveva essere preventivamente riconosciuto in possesso di titoli e requisiti necessari.
Gli Agenti ed Ufficiali appartenenti alla Polizia Municipale svolgono attività di prevenzione e repressione in campo amministrativo e penale, con particolare attitudine ed attenzione verso problemi riguardanti il rispetto dei Regolamenti Locali e delle Ordinanze del Sindaco, delle norme che regolano la circolazione stradale, ispezioni in esercizi commerciali, pubblici esercizi e circoli privati e problemi inerenti l'inquinamento e l'abusivismo edilizio, nonché l'esecuzione del T.S.O. e degli accertamenti anagrafici (nei Comandi più grandi - per esempio nelle grandi città - vi è l’istituzione di nuclei specializzati nella lotta al degrado urbano, nell’attività investigativa, nella polizia tributaria, inoltre, in molti comandi, sono istituiti reparti cinofili che affiancano le altre unità per finalità di controllo del territorio.
Gli Agenti ed Ufficiali appartenenti alla Polizia Municipale rivestono, nell'ambito del territorio di competenza, la qualità di Agenti di Polizia Stradale, ai sensi dell'art. 12 co. I° lett. f) Codice della Strada Decreto Legislativo n. 285/1992, nell'ambito del territorio di competenza (ovvero quello dell'Ente di appartenenza) e, a seconda del grado e quando sono in servizio, di Agenti o Ufficiali di Polizia Giudiziaria, in quest'ultimo caso limitatamente alla sfera delle proprie competenze, per cui sono riconosciuti tali dall'art. 57 co. II° e III° del Codice di Procedura Penale, in riferimento all'art. 5 co. I° lettera a) della Legge n. 65/1986.
A seconda delle scelte politiche e operative dei singoli Comuni, agli Agenti o Ufficiali di Polizia Municipale può essere conferita la qualità di Agenti di Pubblica Sicurezza, secondo le modalità stabilite dall'art. 3 della L. 65/1986, su richiesta del Sindaco al Prefetto, in funzione ausiliaria alle Forze di Polizia dello Stato. Il Prefetto, visti i requisiti degli Agenti o Ufficiali appartenenti alla Polizia Municipale, cui deve essere attribuita la qualità, provvede con Decreto. Quando al Poliziotto Municipale sono riconosciute tutte e tre le “qualità” di Ufficiale o Agente di P.G., di Agente di P.S. e di Agente di Polizia Stradale, questi percepisce un'indennità pari all’80% di quella prevista all’art.43 della Legge quadro della Polizia di Stato.
Nell'esercizio delle funzioni di Agente e di Ufficiale di Polizia Giudiziaria, e di Agente di Pubblica Sicurezza, il Poliziotto Municipale, viene messo a disposizione dal Sindaco, e in questo caso dipende operativamente dalla competente Autorità Giudiziaria o di Pubblica Sicurezza, nel rispetto di eventuali intese fra le dette Autorità e il Sindaco, esclusivamente per specifiche operazioni preventivamente concordate e previo richiesta motivata. (fonte: www.wikipedia.org)
Fatto questo excursus giuridico sulla figura dell’Agente di Polizia Municipale e del Corpo cui esso appartiene, per essere ancora più chiari e incisivi e, a dirla proprio tutta, per sgombrare il campo da ogni ombra di dubbio riassumiamo il tutto con queste 5 semplici domande e relative 5 risposte:
D1: Chi è e cosa fa il Vigile Urbano (o meglio l’Agente di Polizia Municipale) ?
R1: L’Agente di Polizia Municipale assicura il rispetto delle norme e dei regolamenti di legge in una particolare città, con riferimento in particolare a traffico, commercio, igiene. L'attività è svolta come dipendente di un Comune.
D2: Quali sono le attività più frequenti?
R2: Le sue attività possono comprendere: pattugliare le strade controllando il rispetto delle norme sul traffico multando chi commette infrazioni; organizzare lo scorrimento del traffico nelle ore di punta o in corrispondenza di luoghi affollati (scuole, ospedali, stadi) azionando semafori o a mani nude; visitare mercati, negozi e locali pubblici controllando il possesso della licenza di vendita nonché l'igiene e la provenienza delle merci vendute; fornire informazioni sulla viabilità e su luoghi di interesse turistico; intervenire in caso di scippi, borseggi, rapine in collaborazione con le altre forze dell'ordine.
D3: Dove sono svolte e in quali condizioni?
R3: La sua attività si svolge prevalentemente in uffici e all'aperto, dove si è esposti alle intemperie e all'inquinamento atmosferico.
