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Cronaca Redazione 29 giugno 2010 21:15 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
NOLA - In occasione del 190° Anniversario dell’avvio dei moti carbonari, la Pro Loco “Nola Città
d’Arte”, giovedì 1° luglio 2010 alle ore 19:30 deporrà una corona d’alloro presso il Monumento alla
memoria di Morelli, Silvati e Minichini, ubicato in piazza Unità d’Italia ( già G. Marconi ).
La Città di Nola vanta una storia millenaria, colpevolmente non conosciuta in
maniera compiuta in tutti i suoi aspetti e trascurata dalle Istituzioni per le significative
tracce che ha lasciato.
Qui Annibale conobbe i primi rovesci militari grazie alla mobilitazione popolare;
qui morì nel 14 d.c. Ottaviano Augusto, il primo imperatore romano; qui nacque
Giordano Bruno, uno dei massimi pensatori del XVI secolo, condannato al rogo nel
1600 dall’Inquisizione cattolica per eresia.
Qui, la notte tra il 1° e il 2 luglio 1820, Michele Morelli, capo della sezione della
carboneria di Nola, e Giuseppe Silvati, sottotenente, con l’Abate Luigi Minichini, dando il via ai
moti carbonari del regno delle due Sicilie, aprirono la strada che dopo quarant’anni consentì l’Unità
d’Italia.
Qui si consumò uno dei più efferati eccidi della seconda guerra mondiale, l’11 settembre
1943, che costò la vita ad undici ufficiali italiani, in rappresaglia per la morte di un soldato
dell’armata Goering, fucilati in piazza d’Armi, davanti la caserma Principe Amedeo,
successivamente bombardata e distrutta e ad oggi non ancora completamente ricostruita.
La statua di Ottaviano Augusto, donata alla Città di Nola nel 1938 da Benito Mussolini, e il
monumento alla memoria di Morelli, Silvati e Minichini, voluto dalla Provincia di Napoli nel 1961
per il Centenario dell’Unità, sono le uniche orme delle Istituzioni: riconoscimento palesemente
inadeguato dei meriti culturali e civili di una Città che nei secoli tanto ha dato alla Storia nazionale.
La Pro Loco “Nola Città d’Arte” ha incentivato in questi ultimi anni ricerche storiche e riguardo
ai moti carbonari sta per pubblicare un sussidio didattico con aspetti inediti ed approfondimenti su
quella che è passata alla storia come la “notte di San Teobaldo”.
Il monumento posizionato in piazza Unità d’Italia ( già G. Marconi ) segna il tempo, un vuoto di
cinquant’anni, un mancato riconoscimento storico e culturale alla Città di Nola, che nemmeno i libri
di testo o i programmi scolastici hanno saputo colmare.
Il silenzio delle Istituzioni è più inquietante della polvere lasciata accumulare sulla Storia,
nonostante il recente recupero dell’opera dedicata a Morelli, Silvati e Minichini da parte dell’attuale
Amministrazione comunale.
La Pro Loco “Nola Città d’Arte” fa, pertanto, APPELLO
- al Presidente della Repubblica, per un riconoscimento del ruolo di Nola nell’avvio dei moti
carbonari nell’ottica delle celebrazioni del CL° anniversario dell’Unità d’Italia, e
- al Ministro dell’Istruzione, per l’inizio di un percorso culturale e formativo, che tenga in debito
conto gli aspetti finora trascurati o forse eccessivamente semplificati delle fondamentali tracce che
nei secoli la Città di Nola ha impresso nella Storia.
Da un discorso del Duce del 28 ottobre 1931 alle Camicie Nere di Napoli
Omissis………….. Dovrò dunque ricordare agli Italiani più o meno immemori, che nel lontano luglio 1820, nella
vostra terra e fra la vostra gente, si ebbero i primi aneliti per l’Unità e la Indipendenza della Patria?
E non trovate voi qualche cosa di arcano nel fatto che fosse un napoletano quel conduttore di
eserciti che ci condusse alla vittoria, sigillando, dopo un secolo, il ciclo che avevano iniziato gli
ardimentosi di Nola?
***
Governo Provvisorio Napoletano, 1820-1821
Bandiera alzata a Nola nel luglio 1820 in seguito ai moti suscitati dai carbonari e dai murattiani
quando il re fu costretto, ma solo per pochi mesi, a concedere la costituzione. Gli insorti furono
sconfitti con l'aiuto austriaco e il 23 marzo 1821 fu ristabilita a Napoli la precedente situazione. Era
in realtà la bandiera della Carboneria, nata tra il 1806 e il 1810, i cui colori, secondo
un’interpretazione poetica, avrebbero rappresentato il carbone ardente (nero e rosso) che cova sotto
la cenere (azzurro). Tale bandiera è talora attribuita erroneamente alla Repubblica Partenopea.
Pro Loco “Nola Città d’Arte”
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