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Cronaca Redazione 19 luglio 2009 21:08 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
"A Mariglianella nei capannoni acquisiti al patrimonio comunale che erano stati realizzati abusivamente sul suolo agricolo realizzeremo un centro polivalente dedicato alle vittime di mafia e delle morti bianche sui luoghi di laoro". Ad annunciarlo è stato il sindaco Giovanni Russo nel convegno “Contro le mafie per un uso sociale dei beni confiscati” dedicato al piccolo Gioacchino Costanze e di Giuseppina Guerriero, morti per errore durante un regolamento tra bande rivali.
Il primo cittadino ha accolto la proposta del laboratorio artistico culturale don Carlo Carafa e dell'associazione Libera nomi e numeri contro le mafie. L’idea è di organizzare il raduno in via Quasimodo dove ci sono i tre capannoni requisiti . “Un capannone –dice il sindaco Russo- lo abbatteremo per dare un segnale forte in termini di legalità, gli altri due intendiamo destinarli ad un uso sociale”.
La manifestazione organizzata a Mariglianella nell’ambito del Premio Gallo d’Oro, fondato dalla giornalista Anita Capasso con il patrocinio del comune, si è aperta con la commemorazione della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. In rappresentanza di “Libera nomi e numeri contro le mafie” è intervenuto il sociologo Antonio D’Amore. A moderare l'inconro è stata Anita Capasso che prima di iniziare ha letto l'elenco di tutte le vittime di mafia dagli anni 80 al 2008 denunciando la mancanza di una strada dedicata al piccolo Gioacchino Costanzo e a Giuseppina Guerriero.
"Mica è una vergogna -afferma la Capasso- inserire il nome di Giuseppina Gierriero o di Gioacchino Costanzo nella toponomastica cittadina. Bisogna avere vergogna di ben altro". E aggiunge D'Amore: “La camorra si sconfigge con la cultura. Quando lo Stato riesce a sottrarre i beni ai mafiosi dimostra che è più forte della violenza e della sopraffazione”.
Tra gli interveuti anche Nicola Quartucci, il marito di Giuseppina Guerriero al quale è stata conferita una medaglia in memoria della moglie colpita per errore da alcuni proiettili vaganti alla periferia di Scisciano. La donna stava facendo ritorno a casa dopo una dura giornata di lavoro quando fu colpita a morte. Tra i relatori anche la già responsabile regionale del Codici Maria Luisa Sodano, il responsabile dell’associazione Oxigeno, Saverio Lo Sapio e il sociologo Antonio Castaldo.
Per la Sodano che solleva il problema sulle mafie ambientali:”Gli amministratori locali devono applicare pene severe contro chi si reso responsabile dello scempio all’ambiente e al paesaggio”. Lo Sapio, invece, si sofferma sui concetti di etica e morale in politica ribadendo la necessità che nelle liste elettorali non bisogna ragionare in termini numerici per la candidature, ma sui principi di rettitudine e capacità”. Tra i fautori del raduno nazionale contro le mafie è stato il sociologo Antonio Castaldo che ha raccontato della sua personale esperienza vissuta al raduno a cui prese parte nel '92.
ANITA CAPASSO
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