D4: Quali strumenti o apparecchiature utilizza?
R4: Per lo svolgimento della sua attività utilizza divisa, pistola, radiotrasmittente.
D5: Quali sono i requisiti necessari per svolgere questa professione?
R5: Sono necessari un diploma di scuola media superiore e il superamento di un concorso pubblico. Sono inoltre necessarie capacità di relazionarsi col pubblico, autonomia decisionale, memoria visiva, prontezza di riflessi, autocontrollo, affidabilità, buona salute.
Detto questo veniamo or dunque a noi. Senza nulla togliere a coloro che lavorano onestamente, e senza ledere la persona e la personalità di nessuno, mi viene logico far notare A CHI DOVERE alcune cose.
Uno come me che abita al centro di Marigliano, e che, per questioni meramente logistiche, si affaccia dal proprio balcone non può non far caso a DELLE COSE strane.
Facciamo riferimento alle 5 domande di cui sopra. In particolar modo vediamo la seconda: Quali sono le attività più frequenti?
Se analizziamo bene la risposta, sia in maniera sintattica sia in maniera semantica che pragmatica, vediamo che ovviamente alcune cose non tornano. E’ inutile farne un elenco però, diamine, i conti non tornano !!!
Non tornano perché, da tempo, a mio avviso, si è instaurato un clima di sospetti, ingiurie e menefreghismo che va al di la dell’etica professionale. Né tantomeno riesco a digerire la politica della tolleranza zero e dei blitz improvvisi, che mi danno l’idea di un’epoca oramai passata (fortunatamente) in cui molti giravano con indumenti di colore molto scuro, e che francamente, non si addice ad una città gioiosa come la nostra.
Pattugliare le strade controllando il rispetto delle norme sul traffico multando chi commette infrazioni, come si citava pocanzi, cosa significa ? Significa letteralmente perlustrare la città, ed al momento opportuno prendere la penna, sfogliare il libretto delle contravvenzioni e cominciare a scrivere. Cosa ? L’infrazione, l’art. del codice della strada cui l’infrazione fa riferimento, la marca dell’autovettura, il modello, la matricola dell’Agente di Polizia Municipale che la redige, l’importo della sanzione ed eventuali contestazioni del cittadino indisciplinato. Questo in tutto il territorio comunale. Pertanto non mi spiego, né mi capacito del perché ciò non si applichi nella zona in cui vivo, dove sistematicamente, quasi a rispettare un congegno ad orologeria, macchine di marca tedesca (con lo stemma che ricorda quello olimpico e quello della pace) e italiana sostano sul marciapiede sia lato destro che sinistro di c/so Umberto I, orientativamente dal chiostro dell’edicola fino al passaggio a livello della FS.
Quindi mi viene da pensare che se io, oppure qualche persona diversamente abile, oppure una mamma con un carrozzino, oppure una persona anziana, passeggiamo normalmente possiamo imbatterci in ammassi di ferraglia con 4, o anche 2, ruote che ostruiscono la passeggiata, la quale da rilassante, diventa immediatamente snervante con ovvi carichi sul nostro sistema nervoso.
A dirla tutta è anche antiestetico dover vedere un marciapiede (dove lo dice la parola stessa) adibito al passeggio delle persone occupato da macchine in bellavista.
Non mi spiego neanche perché sul territorio cittadino siano state fatte delle strisce per il parcheggio di autovetture di colore blu. A cosa servono ? Se il blu è riferito al fatto che si debba pagare la sosta è bene. Altrimenti per essere più trendy e chic le si poteva fare di un colore alla moda (ad esempio lilla e/o viola). Ma questo è un ulteriore mistero.
Non mi spiego perché Via Mazzini, Corso Campano (angolo Corso Umberto), Via San Francesco, Piazzetta Annunziata, Via Giannone, non vedano la presenza di un Agente neanche a imploralo.
Non mi spiego perché all’uscita delle scuole ci siano sempre più i nonni vigili e meno VIGILI “normali”. E’ stato indetto per caso un concorso geriatrico per Agenti di Polizia Municipale? Perché all’uscita delle scuole i residenti devono essere disturbati da concerti di clacson (accordati secondo le più disparate note) generati da auto parcheggiate a !?#@ $%§£ di cane ?
