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Cronaca Pietro Casciello 31 gennaio 2008 00:16 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Ore 6:30 - È l'alba. A presidiare la discarica ci sono non più di una ventina di cittadini. Arriva la seconda ruspa, accompagnata da un numeroso gruppo di forze di polizia in assetto antisommossa. I pochi occupanti decidono di resistere: bloccano il passo al convoglio, manifestando con le mani alzate. Vengono spostati via con la forza.
Ore 7:30 - I manifestanti tentano di impedire l'ingresso al sito ad una camionetta, sempre in maniera pacifica. Gli agenti rispondono direttamente con le manganellate, e superano il blocco. Il bilancio è pesante: tre ragazzi feriti, ed una donna viene portata all'ospedale da un'ambulanza. Nel tafferuglio viene coinvolto anche il Sindaco di Marigliano, Felice Esposito Corcione.
Ore 8:30 - La zona di Boscofangone è completamente presidiata dalle forze dell'ordine. I manifestanti sono stati cacciati via, e si barricano in via Nuova del Bosco, all'altezza del viale d'ingresso principale al sito, poco dopo il ponte. Gli occupanti e gli agenti di Polizia sono a stretto contatto, la tensione è ancora alta, ma non succede niente.
Ore 8:40 - Nel frattempo, un nutrito gruppo di ragazzi del Liceo Scientifico e della Ragioneria di Marigliano occupano la stazione di via Vittorio Veneto.
Ore 9:00 - Ciro F di Lausdomini, uno dei manifestanti più attivi, sale sul guardrail del ponte e minaccia di buttarsi giù. Le sue richieste: la polizia deve andarsene, l'immondizia non deve arrivare. Felice Esposito Corcione lo raggiunge, cerca di convincerlo a desistere. Ma Ciro F, titolare di una azienda che si occupa di lavorazione del ferro, non vuole sentire ragioni.
Ore 9:17 - I ragazzi dello Scientifico e della Ragioneria lasciano libera la Vesuviana e raggiungono Boscofangone, unendosi al grosso della protesta.
Il numero dei manifestanti si aggira intorno alle mille persone.
Ore 9:30 - Dal blocco compatto dei manifestanti si separa un gruppo nutrito di persone. Queste raggiungono il vicino tratto dell'autostrada Caserta-Salerno e la occupano. Ben presto, si formano circa 20 km di coda in entrambe le direzioni. I manifestanti improvvisano un sit-in, con rami di albero posti di traverso in mezzo alla carreggiata. Si crea una sorta di viavai tra i due gruppi di protesta, come dandosi supporto reciproco.
Ore 10:15 - Felice Esposito Corcione ci ritenta, e ci riesce. Convinto dal Sindaco di Marigliano, Ciro F scende dal guardrail del ponte. Nella confusione delle ultime ore, solo ora si notano due elicotteri che sorvolano costantemente la zona.
Le forze dell'ordine bloccano l'accesso a Boscofangone. Una volta sceso Ciro, i manifestanti si compattano lungo la linea degli scudi della Polizia, fronte a fronte. Il Sindaco e il Consiglio Comunale sono lì. Ancora una volta, si tratta di una forma di protesta pacifica. Urla, qualche insulto. Stavolta, diversamente dai tafferugli del primo mattino, la Polizia non reagisce alle proteste pacifiche degli occupanti.
11:15 - Giunge una notizia: i negozi di Marigliano sono chiusi, il traffico del centro impedito da barricate improvvisate.
11:50 - Sull'autostrada occupata, arrivano sette camionette della Guardia di Finanza. Gli agenti sono in assetto antisommossa. I manifestanti sono accerchiati, ma alzano tutti le mani al cielo: non hanno intenzioni violente. Ma agli agenti non importa: li pressano con scudi e manganelli. Senza assolutamente che i manifestanti abbiano fatto niente, senza alcuna motivazione né scusa, i celerini prendono tre ragazzi a caso, danno loro un paio di manganellate, e li rinchiudono in una delle camionette. Dopo di che, schiacciano il resto dei manifestanti pacifici ed inermi contro il guardrail. Il rischio è alto. Per fortuna, nella ressa che si viene a creare nessuno si fa male. A questo punto, il ricatto. Gli agenti minacciano i manifestanti: o ve ne andate, oppure ci teniamo i tre ragazzi. Per forza di cose, la gente è costretta a lasciare l'autostrada. La situazione non degenera anche grazie alla mediazione di Nunzia Lombardi. Dopo poco, i tre ragazzi vengono rilasciati. I manifestanti abbandonano definitivamente l'autostrada.
Ore 12:45 - L'unico luogo di protesta è ora via Nuova del Bosco, di fronte alla strada di accesso a Boscofangone. Giungono i sindaci di Nola, Camposanto e Tufino, che con le loro rappresentanze si uniscono a quella del Comune di Marigliano. Si forma un grande corteo. I poliziotti si fanno da parte, liberando la strada di accesso alla discarica. Il corteo sfila proprio lungo tale strada, i sindaci dei quattro comuni in prima fila, sotto lo sguardo delle forze dell'ordine, che li lasciano passare. Il corteo raggiunge il cuore del presidio, e poi torna indietro. I manifestanti guadagnano nuovamente le posizioni perse.
L'esplosione di una bombacarta sancisce la fine di questa settimana di follia.
Ore 13:30 - Le ruspe si fermano. A quanto pare, scavando sarebbero stati ritrovati dei materiali tossici. Se la notizia fosse confermata, il sito di Boscofangone dovrebbe essere sequestrato. Sono in corso gli accertamenti del caso.
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