Cronaca
Redazione
10 dicembre 2008 22:53
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BASTA COL PIANGERCI ADDOSSO!
DAL CONVEGNO, "RESTARE PER CAMBIARE, CAMBIARE PER RESTARE"
SAN VITALIANO -
Carissimi convenuti,
come Presidente dell'Associazione Populorum Progressio ONLUS, ringrazio tutti e ciascuno di voi perchè la vostra presenza ci infonde coraggio.
Stasera con voi tutti, vorremmo rappresentare il segno tangibile di una speranza che crediamo realmente possibile: quella di vivere "puliti" in una terra appestata dalla "monnezza" materiale e civile; quella di abitare la terra che ci ospita, valorizzandola attraverso le nostre capacità . Siamo convinti che in fondo basti volerlo. Con coraggio.
Stasera abbiamo riunito persone che restano "qui ed ora", non scappano nonostante tutte le croci che la nostra terra ci regala (inquinamento, camorra, apatia della società civile e delle istituzioni, disoccupazione, microdelinquenza...). Abbiamo avvertito l'esigenza di questo convegno per rispondere alle associazioni a delinquere che infestano le nostre città , presentando delle persone che invece, fanno della loro quotidianità un palcoscenico della voglia di vivere, un teatro della speranza che un altro tessuto sociale è possibile ma … solo se ci rimbocchiamo le maniche e lavoriamo non solo per noi, ma per le nostre comunità .
Il fine che ci poniamo stasera è semplicemente quello di indicare un orizzonte bello: la nostra terra come fonte di opportunità e ricchezza per tutti. Un orizzonte che possiamo intravedere e per la cui costruzione sarà necessario il piccolo, piccolissimo contributo di tutti. In fondo… l'oceano è fatto di milioni di gocce!
Come spesso ripeto, la colpa dello stupro quotidiano che le nostre terre subiscono, del fango che le nostre comunità civili ingoiano non è solo dei delinquenti ma anche di quella enorme parte delle nostre società che si ritiene, giustamente, seria ed onesta ma, nel contempo, ferma, immobile come i santi discepoli del Venerdì Santo: paralizzati, impotenti di fronte all'enormità della cattiveria umana che ha portato in croce il Figlio di Dio, Gesù Cristo.
Questi però, la domenica di Pasqua si svegliano: corrono come i matti! Il Cristo è risorto: l'enormità della cattiveria umana è vinta!
Siamo tutti responsabili in solido dell'enormità , delle assurdità politico-amministrative, sociali e civili che viviamo sul nostro territorio. Quello che vorremmo donarci stasera è la consapevolezza che il male, la delusione, i ricatti, la denigrazione, la solitudine, l'apatia possono essere vinti! Basta avere il coraggio di non chiudersi nella tranquillità della propria famiglia, della propria parrocchia, delle proprie associazioni, rendendo queste quasi delle "riserve indiane" da cui si alzano lamenti e sempre più spesso, urla fine a se stesse. Ciascuno di noi, se vuole, con coraggio, può essere una goccia utile, che da vita; un fiammifero che da luce.
P. Ignazio Sanna ad un Campo Scuola di Azione Cattolica ebbe a dire: "piucchè lamentarsi dell'oscurità del buio, si inizi ad accendere un cerino e… cerino dopo cerino, sarà la luce!"
In epoche come la nostra, segnate dal sentimento della paura e accompagnata dall'incertezza, con tracce evidenti di decadenza in vari settori della vita umana, politica, sociale… la missione delle coscienze vigili è inevitabilmente quello di ricercare e diffondere i segni della speranza: essere cerini. Quello delle cooperative di giovani, di associazioni e movimenti civici costituisce sicuramente uno di questi segni di speranza. Non solo con le loro parole, con le loro ricerche e con i loro studi, ma con il lavoro quotidiano e con l'impegno in prima persona, sporcandosi letteralmente le mani ed i piedi.
In modo concreto essi indicano a tutti la strada del contributo personale che ciascuno è chiamato ad offrire nella costruzione di comunità libere e di un mondo migliore. Spesso questi giovani del sud sono costretti ad emigrare al nord o all'estero per poter lavorare. Altre volte devono piegarsi al potente di turno, al mafioso variamente inteso, per sperare nell'elargizione di un lavoro. Per questo ci è piaciuto rilanciare lo slogan che fu dei giovani della Locride guidati dall'allora Vescovo, Mons. Brigantini:"Cambiare per restare e restare per cambiare". È questa la risposta che dobbiamo ripetere quando ci dicono "Chi ve lo fa fare?".
Chi te lo fa fare ad impegnarti in politica?
Chi te lo fa fare a parlare di camorra?
Chi te lo fa fare ad impegnarti giorno e notte, tanto non ci riuscirai?
Chi te lo fa fare a studiare, tanto non troverai mai lavoro se non vai da Tizio o da Caio!
Chi te lo fa fare di sacrificare il tuo tempo libero per gli altri?
E' ora di smetterla di piangerci addosso!
Chi fa qualcosa, forse sbaglia, ma chi non fa, sbaglia di certo! Sbaglia chi sta solo a teorizzare, sbaglia chi sta solo a denunciare, sbaglia chi sta solo, pensando di bastare a se stesso. E quando verrà la denigrazione, l'offesa, l'affronto e perfino l'attentato, come ci insegna Don Ciro, è allora che inizieremo a dar fastidio, ad essere incisivi. Chi ce lo fa fare? La voglia di cambiare questa nostra terra stuprata, per restare a viverci e sognarci un domani migliore.
E' possibile?
Alla Barack Obama, rispondiamo: Yes, we can!
Grazie!
Giovanni Malesci
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