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Cronaca Redazione 08 giugno 2010 00:48 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Un’auto rapinata. Una denuncia presentata. Le indagini immediatamente avviate. In poche ore si scopre, però, che il reato è stato simulato per proteggere un minorenne finito nei guai. I carabinieri della Compagnia di Nola al comando del Capitano Andrea Massari denunciano, così, in stato di libertà le due persone che si erano rivolte a loro affinché facessero luce su un presunto illecito. Tutto comincia intorno alle 23 e 15 del 6 giugno scorso. Da San Paolo Belsito dove risiedono, i coniugi P.Z. e M.F. si recano in caserma a Nola.
Riferiscono ai militari dell’Arma che, intorno alle 23 e 15, in Piazza D’Armi, due sconosciuti, giunti in moto ed armati di pistola, sotto la minacce dell’arma hanno rapinato loro una Fiat 500. I militari dell’Arma del Norm e della Stazione si attivano. In brevissimo tempo ricostruiscono i fatti, molto lontani da quelli che erano stati riferiti loro, tanto che i due denunciati si ritrovano deferiti alla magistratura per simulazione di reato.
I carabinieri - attraverso l’attività investigativa scoprono che i due coniugi hanno denunciato una rapina mai avvenuto, il tutto allo scopo di coprire P.Z., il loro figlio minorenne, che, pur non avendo ancora conseguito la patente a causa della sua età, non solo si era posto alla guida della vettura, ma “incappato” in un posto di controllo, non si era fermato all’alt che gli era stata intimato, in Piazza D’Armi, proprio da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile.
Il ragazzo aveva poi abbandonato l’auto poco distante, per darsi alla fuga a piedi, insieme ad atri giovani che erano con lui. In pratica il minorenne si è reso responsabile della violazione di un paio di articoli del Codice della Strada, i genitori - nell’estremo tentativo di coprirlo - hanno simulato una rapina. Ma il figlio è stato riconosciuto dagli uomini della pattuglia. Insieme ai compagni, il ragazzo non ha negato. Ricostruita l’intera vicenda, i carabinieri hanno inviato una comunicazione all’autorità giudiziaria nolana e un’altra comunicazione all’autorità giudiziaria minorile.
Loredana Monda
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