19/03/2024
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Cronaca Maria Luisa Sodano 10 aprile 2008 09:35 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Legislazione praticamente inesistente nei confronti degli inquinatori
ambientali, leggi per inchiodare di fronte ai crimini ambientali gli eco
inquinatori ferme in parlamento, omissioni e balzelli di responsabilità con
piani di bonifica affidate ad analisi e campionamenti avvolte dai tanti
condizionali e verosimilmente: questo quanto emerso dall'incontro confronto
organizzato nell'auditorium della scuola media Elia Aliperti di Lausdomini dal
Comitato "Terra Mia".
L'occasione è stata offerta dal convegno "Valutazione
sul sito Agrimonda: da deposito di fitofarmaci a disastro ambientale: 13 anni
di indifferenza", tema diventato oggetto di una tesi che ha messo a confronto
il caso in questione con due realtà del nord Italia, in particolare Milano e
Treviso, dove i monitoraggi e i relativi piani di caratterizzazione delle
sostanze tossiche sono avvenuti in poco più di un anno.
Per il caso del
deposito di fitofarmaci e chimici per l'agricoltura Agrimonda di Mariglianella,
invece, oltre che ad essere all'anno zero, la procedura è tutta da rifare
perché ci sono state tutta una serie di omissioni e di valutazioni sbagliate,
tra cui il campionamento dell'acqua dei pozzi avvenuto a monte e non a valle
dove nel frattempo si erano accumulate le sostanze tossiche finite nella falda
acquifera.
Per tacere, poi, su due piani di bonifica che hanno stimato il
costo dello smaltimento delle ceneri combuste con cifre in totale
incongruenza, rispettivamente per 600 mila euro e 8 milioni e mezzo di euro.
Cifre quest'ultime che hanno destato perplessità nella commissione
parlamentare d'inchiesta che ha convocato l'ex responsabile delle bonifiche,
Arcangelo Cesarano, per fare chiarezza sulla vicenda.
L'indice è stato puntato
contro i politici. Il professore Giuseppe Caliendo, ordinario di chimica
farmaceutica presso l'Università Federico II, infatti, ha richiamato le
autorità di fronte alle proprie responsabilità in quanto promotore di una
denuncia di oltre 1000 pagine dove si chiedevano delle risposte in merito agli
studi del Ministero della Sanità , che hanno rilevato che "Marigliano rientra
insieme ad Acerra e Nola nei comuni denominati con il triste appellativo di
Triangolo della Morte.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il giudice Federico
Bisceglia, che ha fatto venire alla luce con l'inchiesta "Terra mia" la
drammatica realtà ambientale, che attanaglia questo territorio individuando più
di 40 persone, tra imprenditori e politici, responsabili dello scempio. Un
giudice che rappresentava una sentinella e una speranza per questo territorio,
trasferito altrove proprio quando si stavano conducendo importanti indagini
ambientali. Chissà perché?
A moderare l'incontro è stata la giornalista Anita
Capasso, che ha strappato un impegno alla relatrice della tesi sull'Agrimonda,
Alessia Violetti per farle consegnare il proprio studio, che ha evidenziato che
con poco più di 127 mila euro si può avviare la bonifica, ovviamente con metodi
naturali, al comune e alla regione. Sono intervenuti tra gli altri i
neolaureati in controllo di qualità e valutazione del rischio ambientale del
corso di laurea attivato presso la facoltà di chimica farmaceutica Federico II,
Mario Amitrano e e Rosaria Varriale, coordinati dalla professoressa Rosaria
Perissutti, che è stata correlatrice insieme al pm Federico Bisceglia e a
Vincenzo Parrella dell'Asl Na4.
Tra i casi sollevati anche l'autocisterna
emersa il 13 febbraio su pressioni di Gimmy Ghione della trasmissione Striscia
La notizia in località Verduzio, che ha evidenziato in loco tracce di berillio
e anche di cromo esavalente, le scorie tossiche che mettono a repentaglio il
collettore dell'acqua di Boscofangone e la mancata bonifica di vasca San Sossio
dove per un processo di autocombustione si verificano delle esalazioni
altamente nocive.
Tra i presenti anche il Comitato Legittima Difesa di
Pomigliano che in una messaggio fortemente critico fatto arrivare agli
organizzatori ha scritto:"La nostra terra che geme, testimonia senza appello
che la politica ha gravi responsabilità rispetto a questi fatti. Chissà chi
davvero dovrebbe eseguire l'ordine di "fuitevenne".
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