Cronaca
Redazione
21 dicembre 2008 00:28
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LA FEDE E IL TEMPO: IL RUOLO DEI LAICI CATTOLICI IN POLITICA
"Nella ricerca di autenticità , invitato ad Acerra l'On. Ciriaco de Mita"
ACERRA -
Ed ha avuto inizio il 24 ottobre scorso il ciclo di incontri culturali indetto dalla Diocesi di Acerra intitolato "La Fede e il Tempo". Incontri che si concluderanno il 28 giugno, con la festa diocesana delle famiglie, e che affronteranno molte altre tematiche attuali, come il fenomeno dell'immigrazione, l'eutanasia e la promozione di una cultura di rispetto anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione entrati ormai a far parte della vita quotidiana.
Il tutto senza dimenticare o abbandonare momenti di commemorazione: verranno ricordati infatti il centenario della nascita di S. Em. Cardinale Giuseppe Casoria, con una messa a lui dedicata, e, nell'ambito della Giornata della Memoria, il Vescovo acerrano Mons. Gennaro Verolino che si adoperò con tutte le proprie forze alla difesa degli Ebrei in Ungheria, salvandone 25 mila. E non verranno trascurate neppure le problematiche riguardanti la nostra città : il 12 dicembre una discussione sul "La questione metropolitana con riferimento ad Acerra" sarà per l'appunto tenuta dal Prof. Arch. Francesco Forte, ordinario di Urbanistica all'Università Federico II di Napoli.
Un programma che definir ricco, dunque, sarebbe un eufemismo. E con un'apertura in grande stile, c'è da aggiungere. Che non ha deluso di certo alcuna aspettativa. Ad inaugurare il ciclo d'incontri è intervenuto infatti l'On. Ciriaco de Mita, già Segretario della Democrazia Cristiana dal 1982 al 1989 e Presidente del Consiglio dei Ministri dal 13 aprile 1988 al 22 luglio 1989. Ad introdurre il primo dei quattordici appuntamenti che seguiranno è stato il Prof. Gennaro Nicola che ha presentato il programma diocesano offerto quest'anno alla popolazione acerrana: "come si può essere cattolici in politica?", questa la domanda posta; il nucleo centrale del convegno.
"La politica non sempre è progettuale o guarda al futuro. Spesso rassomiglia a un pantano." ha dichiarato il Vescovo della città Mons. Rinaldi, citando le parole dello stesso de Mita in un'intervista al Mattino, invitando poi a una laicità positiva, tramite la quale i politi credenti sappiano testimoniare il messaggio positivo della fede, prima di lasciare la parola all'Onorevole; un uomo anziano, ma non per questo privo di spirito. Un uomo che ha saputo tenere alta l'attenzione del pubblico per tutta la durata del suo discorso, che non ha presentato affatto le caratteristiche d'un sermone, ma che, invece, nonostante il tema trattato, è risultato scorrevole, piacevole, spesso ravvivato da intervalli di ironia e ilarità , lasciando anche spazio alla riflessione personale d'ognuno dei presenti. Nessun discorso preparato per l'Onorevole che ha esordito sottolineando l'importanza che aveva un tempo il ruolo laico dei cattolici, necessario alla libertà delle persone; a un libero convincimento civile, tornando indietro nel tempo fino agli anni '50 e all'operato di Don Luigi Sturzo e De' Gasperi.
Nel primo ha individuato la liberazione del conflitto religioso allora diffuso e, nel secondo, colui che riuscì ad indovinare prima il contesto politico e poi la ragione stessa del partito della DC, diventato PD ai giorni nostri. Ma oggi, proprio oggi, sostiene l'Onorevole, v'è bisogno di una maggiore identificazione col valore religioso, per utilizzarlo come lievito di crescita di una coscienza civile. "Si può costruire un mondo senza Dio, ma, quando si è costruito, ci si accorge d'aver bisogno proprio di Dio."ha spiegato de Mita, inneggiando alla convivenza delle comunità per uscire dalla crisi politica attuale. "Che cos'è l'umanità senza la Tragedia Greca e le Sacre Scritture?"l'interrogativo retorico posto.
"La religione necessità di spazio pubblico, non privato: la vera libertà è quella di creare, non di distruggere!" ha continuato, identificando nella religione quella saggezza e quell'aiuto necessari alla costruzione della dimensione umana. Il consiglio dato - a tutti: popolazione, politici e capi di Stato inclusi - a conclusione del discorso è stato infine di riproporre la storia dei cattolici italiani, riscoprendola nella coscienza singola con l'umiltà di chi si rimetta a costruire un movimento di rinnovamento, ma che intenda farlo davvero: se alla stagione dei diritti non si accompagna quella dei doveri, il Paese fallirà . Una reale certezza questa, purtroppo. Indipendentemente dal colore di una bandiera di partito.
Annamaria Bianco
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