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Cronaca Redazione 06 maggio 2010 23:06 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANELLA - Caro Procuratore,se fossi un giovane magistrato, sarei felice di far parte dell’organico della Procura di Nola. Per la stima che nutro nei suoi confronti e per le sue riconosciute capacità professionali nella lotta contro il crimine organizzato. Apprezzo il suo impegno contro il fenomeno delle corruttele e del malaffare nelle Pubbliche Amministrazioni, ma auspico un’azione più incalzante e incisiva nel territorio Nola – Marigliano - Pomigliano. Dove la percezione del cittadino è che la camorra si annida nella Pubblica Amministrazione.
Si avverte che c’è, ma purtroppo non si vede. Ahinoi, nessuno dispone di prove evidenti, poiché diversamente sarebbe facilitato anche il vostro compito, però sarebbe meschino negarlo. Si avverte subdola ed inquietante la presenza di pressioni malavitose nella politica, nei consigli comunali, nelle giunte. E nelle campagne elettorali, dove si avverte la occulta pratica di candidati senza scrupoli che ricorrono ad ogni mezzo, ad ogni legame, ad ogni accordo, per fare voti, amministrare e riempirsi le tasche. Purtroppo queste percezioni stentano a divenire evidenza, poiché le pratiche di cui sopra sono assecondate da omertosi silenzi ed interessate compiacenze.
Il cittadino che vorrebbe ribellarsi, si sente non solo vessato, ma anche impotente e beffeggiato. Poiché “nessuna percezione ambientale” come è giusto che sia, si trasformerà mai in prova. Per queste ragioni le scrivo signor Procuratore. Vorrei chiarire il mio concetto: non sono fra quelli che auspica una funzione di supplenza della Magistratura rispetto agli organi amministrativi, ne mi riguarda che le questioni politiche possono essere risolte attraverso leggi e codicilli. Tuttavia, sarebbe miope non rilevare una situazione che vede a rischio la già precaria credibilità delle istituzioni e le regole di convivenza civile e democratica.
E neanche si può dire, che non ci siano ampie fette del territorio vessate da fenomeni di diffusa illegalità, “tollerate” quando non utilizzati, o addirittura prodotti da amministratori spregiudicati, senza respiro etico. Un esempio per tutti: l’edilizia. Un settore che in questo territorio “produce” i consiglieri comunali maggiormente votati, e suscita i migliori appetiti della delinquenza zonale. Le cronache giudiziarie da ultimo, hanno registrato l’inquietante fenomeno secondo cui, alcuni imprenditori sono al tempo stesso referenti politici, soggetti vessati, e a loro volta vessatori al servizio delle cosche. Si fa un gran parlare dell’abusivismo, ma il fenomeno è sovente soltanto l’aspetto minimale di ben altre illegalità. Soltanto chi ha smesso di credere alle favole non può non immaginare che il fenomeno coinvolga amministratori senza scrupoli, imprenditori improvvisati, soci occulti, uffici comunali interessati, riciclatori del denaro proveniente dalle cosche criminali, i quali costituiscono una vera e propria diseconomia interna al sistema, allorquando, secondo i rispettivi ruoli, promuovono lottizzazioni edilizie, parchi residenziali, permessi a costruire, abbattimenti e ricostruzioni, aree industriali, varianti e Piani regolatori, avallando colate di cemento.
Insomma, distruggono il territorio con una parvenza di legalità, e si ingrossano il portafoglio con i loro promotors mafiosi. L’esistenza di questa zona grigia, nella quale si compensano interessi economici, politici, e criminali, sembra trovare riscontro in alcuni indizi, emersi nelle inchieste della Magistratura, e nei processi contro la camorra del nolano. Dagli atti, e dalle dichiarazioni di alcuni criminali, emergerebbero i nominativi di imprenditori – amministratori, estorti dalla camorra senza averlo neanche denunciato. Una sorta di fenomeno che vuole estorsori – camorristi, ed estorti – imprenditori, avvinti da coincidenza di interessi e talvolta da sorprendente cambio dei ruoli. Mi domando se questa percezione di diffusa assenza dello Stato, comune ai cittadini come me possa impegnare,almeno, la Prefettura di Napoli, ad inviare la commissione di accesso agli atti amministrativi in alcuni Comuni.
Signor Procuratore, non è nella mia cultura sollecitare campagne inquisitorie, ma credo che una serrata campagna investigativa sul fronte della pubblica amministrazione, di questo territorio, potrebbe spezzare antiche e nuove collusioni, svelare intrecci, comitati di affari ed interessi non proprio limpidi. Io so che lei e l’intera Procura, siete in prima linea impegnati su questo fronte. Sono fiducioso. Le auguro buon lavoro, sperando nel contempo che tutti i cittadini sappiano spezzare la rete di connivenza e di omertà, grazie alla quale, prolifica qualunque tipo di malaffare. Buon lavoro Signor Procuratore.
Andrea America
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