Non mi spiego perché chiunque sia titolare di una normale CONCESSIONE di Passo Carrabile ogni santissimo giorno, ad ogni santissima ora, festivi inclusi, 365 giorni all’anno deve vestirsi da sceriffo e far rispettare un proprio diritto per il quale ha ragionevolmente pagato una somma, rischiando di fare a botte con chi occupa il varco ? E perché se mi imbatto in uno di questi spiacevoli inconvenienti, pocanzi citati, se alzo il collo a mo di giraffa e/o telescopio alla disperata ricerca di aiuto non c’è mai nessuno ? Ergo inveisco e quindi, da cristiano, la Domenica, vado a confessarmi perché ho peccato !!!!
A queste domande qualcuno (chi cumann nun sura !!!!) può rispondere ? Alla fine la colpa è sempre nostra ! Siamo noi indisciplinati, siamo noi ignoranti, nel senso che ignoriamo le norme per la circolazione con le rotonde, siamo noi che bestemmiamo sempre, siamo noi che pretendiamo troppo da un corpo di Polizia Municipale così composto: n. 1 COMANDANTE; n. 6 UFFICIALI; n. 2 SOTTUFFICIALI; n. 10 V. BRIG. ; N. 6 A.P.M. ; N. 8 PERSONALE AMMINISTRATIVO; N. 4 PERSONALE ADDETTO ALLA SEGNALETICA, per un TOTALE di n. 37 unità (dico trentasette). Tutti in forma, in salute, in carne, alti, giovani e giovanissimi, esperti, e con una buona parte di requisiti citati nella risposta R5 di cui sopra.
E’ anche vero che ultimamente ci sono state delle innovazioni nell’ambito della circolazione stradale, e ciò ci rende felici ma ovviamente ci sono delle eccezioni alla regola. E’ pur vero che gli straordinari sono stati bloccati e quindi a fine turno (ore 20:00) Marigliano diventa terra di nessuno, ma ogni limite ha una decenza (Totò, ndr).
Se è apprezzabile il gesto di distribuire dei volanti in cui si spiega come ci si comporta nell’attraversare con l’auto una rotonda, è pur vero che errare è umane ma perseverare è diabolico. Questo va ben oltre l’intelligenza di una persona normale e irrita terribilmente l’animo di chi come me, certe cose le nota! Cosa noto ? E’ normale avere delle strisce pedonali sopra un dosso in corrispondenza di un incrocio (con rotonda) dopo un segnale di precedenza posto in una zona della carreggiata ove non si vede un fico secco ? Se nel preciso istante in cui io occupo la carreggiata nelle immediate vicinanze della rotonda, a chi devo badare, al pedone, alla macchina (che non vedo) o a chi è ignorante (nel senso che ignora) in materia di circolazione automobilistica in presenza di rotonde ? Un disabile che passa sulle strisce pedonale poste su dei dossi chi deve bestemmiare ? A chi deve rivolgersi in aramaico per non incombere in ire funeste? A quale Santo e/o a quale Madonna deve appellarsi per attraversare e non cadere ? Deve pensare ad attraversare oppure a non cadere dal dosso, dalla carrozzina o da %§$&£/&% ? Il guaio è di chi ce l’ha e se lo tiene !!!!!!!!
Vogliamo poi parlare dei “dissuasori di velocità” ? Mannaggia a me !!!!!!!
Vediamo allora cosa dice Art. 42 Codice della Strada - (Rallentatori di velocità)
«Su tutte le strade, per tutta la lunghezza della carreggiata, ovvero per una o più corsie nel senso di marcia interessato, si possono adottare sistemi di rallentamento della velocità costituiti da bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio, ottenibili con opportuni mezzi di segnalamento orizzontale o trattamento della superficie della pavimentazione. I sistemi di rallentamento ad effetto ottico sono realizzati mediante applicazione in serie di almeno 4 strisce bianche rifrangenti con larghezza crescente nel senso di marcia e distanziamento decrescente. La prima striscia deve avere una larghezza di 20 cm, le successive con incremento di almeno 10 cm di larghezza. I sistemi di rallentamento ad effetto acustico sono realizzati mediante irruvidimento della pavimentazione stradale ottenuta con la scarificazione o incisione superficiale della stessa o con l'applicazione di strati sottili di materiale in rilievo in aderenza, eventualmente integrato con dispositivi rifrangenti. Tali dispositivi possono anche determinare effetti vibratori di limitata intensità'.
Sulle strade dove vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 km/h si possono adottare dossi artificiali evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli visibili sia di giorno che di notte. I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residence, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne e' vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. I dossi di cui al comma 4, sono costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso. In funzione dei limiti di velocità vigenti sulla strada interessata hanno le seguenti dimensioni:
a) per limiti di velocità pari od inferiori a 50 km/h larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm;
b) per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm;
c) per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm.
