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Cronaca Redazione 06 aprile 2009 00:43 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
La prima Biennale di studi bruniani, che si terrà a Nola - città natale di Giordano Bruno - dal 15 al 19 aprile, ha preso idealmente avvio sabato, con una conferenza stampa svoltasi al Municipio di Venezia, durante la quale hanno dialogato sui grandi temi della filosofia bruniana il sindaco Massimo Cacciari, l'ordinario di Filosofia delle scienze all'Università statale di Milano, Giulio Giorello, e il professor Nuccio Ordine, ordinario di letteratura e studioso di Giordano Bruno, moderati dal presidente della Fondazione internazionale Parco letterario Giordano Bruno, Michele Mezza.
La conferenza stampa, alla quale sono intervenuti anche il sindaco di Nola, Felice Napolitano, e - come ospite a sorpresa - l'architetto e appassionato di filosofia Vittorio Gregotti, è stata trasmessa in video streaming sul sito internet del Comune di Venezia, per permettere agli studenti e ai professori delle Scuole nolane di seguirla in diretta. Grande interesse, infatti, ha destato l’evento tra i giovani nolani al Liceo Clasicco Giosuè Carducci, all'Istituto Statale di Istruzione Superiore "Albertini", e all’Istituto Professionale di Stato per i servizi commerciali e turistici, “Umberto Nobile”. Raccolti nelle aule multimediali, i giovani hanno compreso che, per cinque giorni, dal 15 al 19, avranno la possibilità di confrontarsi con molti loro coetanei di tutt’Italia, nel nome di Giordano Bruno e della libertà di pensiero.
Gli interlocutori principali della Biennale bruniana saranno infatti studenti e studiosi non solo campani, ma di tutt'Italia, perché - come ha avuto modo di spiegare Mezza - l'obiettivo più ampio dell'iniziativa è di creare attorno alla riflessione su Giordano Bruno una piattaforma didattica su web tv e dunque un social network filosofico.
Alla Biennale bruniana - ha spiegato Ordine - è stato dato il titolo volutamente provocatorio di "Elogio dell'incertezza", per opporre al fanatismo delle idee, che sembra aver sempre più proseliti oggigiorno, il valore dell'incertezza, cioè dell'antidogmatismo, dell'apertura al dialogo, al confronto, alla molteplicità, di cui Venezia è esempio storico.
Ma proprio Venezia ha avuto - fino ad oggi - un conto irrisolto con il filosofo nolano, dato che Bruno è stato arrestato proprio qui nel 1592, su denuncia di un patrizio veneziano. Un caso - ha detto Cacciari - che fa ancora discutere, perché stupisce questo comportamento della Serenissima, se si considera che all'epoca era tutto fuorché indirizzata verso una politica filo-romana.
Diverse e a volte contraddittorie le spiegazioni fornite in merito dagli storici veneziani, cui va ad aggiungersi - per il sindaco - il fatto ancor più strano che non vi furono commenti, reazioni da parte veneziana quando si giunse al rogo di Bruno. La conferenza stampa di oggi - ha concluso Cacciari - vuole essere allora da un lato un'ammenda di Venezia per l'arresto di Bruno, ma dall'altro anche l'incipit dello studio e dell'approfondimento che saranno l'oggetto della Biennale nolana.
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