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Cronaca Redazione 01 ottobre 2009 17:27 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Una visita libera, istruttiva e gratuita con le guide accortissime di Amelia Di Matteo, Rosaria Aliperta, Marianna Coppola, Bianca Piccolo ed altri fra i volontari della “Pro Loco Somma” coordinati dal presidente, Franco Mosca. Dopo le circa 1200 visite registrate nel primo wekend, si darà nuova opportunità pubblica: sabato 3 ottobre, dalle ore 16 alle 18 e domenica 4 ottobre, mattina ore 9-13 e pomeriggio ore 16-18. Per domenica il Presidente del Consiglio comunale di Brusciano ha segnato in agenda la sua visita, insieme al giornalista Antonio Castaldo, perché “la comunanza di storia e cultura, usi e costumi, con la confinante Somma, sprona alla ulteriore condivisione ed impegno promozionale di questi tesori dell’umanità ed a scoprirne di altri magari anche a Brusciano”.
A Somma Vesuviana, località Starza della Regina, nel corso di lavori agricoli, negli anni ’30 dello scorso secolo, affiorarono le mura di un grande edificio romano risalente alla prima Età Imperiale che ospitò la vita degli antichi abitanti fino all’eruzione vesuviana del 472 d. C. che lo sommerse quasi del tutto. L’attenzione sul luogo fu portata dal farmacista di Somma Vesuviana Alberto Angrisani amico dell’epigrafista Matteo Della Corte, direttore degli Scavi di Pompei. Si è ipotizzato che questa dimora fosse stata quella degli ultimi giorni di vita dell’Imperatore Ottaviano Augusto, (Roma 63 a. C. - Nola 14 d. C.). Tacito (Annales - Liber I - 5) racconta che Tiberio si recò da Augusto morto presso Nola: "spirantem adhuc Augustum apud urbem Nolam an exanimem repperit". Alla luce di nuovi dati e reperti però è smentita questa ipotesi. Ma resta il fascino dell’antico sito.
Dal 2002, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali Archeologici delle Province di Napoli e Caserta, viene portato avanti lo scavo a cura dell’Università di Tokio, che dovrebbe restituire alla luce l’intero complesso, dagli attuali 800 ai circa 9000 metri quadrati. Gli archeologi giapponesi sono guidati da Masanori Aoyagi con il supporto di Antonio De Simone dell’Università Suor Orsola Benincasa.
Fino ad oggi sono stati liberati dalla massa invasiva colonne monolitiche, capitelli corinzi, muri con bassorilievi, pareti con stucchi policromi, nicchie e due absidi con affreschi. Come pavimento vi sono tratti di basolato e cocciopesto, ed a questo livello insistono dolia per l’olio e cisterne per il vino con una canaletta di rifornimento. Due statue, Dionisio con cucciolo di pantera in braccio e una peplofora, donna con abito greco, sono ora in Giappone dove la mostra “L’eredità dell’Impero Romano” a Tokio è stata inaugurata il 18 settembre con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita ufficiale.
Per tornare a casa nostra, Brusciano, il vicino sito Starza Regina di Somma mette in moto ricordi e riflessioni, rinnova attenzione e sensibilità verso il locale patrimonio archeologico. Il sociologo e giornalista Antonio Castaldo segnala un sito che si ricava dalla lettura dello studio, di 20 fa anni fa, fatto dal bruscianese Gennaro Terracciano, dal titolo “De Pagi Bruxiani et situ et originibus”. In quell’opera, presentata dell’indimenticabile professore Rocco Romano, stampata con la Normatipo di Brusciano e pubblicata nel 1988, a pagina 55, si legge di una testimonianza, resa da persona ancora oggi vivente, la quale ricorda che negli anni ’60 durante i lavori per l’autostrada, dall’ipogeo di una cava di sabbia a Brusciano si accedeva ad una grande antichissima villa. Il tutto fu poi colmato con materiali di discarica.
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