I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c) può essere realizzato anche in conglomerato. Nella zona interessata dai dossi devono essere adottate idonee misure per l'allontanamento delle acque. Nelle installazioni in serie la distanza tra i rallentatori di cui al comma 4, deve essere compresa tra 20 e 100 m a seconda della sezione adottata. Il presegnalamento è costituito dal segnale di formato preferibilmente ridotto, posto almeno 20 m prima. Ad esso è abbinato il segnale di formato ridotto, con un valore compreso tra 50 e 20, salvo che sulla strada non sia già imposto un limite massimo di velocità di pari entità. Una serie di rallentatori deve essere indicata mediante analoghi segnali e pannello integrativo con la parola "serie" oppure "n. rallentatori".
I rallentatori di velocità prefabbricati devono esse fortemente ancorati alla pavimentazione, onde evitare spostamenti o distacchi dei singoli elementi o parte di essi, e devono essere facilmente rimovibili. La superficie superiore dei rallentatori sia prefabbricati che strutturali deve essere antisdrucciolevole. I dispositivi rallentatori di velocità prefabbricati devono essere approvati dal Ministero dei Lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale. Tutti i tipi di rallentatori sono posti in opera previa ordinanza dell'ente proprietario della strada che ne determina il tipo e la ubicazione ».
Pertanto è doveroso menzionare il genio (Vi prego tutti insieme facciamo una STANDIG OVATION) che ha pensato, progettato e realizzato i dossi al bivio per FAIBANO (per altro già segnalati più volte) ? E quelli presente in Via Settembrini, in prossimità di Via Pisacane ? Siamo di fronte a rampe di lancio per missioni lunari o si è pensato vagamente ad un rallentatore di velocità, di cui all’art. 42 di cui sopra. Evidentemente il genialoide, con la sua opera esposta, ha voluto ricordare la perenne vocazione agricola di questa città ed ha ben riflettuto sulla proprietà transitiva che se c’è una civiltà contadina, ci sono i trattori, e se ci sono i trattori la gente li usa non solo per lavorare ma anche per andare in giro !!! Complimenti: massimo risultato con il minimo sforzo. Sta Bene !!!!
Capisco la necessità e la sicurezza nei confronti dei passanti, ma ciò non giustifica il fatto che uno di noi debba sottoporre la sua autovettura a manutenzione continua solo perché non si conosce il codice della strada, o meglio, chi è ignorante (nel senso che lo ignora del tutto) non ha dimestichezza con le dimensioni longitudinali, trasversali e di spessore in materia. Scommetto un caffè che se ci mettiamo con metro alla mano non c’è un millimetro che coincida con il su citato articolo del Codice della Strada.
D'altronde non spetta a me, e poi la matematica non è un opinione né tantomeno l’ignoranza è classificata come malattia.
Or dunque qualcuno di voi penserà che bisognerebbe buttare tutto dalla finestra, ed io invece vi dico di no. Dico no perchè ognuno di noi è dotato comunque di buon senso, ed ognuno di noi, nel bene e nel male, ha acquisito nel tempo, in ogni campo in cui ha operato, un minimo di professionalità.
Marigliano non è NAPOLI, MILANO, ROMA, FIRENZE, VENEZIA. E’ un territorio di 21 Km quadrati che con le unità di Polizia Municipale già presenti può essere governata tranquillamente. Vi confesso una cosa: a SALERNO ci sono delle belle vigilesse, con tanto di PALMARINO in dotazione, che dirigono il traffico in maniera magistrale, senza fare sconti a nessuno, e mentre ti danno informazioni contemporaneamente scrivono l’infrazione che qualche altro automobilista sta commettendo; a Piano di Sorrento (NA), ci sono Agenti di Polizia Municipale che non ti danno tregua, nemmeno per 1 secondo, nemmeno per fare bancomat, nemmeno per fermarti come un impiastro al centro della carreggiata per parlare con un amico, nemmeno per sostare con le quattro frecce accese, né se sei in auto né se sei in scooter, sempre, 365 all’anno durante tutto il periodo del loro servizio. E poi ? E poi appena arrivi in una di queste due città, ed in tante altre che non sto qui a dirvi, la prima cosa che vedi è un Agente di Polizia Municipale nel pieno esercizio delle sue funzioni. Che soddisfazione !!!!!!
Se 37 unità (dico trentasette) sono poche, si potrebbe passare a 38 con l’incorporamento, ad horas, per meriti acquisiti sul campo, di PIETRO, VIGILE ONORIS CAUSA, ben visibile durante (purtroppo) i funerali, che dirige (da solo, è mai possibile ???) in maniera magistrale il traffico, come se avesse frequentato un corso specifico.
