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Cronaca Redazione 04 maggio 2010 00:16 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
L’immagine di un vetro rotto lasciato attaccato a una finestra mostra incuria, abbandono e la sofferenza del tempo trascorso; dietro quell’infisso la nostra percezione ci porta a rimuginare una vita di stenti e sopravvivenza.
La cornice della nostra Regione è la rete stradale che, senza alcun dubbio, è il nostro biglietto di presentazione per i cittadini residenti, viandanti, turisti e stranieri.
Detto questo, il colpo d’occhio è la linearità del degrado, particolarità tutta nostra “meridionale” dove le vie di comunicazione, senza differenza tra periferia e centro, tra strade urbane e extraurbane, tra statali e provinciali, di piccole e grandi vie di comunicazione, sono la fotografia del degrado e della trascuratezza.
Reti stradali lasciate al loro destino, con abbandono di materiali da risulta, con segnaletica orizzontale e verticale carente, obsoleta e fatiscente, con erbacce infestanti che avvolgono e invadano la carreggiata, con manto stradale in pessimo stato: il tutto coronato da poca vigilanza e scarso controllo.
Questa inerzia amministrativa permanente la dice lunga sulle nostre capacità di governo e il modo di affrontare le tematiche ambientali.
Il governo del territorio, perno per cui si spendono fiumi di parole e politiche di intervento, è puntualmente ignorato, focalizzando l’attenzione su progetti ed opere faraoniche inutili e irrealizzabili, che sottraggono tempo prezioso ai veri e reali problemi della nostra Regione.
A ciò si aggiunga una miriade di simposi e passerelle dei nostri politici che altro non fanno che far perdere la visione della mera e pura governabilità, quella ordinaria e fattibile, quella che incoraggia l’impresa ad investire sul nostro territorio.
Un appello al nuovo Governatore della Campania affinché si adoperi, unitamente a tutti i Presidenti delle Province campane e in collaborazione con tutti i Sindaci dei Comuni, per combattere e cancellare questo scempio che caratterizza il nostro territorio, avviando un piano semplice e attuabile, che ponga fine a questa gestione perenne e scellerata del territorio.
Quanto l’ultimo copertone di pneumatico scomparirà dai margini delle nostre strade, allora sì che saremo all’altezza delle sfide del tempo, e potremo parlare di “Europa” delle nostre potenzialità e mostrare le nostre eccellenze, orgogliosi di essere cittadini campani.
La tutela del territorio è lo specchio antropologico dell’uomo insediato sul posto e la rappresentazione del pensiero che va oltre l’immagine: la tutela è nostro sacrosanto dovere.
Giuseppe Negri
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