Ergo mi conviene che è solo volontà, quella che forse qualcuno non ha, o che magari spreca in altre circostanze.
Quali circostanze? E’ possibile mai che per una opera benefica (nulla questio e ben vengano altre) ci debbano essere n. 8 (dico otto) vigili in piazza, graduati e non, tutti attorno ad un tavolino, con un auto di servizio parcheggiata sulle piazzette, che distribuiscono, in cambio di offerte per la mensa parrocchiale, i calendari dei Vigili Urbani di Marigliano ? Ma dico otto non sono un poco tanti ? Non potevano essere 1 (uno) al massimo 2 (due), per lo più amministrativi ? Abbiamo ragione di incazzarci si o no ? Mamma mia che degrado, che scempio, che spreco, che vergogna. Winston Churchill, molto più saggio di me, diceva “ E' un peccato il non fare niente col pretesto che non possiamo fare tutto. “
Poi dicono che sono sempre io !!! Mannaggia !?#@ $%§£!?#@ $%§£!?#@ $%§£ .
Ora il tutto si potrebbe risolvere sperando in uno scatto di orgoglio da parte di chi ogni mattina indossa la divisa. Uno scatto nell’intimo (l’intimo, Pizziconi, l’intimo ……), una ventata di normalità, una ventata di buon senso che va oltre il lavoro e più verso il vivere civile.
Qualcuno, molto maligno, spera che venga un GENERALE IN PENSIONE che comandi con il pugno di ferro. Ma anche qui, ahimé, la storia ci condanna. Già i nostri antenati erano, in un certo senso, così così. Vi dice qualcosa FRANCESCO II di BORBONE. ?
Nella retorica risorgimentale e post-unitaria, mentre paradossalmente Vittorio Emanuele II fu noto come "il re galantuomo", Cavour come "il tessitore", Garibaldi "L'eroe dei 2 mondi", Enrico Cialdini "il generale di ferro" e Nino Bixio "il liberatore", il Sovrano delle Due Sicilie, sconfitto e detronizzato, si vide invece affibbiare, anche a livello quasi ufficiale, il malevolo soprannome di "Franceschiello", un nomignolo datogli dai cronisti dell'epoca per ridicolizzare la figura di un sovrano che aveva perso il proprio Regno, e che aveva un gruppo di soldati o di persone incapaci ed indisciplinate. Da qui l’esercito di Franceschiello.
Ora con la fortuna che abbiamo non ci capiterebbe un Generale Austriaco ??? Che culo ragazzi !!
O magari dovremmo appellarci alla parte di storia anteriore a Franceschiello, e sperare che venga Tommaso Aniello d'Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello. Non lo so cosa sia meglio sperare. Forse sarebbe meglio la normalità. L’alternativa sarebbe appiattirsi a questo modo incoerente di condurre le cose.
Concludo con le ultime parole che Masaniello disse al suo popolo prima di morire:
« Amice miei, popolo mio, gente: vuie ve credite ca io sò pazzo e forze avite raggione vuie: io sò pazze overamente. Ma nunn'è colpa da mia, so state lloro che m'hanno fatto'ascì afforza n'fantasia! Io ve vulevo sulamente bbene e forze sarrà chesta 'a pazzaria ca tengo 'ncapa. Vuie primme eravate munnezza e mò site libbere. Io v'aggio fatto libbere. Ma quanto po' durà sta libbertà? Nu juorno?! Duie juorne?! E già pecché po' ve vene 'o suonno e ve jate tutte quante 'a cuccà. E facite bbuone: nun se pò campà tutta a vita cu na scupetta 'mmano. Facite comm'a Masaniello: ascite pazze, redite e vuttateve 'nterra, ca site pat' 'e figlie. Ma si ve vulite tenere 'a libbertà, nun v'addurmite! Nun pusate ll'arme! 'O vedite? A me m'hanno avvelenate e mò me vonno pure accidere. E ci 'hanno raggione lloro quanno diceno ca nu pisciavinnolo nun pò addeventà generalissimo d'a pupulazione a nu mumento a n'ato. Ma io nun vulevo fa niente 'e male e manco niente voglio. Chi me vo' bbene overamente diccesse sulo na preghiera pe me: nu requia-materna e basta pé quanno moro. P' 'o rriesto v' 'o torno a dì: nun voglio niente. Annudo so' nato e annudo voglio murì. Guardate!! » Senza nulla pretendere …
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